“Rispetto ai quasi 10 milioni tra alunni e studenti, il dato dimostra la capacità di tutte le parti coinvolte a cercare di contenere la diffusione del virus nelle scuole”, dichiara Marcello Pacifico (presidente Anief), dopo la sottoscrizione del protocollo d'intesa, pur con tutte le difficoltà quotidiane, affrontate con generosità e intelligenza da tutta la comunità educante. Ma bisogna rimanere vigili e aspettare un nuovo aggiornamento a fine mese, vista la ritardata apertura degli istituti
Sul vincolo dei cinque anni imposto da quest’anno ai 30 mila neo-assunti nella scuola “credo che in futuro sia possibile anche un aggiornamento, senza però minare il prioritario diritto alla continuità didattica dei nostri studenti”. A dirlo è stato oggi, a colloquio con Orizzonte Scuola, l’on. Gianluca Vacca, capogruppo M5S in commissione Cultura a Montecitorio. Marcello Pacifico (Anief): Basta vincoli, prioritario ricucire il diritto al lavoro con il diritto alla famiglia. In presenza di più di 200 mila posti dati in supplenza, non ha più senso alcun blocco.
Secondo il deputato grillino, “il vincolo è stato introdotto per garantire il diritto alla continuità didattica degli studenti, che giustamente deve essere messo al primo posto. La norma, tra l’altro, è in vigore da pochissimo e bisogna valutarne gli effetti nel tempo: diamole la possibilità di dispiegarli”. Potrebbe entrare così nel mirino della maggioranza parlamentare il vincolo previsto nel Decreto Legge n. 126 del 29 ottobre 2019 e nella Legge di conversione n. 159 del 20 dicembre 2019.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il ricongiungimento alla famiglia rimane prioritario rispetto a tutto il resto, soprattutto quando vi è disponibilità di cattedre nelle sedi scolastiche richieste. Ben venga questa prima apertura del M5S. Perché il vincolo dei cinque anni è anche indubbiamente il motivo del flop della Call veloce e delle poche immissioni in ruolo realizzate nel 2020, 30 mila su 82 mila autorizzate”.
In caso di lockdown grazie a un emendamento a prima firma della senatrice De Petris (Leu) che accoglie quanto chiesto dal sindacato Anief. Marcello Pacifico (Anief): Ora si trasformi in organico di diritto grazie alle risorse del Recovery fund. La scuola ha perso negli ultimi dodici anni ben 250 mila posti. È arrivato il momento di invertire la tendenza perché con la pandemia il Governo si è reso conto della necessità di più spazi, locali, risorse umane che servono al miglioramento della didattica
L’incremento dei contagi preoccupa il Governo: nella giornata di oggi è prevista una riunione tra il ministero dell’Istruzione e l’Istituto superiore di sanità per analizzare cosa sta avvenendo negli istituti scolastici, con oltre mille casi registrati in tre settimane. Marcello Pacifico (Anief): Ora più che mai, bisogna rispettare le indicazioni sul distanziamento sociale anche fuori le aule, al di là delle lezioni. Emblematico il caso della Svezia dove il comportamento responsabile ha evitato nuovi divieti e mantenuto la curva stabile.
Se per gli esperti infettivologila riapertura delle scuole ha avuto un effetto marginale sull’epidemia, tuttavia l’evoluzione repentina dei numeri dei contagi porterà a breve a una restrizione sui comportamenti in diversi contesti. Le decisioni da intraprendere sono all'oggetto dell'odierno Consiglio dei Ministri, saranno comunicate dal ministro Roberto Speranza al Parlamento e pubblicate in Gazzetta Ufficiale, mercoledì prossimo. Si va verso la proroga dello Stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, possibile chiusura di locali dopo le 22, lockdown mirati, sorveglianza straordinaria dell'esercito, obbligo di mascherina all'aperto, restrizioni per assembramenti per eventi e cerimonie.
Marcello Pacifico (Anief): “Chiediamo da settimane agli studenti di tenere comportamenti virtuosi, rispettosi per la propria salute e per il prossimo, non solo all’interno delle scuole, ma anche al di fuori. A cosa serve fare di tutto per mantenere il distanziamento sociale nelle aule, se poi si chiudono gli occhi sulla movida e sugli assembramenti che inevitabilmente si vengono a determinare con le feste che raccolgono centinaia di invitati? Si rischia di finire nella farsa. Solo che con il coronavirus non si scherza. Ora il Governo è costretto a prendere nuove contromisure col rischio di frenare l'economia. Il virus circola come quest'estate, con la differenza che non facevamo test sierologici a insegnanti e studenti che ora ritrovandosi nelle scuole fanno scattare le misure preventive al minimo allarme virale”.
Marcello Pacifico (Anief): Il personale va tutelato con il riconoscimento del rischio biologico, indennità specifiche, nuove regole per mobilità e pensionamenti, chiare disposizioni per lavoratori agile. Come sindacato siamo pronti a parlarne al tavolo per il rinnovo del contratto. La scuola è già precaria, basta più supplenti, devono essere stabilizzati senza aspettare i nuovi concorsi. Potrebbero essere 450 euro gli aumenti mensili.
Sono almeno 1120 gli istituti scolastici in cui si è verificato almeno un caso di positività al Covid19. E 99 sono quelli “in cui tra i banchi è scoppiato un focolaio, con almeno due casi collegati tra loro”. Le scuole superiori sono le più colpite (il 31,8%), seguite dall’Infanzia (23,9%), dalla primaria (21%) e dalla secondaria di primo grado (20,5%). I dati numerici sono tratti da una mappa dei contagi nelle scuole, la piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta, che hanno messo a punto un database che si aggiorna in tempo reale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che a queste condizioni “è chiaro che la frequenza continuativa di un luogo pubblico, con un alto numero di individui presenti ogni giorno, mette a maggiore rischio la salute. Ad iniziare dagli over 60 e dai lavoratori potenzialmente fragili. A rendere il quadro potenzialmente più critico vi è l’insorgenza maggiorata, rispetto ad altre professioni - manuali, di concetto o intellettuali - di burnout, confermata dalla maggiore vulnerabilità psico-fisica di chi insegna ed in generale di chi opera a scuola. Ed ecco perché l’Anief è tornata a chiedere per questi lavoratori la possibilità di operare da casa, senza quindi esporsi al rischio contagio, oltre che pensionamenti anticipati e senza penalizzazione alcuna per chi ne fruisce”.