La parte pubblica si oppone ad introdurre un modello concorsuale interamente dedicato agli assistenti che hanno svolto per almeno tre anni l’attività lavorativa su ruolo superiore: dovranno concorrere alla pari dei laureati, pur avendo una condizione professionale e formativa completamente diversa. Per Anief è una proposta irricevibile, che si aggiunge ad altre incongruenze già presenti nella bozza di testo in via di definizione.
C’è un autentico macigno: le risorse non bastano! Servirebbero circa 90 milioni di euro lordo stato, ma in totale sono 72 milioni: ne mancano circa 18. L’unica soluzione è attingere dal FUN 2017/2018 e 2018/2019: le somme andrebbero stornate ed utilizzate per la retribuzione di posizione/quota fissa. Così facendo, ci sarà una riduzione drastica della retribuzione di posizione/quota variabile e della retribuzione di risultato rispetto a quelle oggi vigenti. Nel frattempo entreranno in servizio i vincitori del concorso attualmente in svolgimento: i dirigenti scolastici aumenteranno e la torta andrà divisa tra una platea più ampia rispetto a quella odierna. I sindacati degli ex presidi stanno facendo un’operazione d’immagine, ma la “sostanza” appare posizionata più in basso dell’apparenza. La questione, in definitiva, è: i sindacati hanno intenzione di chiedere al Miur e all’ARN la restituzione dei tagli illegittimi operati negli ultimi anni, almeno a partire dal 1 gennaio 2018?
Su 10.350 cattedre destinate alle immissioni in ruolo, gli assunti sono stati appena 452: alle medie assegnato solo lo 0,2%. I dati sconcertanti giungono nonostante lo Stato abbia abilitato a numero chiuso il doppio dei docenti specializzati con il TFA: sono posti in organico di diritto che si andranno ad aggiungere ai 50 mila posti in deroga previsti a livello nazionale, la metà di quelli richiesti dalle scuole e per i quali Anief ha avviato ricorsi gratuiti per le famiglie al Tar per garantire il diritto allo studio.
Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica sono una sferzata a chi governa la scuola e non fa nulla per opporsi a questa deriva da Paese non sviluppato, che lascia per strada i suoi bambini e ragazzi in difficoltà, provenienti da tessuti sociali difficili o famiglie bisognose di aiuto. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non c’è tempo da perdere: servono tempo pieno e prolungato anche al Sud, come ha annunciato di recente il presidente della Commissione Cultura Luigi Gallo, ma soprattutto organici differenziati in base al tasso di dispersione e di disoccupazione e alle esigenze del territorio. Per combattere l'abbandono scolastico bisogna anche introdurre l'obbligo a 18 anni, con una modifica dell'alternanza scuola lavoro peraltro già annunciata dal ministro Bussetti, e puntare sulla continuità didattica riaprendo le GaE.
Il TAR Lazio, con altre cinque ordinanze di accoglimento per altrettanti ricorsi Anief, dichiara in via cautelare il diritto all'accesso alle procedure concorsuali 2018 riservate agli abilitati dei docenti in possesso di diploma di Conservatorio, Accademia di Belle Arti e Accademia di Danza, di abilitazione conseguita all'Estero successivamente al 31 maggio 2017 e agli specializzandi sostegno che da anni lavorano nella scuola pubblica e che non avevano potuto iscriversi al concorso riservato agli abilitati.