I docenti di ruolo e precari “svolgono le stesse mansioni ed entrambi hanno il diritto-obbligo di svolgere la medesima attività di aggiornamento e di qualificazione delle proprie competenze professionali”: ne consegue che sulla Carta del docente “la differenziazione” tra insegnanti a tempo indeterminato e determinato “collide con l’esigenza del sistema scolastico di far sì che sia tutto il personale docente (e non esclusivamente quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, affinché sia garantita la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti (cfr. Cons. Stato, sent. n. 1842/2022)”. A scriverlo è il Tribunale di Marsala, sezione civile e lavoro, nell’accogliere il ricorso di una docente che ha presentato ricorso con Anief dopo che nell’anno scolastico 2021/22 ha svolto una annualità di supplenze senza vedersi riconoscere la Carta del docente.