Con una nota ufficiale, inviata ai ministri dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca e per le pari opportunità e la famiglia, il dottor Antonello Soro spiega che non occorre “sottovalutare i rischi, suscettibili di derivare dal ricorso a un uso scorretto o poco consapevole degli strumenti telematici”. La nota cita l’atto di indirizzo dello stesso Garante, nel quale si spiega che “qualora la piattaforma prescelta comporti il trattamento di dati personali di studenti, alunni o dei rispettivi genitori per conto della scuola o dell’università, il rapporto con il fornitore dovrà essere regolato con contratto. È il caso, ad esempio, del registro elettronico”. Punta quindi il dito sui minori, perché “meritano una specifica protezione, in quanto possono essere meno consapevoli dei rischi” e sulla necessità di “assicurare la trasparenza del trattamento informando gli interessati”.
Marcello Pacifico (Anief): “Come non è possibile pensare che il docente possa comunicare senza le dovute autorizzazioni, soprattutto in presenza di alunni di minore età. È auspicabile, a questo punto, un intervento chiarificatore anche dal ministero dell’Istruzione, così da evitare difformità di interpretazione delle informazioni fornite dal Garante”.