E in sole 24 ore più di 2mila utenti firmano la petizione di Anief e Radamante contro l'obbligo che ancora è possibile sottoscrivere. In caso di mancata risposta pronta una diffida indirizzata anche ai rettori dove si chiederà il rispetto del diritto allo studio, delle norme comunitarie e costituzionali durante il periodo di emergenza. Firma la petizione.
Il sindacato è pronto a far sospendere e disapplicare la norma per violazione del Regolamento 953/21 approvato dal Consiglio d'Europa, richiamato dallo stesso decreto legge 111, e per violazioni di diversi articoli della Costituzione italiana, come annotano diversi costituzionalisti.
Intanto, in 15 mila in poco più di 24 ore firmano la petizione rilanciata dal presidente dell’Anief Marcello Pacifico rivolta ai parlamentari per la modifica della norma. Per sottoscriverla vai al seguente link. Il giovane sindacato insieme alle associazioni Radamante e Iurecondito ha lanciato altre due petizioni contro obbligo per studenti universitari e per sdoppiare le classi pollaio.
Anief: la richiesta di sanificazione dei locali e degli arredi scolastici non solo esula dalle mansioni contrattualmente previste, ma determina anche l’assunzione di un elevato rischio per la salute dei lavoratori che si troverebbero a maneggiare, senza alcuna specifica informazione e formazione, nella completa assenza di dispositivi di protezione adeguati, materiali e sostanze intrinsecamente pericolose, in totale spregio del D. Lgs. n. 81/08
“Servono 10 miliardi per sdoppiare le classi. Bisogna ritirare la norma sull'obbligo. Siamo pronti a farla sospendere in tribunale per violazione delle norme comunitarie in attesa di una pronuncia della Corte di giustizia e della Corte costituzionale, finanche della Cedu se necessario. L'Italia è ancora una repubblica democratica fondata sul lavoro. Per questo abbiamo attivato due petizioni, una per garantire la didattica in presenza, l'altra per abolire la certificazione del Green Pass obbligatoria per tutto il personale scolastico e universitario”.
Sono le parole del presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, Marcello Pacifico, che risponde al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervistato dal Corriere della Sera, che si dice “soddisfatto per il green pass, dispiaciuto con chi apre polemiche inutili che fanno male a tutti”.
Anief raccoglie lo sconcerto di tutti i colleghi precari di religione cattolica e lamenta l'autoreferenzialità dimostrata dal Ministero che, fino all'ultima riunione del 5 agosto, non ha fatto alcun cenno alla notizia del DPCM datato 20 luglio, pubblicato il 4 agosto sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione ma emerso all'attenzione della rete solo ieri, il 7 agosto. Sul sito è infatti improbabile accorgersi della notizia, visto che non è riportata in primo piano. Il DPCM autorizza il Ministero dell'Istruzione ad avviare le procedure per l'emanazione delle prove concorsuali per l'assunzione di 5116 docenti di religione Cattolica per il triennio 2021-22- 2023-24.