Come riporta la stampa, la scuole siciliane sono nel caos: i sindaci di Palermo e Catania ascoltano Anief insieme ad altri primi cittadini e prolungano la chiusura delle scuole fino al 16 gennaio, nonostante la riapertura decisa dalla Regione. Questo l'esito dell'incontro dell'Anci siciliana.
Il giovane sindacato risponde così alle indicazioni fornite dal Ministero dell’Istruzione con nota del 10 gennaio 2022 sulle quarantene, che peraltro discriminano gli alunni tra vaccinati e non. Ci sono responsabilità persino penali nel trattamento di dati ultrasensibili di minorenni che l’amministrazione farebbe bene a rilevare d’ufficio, se reputa legittima la sua azione. Meglio ritornare in DAD e fare lezione da casa, in attesa che il Governo stanzi le risorse per sdoppiare le classi e incrementare gli organici stabilizzando i precari.
“La decisione del Tar di far tornare gli alunni in classe anche con un numero impressionante di casi di positività al Covid non è condivisibile, perché con questo andare nei prossimi giorni la maggior parte delle classi e degli alunni si ritroverà a fare lezione da casa”: così si è espresso Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando il ripristino delle lezioni in presenza anche in Campania, contro il volere della Regione, e la richiesta dei governatori di cambiare le norme che permettono di poter procedere con la Dad non solo per le zone rosse. Una richiesta peraltro più che lecita, considerando i contagi in aumento e forte richiesta di tornare alla didattica a distanza.
Anief presenterà appello in Consiglio di Stato e ricorsi in diversi tribunali del lavoro avverso le sospensioni. Sono 6 mila gli insegnanti e gli amministrativi sospesi. Per aderire al ricorso cliccare qui
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “sul reclutamento del personale scolastico si gioca la partita più importante del 2022, perché purtroppo dopo 30 anni abbiamo ancora 200mila precari che continuano a lavorare nelle nostre scuole, a dispetto di una procedura di infrazione pendente in Europa ormai avviata da otto anni. Nel frattempo ci sono state tante sentenze vinte dai legali Anief nei tribunali e che comunque almeno riconoscono il risarcimento, anche di migliaia di euro, e la parità di trattamento per tutti i ricorrenti che vi aderiscono”.
Alla radio Italia Stampa, il sindacalista ricorda anche quel è la proposta del sindacato per risolvere “il problema delle supplenze e della supplentite, che permane da decenni. Noi siamo più che convinti, l'abbiamo scritto pure al ministro Patrizio Bianchi, la soluzione è semplice: bisogna creare un sistema di reclutamento snello, con un doppio canale e fare in modo che chi insegna da anni nelle nostre scuole, al pari dei giovani, possa entrare subito nei ruoli dello Stato. Abbiamo le graduatorie per le supplenze, ma anche i corsi universitari abilitanti: organizziamoli al meglio, solo così – conclude Pacifico - stabilizzeremo i precari”.