Facendo seguito alle tante richieste ricevute, l'Anief proroga le adesioni ai ricorsi rivolti a tutto il personale illegittimamente escluso dalla partecipazione al concorso straordinario per la scuola primaria e infanzia. L'adesione è possibile solo per quei docenti che hanno comunque inviato il modello cartaceo di partecipazione al concorso entro il termine perentorio fissato dal Ministero dell'Istruzione per la presentazione delle domande: 12 dicembre 2018.
Nel giorno dell’anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei Diritti delle persone con disabilità, Anief denuncia che quest’anno sono state assegnate non meno di 60 mila supplenze su sostegno in deroga. Con l’aggravante che la metà di quei posti si poteva destinare a docenti specializzati e pronti per essere assunti, anziché relegati nelle graduatorie d’istituto per fare i supplenti a vita. Marcello Pacifico (Anief- Cisal): Considerando che almeno il 30-40% dei docenti opera su due o più alunni, sono almeno 100 mila gli alunni costretti a subire le conseguenze nefaste di leggi create ad arte per far risparmiare lo Stato sulla pelle dei più bisognosi. Quando si parla di disabili e delle loro continue esclusioni sociali e di discriminazione è bene sapere che è la stessa scuola ad alimentare certe ingiustizie.
Per questi motivi, Anief rilancia l’iniziativa legale gratuita Sostegno, non un'ora di meno!, che solo lo scorso anno ha prodotto oltre cento cause vinte, con altrettanti alunni che si sono visti assegnare le ore settimanali previste e le famiglie risarcite. Infine, l’Anief ha predisposto per la Legge di Stabilità un emendamento ad hoc, al Senato, per stabilizzare il personale docente specializzato sul sostegno precario su tutti i posti in deroga per due anni scolastici consecutivi.
Le notizie sull’anticipo pensionistico in via di approvazione provengono da uno degli esponenti maggiori del Ministero del Lavoro, il sottosegretario Claudio Durigon (Lega), il quale parla di “misura non strutturale” e riduzione del numero di lavoratori beneficiari inizialmente previsti. I ritardi per il via libera al decreto, inoltre, mal si conciliano con i tempi della scuola: avviare la macchina di quota 100 nel 2019 inoltrato equivale a dire che i lavoratori della scuola non potranno lasciare il servizio il prossimo mese di settembre, unica “finestra” possibile per chi lavora a scuola, ma solo alla fine dell’estate successiva. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sarebbe una beffa cosmica, perché mentre in Europa si continua ad andare via dalla scuola a 63 anni, senza penalizzazione, noi continuiamo a trattare i nostri insegnanti come dei ‘paria’. Come se non svolgessero una professione a rischio burnout e come se la categoria fosse tra le più giovani al mondo, anziché la più vecchia. Noi però non ci rassegniamo: nel ddl sulla Legge di Stabilità, abbiamo chiesto alle commissioni di competenza l’estensione del carattere gravoso per tutti i docenti e l’accesso alla pensione con i requisiti precedenti alla legge “Fornero”.
Tornano le aggressioni gratuite verso gli insegnanti da parte di genitori “inviperiti” per le valutazioni o i giudizi negativi espressi nei confronti dei figli. A far scattare l’allarme sono alcuni nuovi episodi di violenza messi in atto negli ultimi giorni: tre aggressioni, a due docenti e uno studente minorenne, registrate in Sicilia, Puglia e Piemonte. Questi fatti, secondo l’Ansa, hanno un comune denominatore: “poco educato il figlio, violento il padre, come dire talis pater, talis filius”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’istituzione scolastica non è strutturata e creata per combattere certi crimini. È bene, tuttavia, che si ricordi sempre che secondo la Cassazione un insegnante della scuola statale riveste il ruolo di pubblico ufficiale. Colpirlo, costringerlo alle cure dell’ospedale, è un comportamento vigliacco e sempre sanzionabile. Per questo va denunciato in modo sistematico alla polizia giudiziaria che provvederà a verificare la consistenza delle accuse e se vi sono dei profili penali da percorrere.
La fine degli appalti di pulizie nelle scuole porterà all’internalizzazione dei servizi e all’assunzione di 12.000 lavoratori socialmente utili nel ruolo di collaboratori scolastici: la novità è contenuta nel secondo pacchetto di emendamenti alla Legge di Bilancio, già approvato alla Camera. La norma, ora all’esame del Senato, è in continuità con quanto disposto dall'ultima legge di bilancio 2015/17: oltre a confermare l'immissione in ruolo dei precari con contratto co.co.co. di Palermo, prevede la fine dell'esternalizzazione dei servizi e il passaggio nei ruoli dello Stato dopo anni di abusi.
Il problema però rimane per diverse migliaia di Ata, i collaboratori scolastici e gli assistenti tecnici e amministrativi che operano direttamente per lo Stato, che da anni prestano servizio, ma non sono stati mai assunti, eludendo in questo modo anche la stabilizzazione automatica prevista nei Paesi membri dell’Ue per chi ha svolto oltre 36 mesi su posto libero. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Perché si adottano due pesi e due misure, lo dovrebbe spiegare l'on. Luigi Gallo (M5S), dopo che il Governo Letta scoprì nel 2013 che questo servizio costava allo Stato il doppio di quanto richiesto con l’utilizzo del personale interno. Anief ha presentato in Senato un emendamentoper stabilizzare anche tutti gli Ata precari. E la spiegazione dovrebbe ancor più urgere dopo la sentenza Sciotto della Corte di Giustizia Europea che autorizza la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato nella PA, la Sentenza Mascolo che affronta il problema dei docenti e la sentenza Sibilio che nega proprio la stabilizzazione degli LSU.