Il Governo è servito: come sostiene Anief da settimane, con la riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia è salita la percentuale dei contagi tra gli studenti. Lo dice l'Istituto superiore di sanità, secondo cui nell'ultima settimana la percentuale dei cittadini tra 0 e 19 anni infettati dal coronavirus è passata dal 20 al 24% delle nuove diagnosi: un incremento che per l’Iss non può non essere collegato alla “riapertura delle scuole”.
Anche i numeri degli ultimi cinque anni dicono che il reclutamento dei docenti è completamente da rifare: le immissioni in ruolo dell’ultimo lustro, infatti, si sono realizzate per nemmeno il 44% rispetto ai posti autorizzati dal Mef. La percentuale deriva da uno studio pubblicato oggi da Orizzonte Scuola: tra il 2016 e il 2021 appena 167mila insegnanti hanno firmato il contratto a tempo indeterminato, a fronte di 386mila cattedre autorizzate da Mef. Alla fine, sono 220mila le mancate risposte alle convocazioni per essere assunti. E la supplentite continua a dilagare.
Marcello Pacifico, presidente Anief, ha ribadito ieri in Senato e in una video-intervista all’agenzia Teleborsa quale è la strada da intraprendere per superare la supplentite cronica e le mancate immissioni in ruolo: “Sembra impossibile a realizzarsi, ma abbiamo il record di posti vacanti e di supplenti ma non riusciamo a farli venire incontro: il fallimento è palese. È chiaro che occorre cambiare le regole: quindi, inseriamo il doppio canale di reclutamento, che permetta di chiamare i supplenti dalle stesse graduatorie con cui vengono chiamati ogni anno con contratti a tempo determinato. Inoltre, portiamo nell’organico di diritto tutti i posti vacanti in organico di fatto, specialmente quelli in deroga di sostegno per migliorare gli apprendimenti e garantire maggiore sicurezza”.
“I posti vacanti già ora sono tantissimi e aumenteranno – continua Pacifico - perché bisogna sdoppiare le classi, non solo per combattere il Covid, ma anche per alzare la qualità della didattica. Inoltre, è importante che tutti gli alunni disabili abbiano l'insegnante di sostegno per le previste. Infine, bisogna consentire subito a chi non è abilitato o specializzato di conseguire l'abilitazione. Basta precarietà, disparità di trattamento, sospensioni o riduzioni dello stipendio e licenziamenti. L'Anief ha vinto le sue battaglie in Europa ed ora è arrivato il momento che in Italia finalmente si metta fine all'abuso dei contratti a termine: la vittoria che abbiamo ottenuto con il Comitato europeo per i diritti sociali e in Consiglio d'Europa sono solo l’inizio”.
Ad anno scolastico ormai avviato si ripresenta, nonostante le rassicurazioni del Ministero, la questione del pagamento dei supplenti brevi e dei supplenti COVID i cui stipendi sono fermi ad ottobre. Anief ha ricevuto numerose segnalazioni di supplenti – sia docenti che personale ATA - che non hanno ancora ricevuto i pagamenti di novembre e dicembre 2021.
“Scuola al centro del Paese”: sono queste le parole di Marcello Pacifico, leader Anief, intervenuto oggi nel corso della conferenza stampa a cura dei parlamentari Francesco Verducci e Matteo Orfini sulla presentazione di due disegni di legge sulla scuola. Presenti i principali sindacati del mondo dell’istruzione.
Nel corso dell’incontro Pacifico ha affermato che “finalmente la scuola è al centro del dibattito, bisognerebbe parlare però dei problemi. I docenti, gli Ata, i ds e i figli degli italiani vanno a scuola, bisogna affrontare le varie problematiche, è doveroso. Intanto parliamo del dimensionamento scolastico: la scuola non è il salvadanaio del debito italiano pubblico, ma il luogo dove dover investire”.
Dopo il tribunale di Pordenone, anche quello di Vicenza riconosce gli scatti di anzianità e il primo gradone stipendiale ad un insegnante neo immesso in ruolo: con la sentenza, dello scorso 1° dicembre, il giudice ha stabilito che al docente, assunto a tempo indeterminato nel 2015, il ministero dell’Istruzione debba assegnare 4.522.30 euro come recupero delle somme non percepite. Inoltre, d’ora in poi lo stipendio dell’insegnante sarà più sostanzioso proprio per il riconoscimento dello “scatto” del terzo anno e di quelli riguardanti tutti i servizi svolti finora non considerati nella loro totalità.