Anief chiede nel prossimo Consiglio dei ministri lo stanziamento urgente delle risorse aggiuntive promesse nel Patto, l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale e nel Patto per la scuola per adeguare gli stipendi all’inflazione, riconoscere alcune specifiche indennità, retribuire la formazione, garantire la parità di trattamento economica e giuridica tra personale di ruolo e precari, rivedere i livelli e i profili professionali.
È tutto pronto per la pubblicazione dell’ordinanza per l’Esame di Stato che partirà il prossimo 22 giugno: il ministro Patrizio Bianchi le ha inviate oggi al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, per il previsto parere. Il ministero dell’Istruzione ha spiegato che “nei documenti predisposti è previsto il ritorno delle prove scritte, sia nell’Esame del primo che del secondo ciclo di istruzione, con alcune specifiche”: per la maturità ogni singola commissione deciderà la seconda prova, a seconda del programma svolto. Le ordinanze sono anche state illustrate anche ai sindacati. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “pensare di ritornare alla normalità quando gli alunni in una classe su tre sono in DAD o in DDI significa negare la realtà: comprendiamo i buoni propositi del Ministero, ma fanno bene gli studenti a protestare”.
Il ministro dell’Istruzione ha convocato per domani i sindacati della scuola per un’informativa sull’atto di indirizzo, operazione propedeutica all’inizio della trattativa per il rinnovo contrattuale, bloccato da oltre tre anni. Una delle novità è che con il prossimo scostamento di bilancio arriverebbero ulteriori 200 milioni di euro, grazia ai quali la somma per gli aumenti dei dipendenti pubblici salirebbe a circa 3,7 miliardi, garantendo 107 euro lordi mensili in più (per la scuola ci sarebbe una dotazione di almeno 2 miliardi). A queste risorse si aggiungerebbero altri 300 milioni per valorizzare il lavoro degli insegnanti.
Dal 1° febbraio, fino al giorno 25, inizia via PEC la raccolta, sottoscrizione e presentazione delle liste dei candidati al rinnovo delle Rsu della scuola e di tutta la Pubblica Amministrazione: l’importante appuntamento, che giunge dopo quattro anni dall’ultima tornata, dopo avere respinto i tentativi di ulteriore slittamento delle operazioni di voto, si svolgerà nei giorni 5, 6 e 7 aprile prossimi. “Dal 1° febbraio – dice Marcello Pacifico, presidente del sindacato rappresentativo Anief – ogni lavoratore della PA potrà scegliere democraticamente i propri rappresentanti nei luoghi di lavoro e la sigla sindacale cui dare la rappresentatività per il prossimo triennio: è giusto così, perchè non si può negare il diritto al voto di rappresentanze dei lavoratori che periodicamente per legge devono essere rinnovate. Ogni dipendente che vuole cambiare la scuola e il suo comparto farà le sue valutazioni, ma è bene che sappia una cosa: chi si candida con il nostro sindacato sceglie il diritto, la libertà e la vera speranza di costruirà un ambiente di lavoro finalmente giusto”.
Anche la Corte costituzionale di Vienna mette in dubbio l'obbligo vaccinale: non solo ha deciso di avviare una procedura di revisione dell’ordinanza, ma ha anche inviato un gruppo di domande al ministro della Salute austriaco che ha tempo fino al 18 febbraio prossimo per rispondere dati con “informazioni precise e puntuali” e non certo quelle “spesso propagandistici, sinora diffusi”: la Corte vuole sapere se i dati sui ricoveri e sui decessi includono tutte le persone contagiate, vuole anche avere dati esatti e certi sulla riduzione del rischio di morte dopo ogni fase vaccinale e sapere in quale misura la vaccinazione arresti la diffusione del virus, cioè quanto si possa parlare di “epidemia dei non vaccinati”.