Secondo il ministro "il sindacato si oppone all'idea che noi, con questo piano assunzionale mettiamo una riga; grazie alla riforma, coloro che vogliono fare l'insegnante hanno la possibilità "di trovare un concorso alla fine del loro percorso e non di mettersi in una graduatoria, gestita molto spesso dai sindacati e rimanere in una condizione di limbo per i successivi 20 anni di carriera".
Replica di Marcello Pacifico (presidente Anief): vincere un concorso non significa affidarsi a qualcuno. Questo genere di prassi, semmai, è vicina alla cooptazione universitaria. In Italia le graduatorie dei precari derivano da norme troppo spesso incaute e discriminanti, con l’amministrazione scolastica che, anziché mitigarne gli effetti negativi, ne esalta le imperfezioni. Cosa dovrebbero fare i precari? Subire passivamente gli errori di un potere legislativo non in grado di governare le procedure su supplenze e immissioni in ruolo?
Ancora un’uscita improvvida e infelice da parte del ministro dell’Istruzione: dopo aver sostenuto che è assurdo rifiutare un posto da insegnante, anche a mille chilometri da casa, con lo stipendio bloccato per dieci anni e lontano dagli affetti per almeno un lustro, a poche ore di distanza l’on. Stefania Giannini se la prende con i rappresentanti dei docenti, sostenendo che "il sindacato si oppone all'idea che noi, con questo piano assunzionale mettiamo una riga"; perché, aggiunge Giannini, grazie alla riforma, coloro che vogliono fare l'insegnante hanno la possibilità "di trovare un concorso alla fine del loro percorso e non di mettersi in una graduatoria, gestita molto spesso come ovvio che avvenga in questi casi in cui si accumulano i danni per decenni, dai sindacati e rimanere in una condizione di limbo per i successivi 20 anni di carriera".
“Vincere un concorso – ribatte Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal - non significa necessariamente affidarsi a qualcuno: questo genere di prassi, semmai, è vicina alla cooptazione universitaria. In Italia le graduatorie dei precari derivano da norme troppo spesso incaute e discriminanti, con l’amministrazione scolastica che, anziché mitigarne gli effetti negativi, ne esalta le imperfezioni. Pertanto, le immissioni in ruolo non sono di certo ostaggio dei sindacati, ma derivano da errori contenuti nei testi di legge e nei decreti ministeriali che ne derivano”.
“Che cosa dovrebbero fare i precari? Subire passivamente, dopo aver lavorato per anni come supplenti, essersi abilitati a proprie spese ed essersi sentiti ingannati e abbandonati dallo stesso Governo, dopo che per mesi ha affermato, mentendo, che avrebbe debellato alla radice il precariato scolastico? La verità - conclude Pacifico – è che le assunzioni, come le supplenze, in assenza di un potere legislativo in grado di governarle, non possono che passare per le decisioni dei giudici”.
È tutto dire che le parole fuori luogo del ministro siano state contestate anche dalla stampa specializzata: “in realtà i sindacati non hanno mai contestato le assunzioni, ne hanno semmai chiesto un aumento di portata coinvolgendo anche le Graduatorie d'Istituto. La contestazione ha sempre riguardato l'impianto generale della riforma”, puntualizza Orizzonte Scuola. “Contestazioni che – continua la rivista scolastica - dopo l'avvio del piano assunzionale ha riguardato anche le regole per l'assegnazione della sede che potevano essere mitigate grazie a qualche accortezza. Ed, infatti, durante l'intervento, la Giannini è stata fortemente contestata proprio da quei precari interessati al piano assunzionale che saranno penalizzati nella scelta della sede“.
Per approfondimenti:
DDL Scuola – Il maxiemendamento non risolve nulla: tagliate fuori le nuove generazioni di docenti
Riforma scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2015)
Scuola, l'intervista al ministro Giannini: «I prof non boicotteranno la riforma» (Il Messaggero del 16 luglio 2015)
Scuola, partono le assunzioni (La Repubblica del 21 luglio 2015)
Scuola, via alle assunzioni. Il bando online sul sito del Miur (Corriere della Sera del 21 luglio 2015)
Non saranno coperti 3.142 posti. Per alcune classi di concorso insufficiente il numero di docenti delle graduatorie (Tuttoscuola del 23 luglio 2015)
Immissioni in ruolo. Non obbligatoria la PEC, anticipiamo schermate domanda da domani 28 luglio su Istanze on line (Orizzonte Scuola del 27 luglio 2015)
Immissioni in ruolo fasi B e C. Già inoltrate le prime 1.000 domande, attese 130mila (Orizzonte Scuola del 28 luglio 2015)
Piano straordinario di assunzioni (FASE B, C): accolti in Consiglio di Stato i primi ricorsi Anief
Immissioni in ruolo: 2.000 diplomati magistrale subito in GaE. Anief vince ricorso (Orizzonte Scuola del 30 luglio 2015)