Ennesima vittoria dell'ANIEF, grazie all'azione congiunta degli avvocati Elda Izzo, Attilio Caliendo, Nicola Zampieri, Giovanni Rinaldi, Walter Miceli e Fabio Ganci, che da sempre portano avanti le azioni legali dell'ANIEF a livello nazionale e locale.
Sulla Carta del docente continuano a produrre sentenze pienamente favorevoli ai precari i ricorsi gratuiti prodotti da Anief per estendere il bonus annuale da 500 euro ai supplenti: anche a Padova, pochi giorni fa il giudice del lavoro ha deciso che vanno “disapplicati l’art. 1 commi 121, 122, e 123 della Legge n. 107/1915, l’art. 3 del DPCM 28.11.2016, nella parte in cui limitano l’assegnazione della “Carta elettronica” ai soli docenti a tempo indeterminato”. Il Tribunale veneto ha quindi assegnato 2.000, per le supplenze svolte tra il 2019 e il 2023, condannando anche l’amministrazione a pagare oltre mille euro di spese processuali.
Sugli aumenti di fine anno da dare a docenti e Ata si sta realizzando una doppia penalizzazione: la somma è inadeguata e per i precari non è prevista. A ricordarlo è il sindacato Anief che, non a caso, ha preparato due ricorsi per recuperare le somme negate. “Da una parte siamo compiaciuti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - perchè il governo ha finalmente sbloccato un assegno che varia da 1.000 a 2.000 euro lordi per il personale della scuola e anche per il personale dirigente, così come previsto dal decreto 145 del 18 ottobre 2023, che dà attuazione della Legge 234 del 30 dicembre 2021 la quale indica l’assegnazione, in assenza di contratto, del 50% del tasso d'inflazione programmata: si tratta dell’indennità vacanza contrattuale per tutto il 2024, che verrà assegnato ai dipendenti statali in assenza del contratto”. Poi va “ricordato che il debito che ogni lavoratore pubblico ha verso lo Stato è diventato di oltre 4mila euro di arretrati”.
La Carta del docente va assegnata ai precari che hanno svolto 5-6 mesi di supplenza anche per un solo anno scolastico: poiché il ricorso con Anief è gratuito, vale la pena comunque chiedere e ottenere i 500 euro che l’amministrazione ha tenuto per sé in modo illegittimo. Così ha fatto un’insegnante presentando ricorso al Tribunale di Trieste, Sezione Civile Controversie del Lavoro: nell’anno scolastico 2021/22, la docente aveva lavorato come supplente, per capire se è stato giusto auto-finanziarsi l’aggiornamento. Il giudice ha ravvisato che se è vero che c’è obbligo per il docente di formarsi è altrettanto vero che l’amministrazione scolastica sbaglia a creare delle differenze di trattamento tra il personale di ruolo e precario.
La Corte di Giustizia europea conferma l'illegittimità della legge italiana che continua a discriminare i precari immessi in ruolo non riconoscendo per intero da subito il servizio da precari svolti oltre i quattro anni e inferiore a 180 giorni: oggi, 30 novembre, è arrivata una nuova sentenza della Corte UE sulla causa C-270/22, a distanza di cinque anni dalla sentenza Motter (C-466/17), ma anche di quattro anni da quella della Cassazione n. 31149/2019 ottenute dai legali Anief e dopo l'intervento ultimo del legislatore di adeguamento alla normativa europea per i neo-assunti dal 1 settembre con la legge 10 agosto 2023 n. 103. Per questo Anief rinnova l'invito a ricorrere presso i tribunali del lavoro per ottenere il giusto risarcimento rispetto alla giurisprudenza euro-unitaria. Per adesioni vai al link.