La nota Miur n. 2609 è chiara: “l’individuazione per competenze” deve essere speculare al Piano triennale dell’offerta formativa, alla sua progettualità che è stata definita tenendo conto delle scelte pedagogiche e didattiche dei Collegi dei docenti. Il dirigente non deve scegliere avendo presente l’idea di docente che porta narcisisticamente in sé, anche distorta dalle mode didattiche e metodologiche innovative. Giungono notizie, invece, di dirigenti più “realisti del re”: uno di loro, tra i titoli di preferenza per assegnare il posto su ambito, ha inserito “una fertile attività didattica presso questa istituzione scolastica nell’anno 2015/16, attestata dal Dirigente scolastico a suo insindacabile giudizio”. Altri capi d’istituto hanno chiesto che l’insegnamento nella loro scuola sia stato "fertile" o "senza demerito"; e a giudicare saranno sempre e solo loro. Intanto, sul sito dell’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione, è stata predisposta una pagina per denunciare eventuali abusi.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in attesa dell’esito dei ricorsi presentati dai sindacati sulla legittimità della chiamata diretta, è bene chei presidi si attengano in modo scrupoloso alla normativa, rispettando il volere e le indicazioni del Ptof, che rispecchia le precise esigenze delle scuole. Personalizzare la selezione, inserendovi elementi selettivi inadeguati, potrebbe essere oggetto di contenzioso e di ricorso al Tar, con ricadute negative per la scuola e per l’avvio già complesso delle lezioni del nuovo anno scolastico.