Stesso Tribunale, stessa sentenza, stesso importo: è accaduto a Cosenza, dove il giudice del lavoro, dopo una prima decisione, ha stabilito di assegnare ad un’altra insegnante 2.000 euro di risarcimento per la mancata assegnazione della Carta del docente nei quattro anni scolastici consecutivi, tra il 2019 e il 2023, duranti i quali ha svolto delle supplenze annuali. Nella sentenza del 1° dicembre scorso, viene riportato il ragionamento ineccepibile del Consiglio di Stato, che con la sentenza n. 1842 del 16 marzo 2022 ha spiegato che la norma che esclude i precari dal bonus docenti per l’aggiornamento collide “con le disposizioni costituzionali degli artt. 3,35 e 97 della Costituzione, sia sotto il profilo della discriminazione a danno dei docenti non di ruolo sia per la lesione del principio di buon andamento della P.A., scontrandosi con l’esigenza del sistema scolastico di far sì che sia tutto il personale docente (e non solo quello di ruolo) a poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, onde garantire la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti”. Successivamente, si legge ancora nella sentenza, anche Corte Giustizia UE, che nell’Ordinanza sez. VI, 18/05/2022, n.450 ha “dichiarato incompatibile con l'ordinamento eurounitario la norma che preclude ai docenti a tempo determinato il diritto di avvalersi dei 500 euro della carta per l'aggiornamento e la formazione del docente”.