Il numero è stato individuato dalla rivista Tuttoscuola, mettendo a confronto la disponibilità dei posti vacanti da ricoprire con nomine in ruolo con gli elenchi dei docenti aspiranti. La causa? La quantità di insegnanti per talune classi di concorso è inferiore al numero dei posti vacanti rilevati dal Miur. La quantità di cattedre che non porteranno immissioni in ruolo sarà però ben più corposa: non solo perché i docenti iscritti in più classi di concorso, potrebbero “optare diversamente”, ma anche perché le richieste di organico potenziato, da parte delle scuole, potrebbero concentrarsi su alcune discipline. Così altre classi di concorso si esauriranno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il cervellotico piano predisposto dal Governo per assumere i precari si sta rivelando non efficace, discriminatorio e in linea con la politica sul precariato che ha contraddistinto l’Italia negli ultimi 16 anni. Ecco perché abbiamo deciso di far presentare la domanda di ammissione cartacea, al piano di assunzioni, a tutti gli abilitati oggi fuori dalle Graduatorie ad esaurimento e di merito: si tratta di docenti che hanno tutte le carte in regola per accedere alle assunzioni, ancora più ora che si è scoperto che vi sono migliaia e migliaia di posti che rimarranno liberi. E che a settembre verranno affidati a questi stessi insegnanti abilitati, sotto forma però di supplenze annuali. Come sindacato, ricorreremo al Tar Lazio contro il decreto attuativo della Legge 107/2015, proprio per ottenere il rispetto del principio di affidamento, buon andamento, parità di trattamento, merito della Costituzione e di non discriminazione della direttiva UE 70/90.