Tutte le notizie

° La passione viscerale dei ministri dell’Istruzione per le scuole paritarie
Da Luigi Berlinguer in poi, tutti i ministri sono stati scelti tra gli unti con questo crisma. Non fa eccezione il ministro Giannini; al riguardo, riportiamo la linea programmatica enunciata in audizione alla Camera in VII Commissione.
“Si impone un approfondimento su… l’obbligo per tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa di affermare e rispettare il pieno diritto di esercitare una libera scelta educativa, da parte degli alunni e delle famiglie. Solo l’applicazione del principio di sussidiarietà al mondo della scuola consentirà… quella cultura e quella prassi del pluralismo educativo e formativo che una società avanzata ormai richiede, applicando pienamente la legge di parità (Berlinguer 2001) che riconosce le paritarie all’interno del sistema pubblico integrato dell’istruzione”.
E no, ministro ! Così alte idealità danno vertigine a questo commentatore terra terra che dalla sua posizione “umile” può vedere le anomalie e i paradossi a danno di insegnanti di scuole paritarie (che, direttamente o indirettamente, fruiscono del sostegno economico dello Stato e, però, nelle assunzioni, possono non rispettare le graduatorie degli abilitati. E i contratti ? Sembrerebbe ovvio che tutte le scuole riconosciute dallo Stato come “paritarie” debbano assumere gli insegnanti con contratti di lavoro subordinato. E’, infatti, il contratto idoneo a regolare: l’obbligo di attività di insegnamento per un numero di ore stabilite e calendarizzate; l’obbligo di attività funzionali all’insegnamento previste dagli ordinamenti scolastici, alcune delle quali vanno esercitate in forma collegiale; la necessità che l’attività didattica del singolo insegnante abbia a riferimento gli indirizzi organizzativi ed educativi delineati nel POF; la necessità del coordinamento della funzione docente con poteri inderogabili del d.s., quali quelli di direttiva amministrativa, di impulso alla didattica e indirizzo delle attività, di coordinamento organizzativo. Il contratto deve individuare gli indici della natura “subordinata” del rapporto lavorativo: “la collaborazione, la continuità delle prestazioni, l’osservanza di un orario determinato, il coordinamento dell’attività lavorativa con l’assetto organizzativo dato dal datore di lavoro”. (Cassazione, sent. n.379 del 30 Giugno 1999; sent. sez. Lavoro n. 5508/2004). Scoperchiando il pentolone, si vedrebbe che alcune scuole paritarie formalizzano il rapporto di lavoro di insegnamento con contratti del tutto inidonei a regolare la funzione docente, qual è, ad esempio, il contratto “a progetto”. Diciamo al Ministro: La parità scolastica non è materia che si possa considerare solo dalle vette ideali, occorre manipolarne l’argilla affrontando questioni terra terra, qual è appunto questa dei contratti: valutare se è eticamente giusto, giuridicamente legale e corretto amministrativamente che insegnanti precari, per necessità di racimolare i punti da fare poi valere nelle graduatorie statali, siano messi nella condizione di firmare qualunque contratto, per saltare fuori dall’insegnamento nelle paritarie quando il punteggio è sufficiente per le supplenze nella Scuola statale. C’è un ministro dell’Istruzione, da Berlinguer in poi, che si sia chiesto il perché di tutto ciò? O hanno preferito non vedere ? Bella parità ! Il Ministero vincoli il riconoscimento della “parità” alla tutela dei diritti dei lavoratori.

° La produzione autonoma di testi digitali nelle scuole
La normativa sulle adozioni dei libri di testo per l’a.s. 2014/2015 ufficializza questa novità: è una svolta impegnativa, per la quale il MIUR impartirà le Linee guida.
In questa rubrica di Aggiornamento, lo scorso 14 aprile abbiamo riportato un breve abstract della Nota n.2581 - 09.04.2014 – D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e l'Autonomia Scolastica.
Segnaliamo, adesso, che sul sito istituzionale, il Ministero sottolinea la funzione (“… una sorta di vademecum per guidare dirigenti e insegnanti fra le novità che entrano in vigore dal prossimo a.s.”) della Nota, e conferma l’impegno a emanare entro la fine di questo anno scolastico le Linee guida sui materiali digitali di produzione degli istituti. Qualche scuola, in passato, ha sperimentato la produzione autonoma di testi; adesso, il MIUR ufficializza questa prassi: in alternativa ai testi scolastici editi dall’industria specializzata, le scuole potranno adottare materiali digitali di produzione propria, purché coerenti con i limiti di spesa stabiliti per legge e con i programmi in vigore. Nel corso del prossimo anno scolastico questa produzione autonoma sarà acquisita dal Miur e messa a disposizione di tutte le scuole italiane.

° L’atto di indirizzo per gli “scatti” degli insegnanti sta per essere sbloccato
latecnicadellascuole.it, in riferimento all’incontro tra MIUR e OO.SS., del 23 aprile: “Unica apertura concreta del Ministro riguarda l’annuncio sulla firma dell’atto di indirizzo in materia di scatti stipendiali data ormai per imminente, ma è bene ricordare che è da almeno due mesi che il provvedimento viene dato come fatto !” (Fonte: latecnicadellascuola.it – 24/04/2014)

° Le Linee programmatiche del ministro Giannini
Presentate lo scorso marzo al Senato, sono state confermate alla Camera in VII Commissione. Ne riportiamo alcune di quelle relative alla Scuola, commentandole.
In premessa, il Ministro ha sostenuto che questo Governo si accredita dinanzi alla pubblica opinione come “il primo dall’immediato dopoguerra che ritiene prioritario il tema dell’istruzione … per perseguire le finalità più grandi: crescita civile, sviluppo economico, equità sociale”. E giù un giudizio tranchant - che, ovviamente, vista la quantità dei ricorsi che abbiamo dovuto patrocinare, possiamo sottoscrivere - sul MIUR: “… è ormai il Ministero delle emergenze. Che vive in uno stato di criticità cronica, di quotidiana rincorsa a tappare le falle del momento, di logorio costante nel dettaglio burocratico e normativo”. E poi - musica per le nostre orecchie, visto che una buona metà di questi intralci, il MIUR se li è procacciati per miopia circa le professionalità nella Scuola il buon diritto del personale -: “Ci impegniamo a lavorare ad un nuovo Testo Unico che semplifichi le regole, elimini le contraddizioni, e riduca anche i molti errori commessi negli anni dall’amministrazione”. Il ministro ha anche parlato, con sensibilità, di un precariato: “...in cui le legittime aspirazioni di generazioni di maestri e di professori si sono trasformate in una ingiusta guerra tra ultimi della lista … Alcuni aspettano qualche anno, altri un decennio, altri ancora erano precari quando hanno iscritto un figlio alla prima elementare e continuano ad esserlo ancora, quando lo stesso figlio si diploma”. Infine, ha elencato quattro principi ai quali intende informare l’attività ministeriale: “Il primo principio è la Semplificazione, che significa resistere alla tentazione dell’ipertrofia normativa… Significa lavorare per ridurre gli spazi di incertezza che alimentano conflittualità e contenziosi. Il secondo è quello della Programmazione, che significa smettere di lavorare ricorrendo le emergenze, per darsi invece quell’orizzonte temporale – e finanziario – necessario per trasformare aggiustamenti puntuali in soluzioni strutturali. Il terzo è quello della Valutazione, che significa eliminare i colli di bottiglia, e sostituire i controlli ex ante con la valutazione ex post. Significa assegnare le risorse sulla base dei meriti e dei demeriti. Il quarto è quello dell’Internalizzazione: un sistema dell’istruzione, università e ricerca aperto alla comparazione e alla competizione del resto del mondo, non solo genera maggiore qualità intrinseca, nel piano didattico, scientifico e strutturale, ma è anche motore… dello sviluppo economico e di crescita”.
Chiosiamo: Sa il ministro che per questi obiettivi dovrà affidare i ruoli decisionali a chi ha esperienza di scuola? Al MIUR e negli Uffici territoriali, i compiti di alta dirigenza vanno affidati a chi ha oltre che competenza giuridica e amministrativa una congrua esperienza nella scuola.
“Vorrei entrare nel merito dei processi fondamentali che rappresentano l’essenza della scuola e dell’istruzione: insegnare e imparare. … A scuola, se la scuola funziona, si trasmettono dottrina e metodo alle nuove generazioni perché ne facciano tesoro in termini di patrimonio di conoscenze acquisite e di capacità di trovare nuove soluzioni…..”. Chiosiamo in chiave di Costruttivismo: “Si trasmettono”; però, principalmente, “si producono”.
“Questo delicato e secolare processo può e deve essere osservato e corretto, se necessario, in itinere. Questo processo può e deve essere oggetto di ciò che oggi chiamiamo valutazione dei risultati e dei procedimenti adottati per ottenerli”
Chiosiamo: Osservato e corretto, da chi insegna; per le Scienze umane: verum ipsum factum. “Il capitolo della valutazione è il singolo capitolo che può decidere da solo se saremo in grado di dare al Paese una scuola moderna nella funzionalità e negli obiettivi e anche nella sua missione fondante, o se accettiamo di tenerci…”.
Chiosiamo: Non “da solo” ma unitamente al riconoscimento economico della funzione docente.
“La valutazione è entrata nella cultura e nella prassi della scuola italiana ormai da alcuni anni… Sono tuttavia legittimamente attesi progressi significativi nei singoli settori: la valutazione delle scuole, dei presidi, dei docenti. Oggi dobbiamo consolidare e valorizzare il sistema di misurazione degli apprendimenti tramite le prove INVALSI… Promuovendo un maggior coinvolgimento delle scuole, ho intenzione di aiutare le singole scuole ad analizzare i propri assetti organizzativi, la qualità dei servizi che erogano, e promuovere in questo modo un ciclo di autovalutazione Dopo più di un decennio, siamo arrivati ad uno specifico Regolamento (80/2013) sulla valutazione. L’applicazione sistematica di tale regolamento in tutte le scuole a partire da settembre è un impegno che assumo in questa sede…”.
Precisiamo: ai sensi del D.P.R. n.80, 28 marzo 2013, le rilevazioni INVALSI sugli apprendimenti degli studenti sono considerate all’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, con apporto di Invalsi, Indire, Corpo ispettivo, autovalutazione delle scuole, valutazione esterna di sistema. Apprezziamo che si voglia ampliare lo spettro valutativo, ma non che INVALSI fornisca i test valutativi. L’INVALSI invii alle scuole i criteri e i parametri valutativi (e, poi, il quadro comparativo degli esiti); ai contenuti delle rilevazioni provvederanno le singole scuole in funzione non soltanto delle Indicazioni nazionali, dei Livelli Essenziali di Prestazione e del Profilo Educativo, Culturale e Professionale, ma anche del POF e delle peculiarità dell’utenza.
“Presto dovremo iniziare la discussione sul contratto degli insegnanti. Per una volta, vorrei che i temi da cui partire fossero il valore della formazione, la valorizzazione delle figure che contribuiscono all’autonomia scolastica, la carriera professionale – per arrivare a dire che la retribuzione degli insegnanti non può più essere basata solo sull’anzianità.
Chiosiamo: L’intento di integrare il criterio dell’anzianità di servizio con la valorizzazione della formazione e delle attività per l’autonomia è corretto ma presuppone che la funzione docente sia retribuita in misura tale che i giovani più colti e capaci la considerino quale una professione.
“Vorrei affrontare le nuove modalità di reclutamento dei docenti, e valutare, insieme al parlamento, una modifica del loro status giuridico…. Il precariato della scuola. Un problema rilevante sotto il profilo quantitativo, drammatico per le vite di molte persone e famiglie. … Tra ATA e docenti, il precariato nella scuola arriva a più di mezzo milione di persone …Non possiamo ignorarlo nella speranza che scompaia…. Per il personale ATA, abbiamo poco meno di 50 mila persone che svolgono – ormai “stabilmente” – un lavoro precario nelle scuole. Per i docenti, questi sono i numeri principali: - poco meno di 170 mila inseriti nelle c.d. graduatorie ad esaurimento di I, II, III fascia e IV fascia aggiuntiva, che costituiscono il cosiddetto “precariato storico” e che verosimilmente grazie al turnover saranno immessi in ruolo nei prossimi dieci anni; - più di 460 mila, inserite nelle graduatorie di istituto e utilizzati per le supplenze annuali e fino al termine delle lezioni, di cui 168 mila iscritti nelle graduatorie ad esaurimento; - oltre 10 mila abilitati a seguito del Tirocinio Formativo Attivo (TFA); - quasi 70 mila che hanno maturato titoli di servizio utili all’abilitazione grazie ad un percorso abilitante speciale (PAS); - 55.000 diplomati magistrali; - 40.000 idonei di vecchi concorsi. Affrontare questo tema significa in primo luogo darsi un obiettivo politico ben definito: i precari della scuola vanno riassorbiti e in un’ottica di lungo periodo dobbiamo bandire solo concorsi a cattedra. Dobbiamo predisporre un Piano necessariamente di medio termine per il reintegro dei precari e il loro inserimento all’interno di “organici funzionali”, che permettano ai dirigenti scolastici una miglior gestione delle supplenze e un aumento dell’offerta formativa. L’organico funzionale serve ad affrontare il problema del sostegno e dell’integrazione, assicurando continuità didattica e formazione specifica per le diverse disabilità. Esso si traduce nella creazione di un gruppo professionale qualificato, che operi in una rete di scuole, dalla formazione dei docenti all’integrazione degli alunni disabili e che non si traduca in un mero aumento quantitativo delle ore di sostegno. Sono perfettamente consapevole che percorrere questa strada comporta un significativo impegno finanziario. Ma credo che attraverso una due diligence seria sui costi che sosteniamo oggi per le supplenze brevi e l’integrazione degli alunni disabili, potremo arrivare ad un effettivo bilanciamento finanziario rispetto al fabbisogno necessario per l’attuazione dell’organico funzionale di istituto e di rete. L’art. 50 del DL 5/2012 istituiva l’organico dell’autonomia, ma adesso servono le risorse finanziarie per dare piena attuazione a questo strumento… Avvieremo subito una nuova tornata del Tirocinio Formativo Attivo, per il prossimo a.a., perché credo doveroso offrire ai giovani laureati la possibilità di conseguire il titolo abilitativo… Per il futuro dovremmo introdurre un modello più snello. Penso all’inserimento direttamente nel percorso della laurea magistrale universitaria di un periodo di tirocinio con cui ottenere, al momento della laurea e dopo un esame parallelo alla discussione della tesi, anche l’abilitazione”.
Chiosiamo: A cosa serve bandire un concorso per 14.000 posti quando ci sono 17.000 idonei valutati dalle Commissioni, e in alcune regioni il concorso precedente non è concluso ? Qual è il senso di 27.000 assunzioni di docenti se i posti vacanti e disponibili sono 100mila? Che fare dei 30mila supplenti (docenti e ata) contrattualizzati fino al 31 agosto in questo a.s.? Vanno richiamati il primo settembre, senza stabilizzarli? Sono oggetti che è lecito lasciare e prendere?
”Dobbiamo reintegrare i Fondi destinati al miglioramento dell’offerta formativa. In particolare credo sia una priorità assoluta reintegrare progressivamente il MOF, riportandolo alla capienza del 2011, che era pari a circa 1,5 miliardi E. …La disponibilità di risorse è essenziale anche per dare alla scuola un reale regime di autonomia. … Occorre, quindi, prevedere l’assegnazione di stanziamenti certi già all’inizio dell’anno scolastico in un budget unico, senza vincoli di spesa… Programmazione vuol dire avere le risorse per investire sui più piccoli, ampliando le offerte per tutta la fascia dei piccoli, che oggi vede disparità inaccettabili tra le aree del paese. … Ci serve una scuola aperta. Aperta significa anzitutto saper rispondere alle esigenze degli studenti e contrastare la dispersione scolastica… lasciando le porte aperte oltre l’orario delle lezioni, sviluppando progetti e programmi dedicati. Una scuola aperta deve essere …, presenza negli ospedali e nelle case dei ragazzi malati o disabili … Apertura vuol dire anche scuole aperte al territorio nel quale sono inserite …. attività rivolte non solo agli studenti ma anche alla cittadinanza. … in orario extrascolastico o nei periodi di sospensione delle lezioni,…veri centri civici, fanno vivere i quartieri o le piccole comunità dove spesso la scuola è l’unica presenza dello Stato, oltre alla caserma dei Carabinieri. Apertura significa anche vedere la diversità come una ricchezza che va valorizzata e la scuola è il luogo dove far vivere … la diffusione della cultura della legalità e del rispetto delle regole, … di quei principi costituzionali che rappresentano il nucleo dei valori condivisi che ci uniscono. … Apertura significa anche tornare ad incoraggiare lo studio della filosofia, della storia dell’arte e della musica, tutte materie sacrificate da tempo nel quadro dei vecchi programmi… Una scuola che offra infrastrutture e connettività, a partire dal wi-fi all’interno degli istituti. Ma che sappia anche evolvere metodologie, linguaggi e contenuti della didattica. …. Tutto questo tenendo conto che, per il digitale come per le lingue straniere, prima si parte e meglio è. E quindi è importante iniziare fin dalla primaria. Una scuola aperta deve guardare anche con attenzione al mondo del lavoro e dell’impresa. … Le prime sperimentazioni di apprendistato all’interno delle scuole partono in questi giorni, e intendiamo rafforzare e diffondere questa sperimentazione…. Sosterrò per questo con grande convinzione l’apprendistato, i tirocini formativi presso le aziende, e l’alternanza scuola-lavoro con durata significativa per ciascun anno scolastico in istituti tecnici e professionali. Lo strumento complementare è quello dell’orientamento scolastico. Esso consente di prevenire, se non attenuare il drammatico fenomeno della dispersione e dell’abbandono….
D’accordo! Speriamo che la Giannini abbia più peso politico di quanto ne abbia Scelta Civica.
Questa parte dell’esposizione della Giannini, in VII commissione alla Camera, si è conclusa con un accenno alla parità scolastica; domani, in questa rubrica, ne faremo un breve commento.

° Le Linee programmatiche del ministro Giannini
Presentate lo scorso marzo al Senato, sono state confermate alla Camera in VII Commissione. Ne riportiamo alcune di quelle relative alla Scuola, commentandole.
In premessa, il Ministro ha sostenuto che questo Governo si accredita dinanzi alla pubblica opinione come “il primo dall’immediato dopoguerra che ritiene prioritario il tema dell’istruzione … per perseguire le finalità più grandi: crescita civile, sviluppo economico, equità sociale”. E giù un giudizio tranchant - che, ovviamente, vista la quantità dei ricorsi che abbiamo dovuto patrocinare, possiamo sottoscrivere - sul MIUR: “… è ormai il Ministero delle emergenze. Che vive in uno stato di criticità cronica, di quotidiana rincorsa a tappare le falle del momento, di logorio costante nel dettaglio burocratico e normativo”. E poi - musica per le nostre orecchie, visto che una buona metà di questi intralci, il MIUR se li è procacciati per miopia circa le professionalità nella Scuola il buon diritto del personale -: “Ci impegniamo a lavorare ad un nuovo Testo Unico che semplifichi le regole, elimini le contraddizioni, e riduca anche i molti errori commessi negli anni dall’amministrazione”. Il ministro ha anche parlato, con sensibilità, di un precariato: “...in cui le legittime aspirazioni di generazioni di maestri e di professori si sono trasformate in una ingiusta guerra tra ultimi della lista … Alcuni aspettano qualche anno, altri un decennio, altri ancora erano precari quando hanno iscritto un figlio alla prima elementare e continuano ad esserlo ancora, quando lo stesso figlio si diploma”. Infine, ha elencato quattro principi ai quali intende informare l’attività ministeriale: “Il primo principio è la Semplificazione, che significa resistere alla tentazione dell’ipertrofia normativa… Significa lavorare per ridurre gli spazi di incertezza che alimentano conflittualità e contenziosi. Il secondo è quello della Programmazione, che significa smettere di lavorare ricorrendo le emergenze, per darsi invece quell’orizzonte temporale – e finanziario – necessario per trasformare aggiustamenti puntuali in soluzioni strutturali. Il terzo è quello della Valutazione, che significa eliminare i colli di bottiglia, e sostituire i controlli ex ante con la valutazione ex post. Significa assegnare le risorse sulla base dei meriti e dei demeriti. Il quarto è quello dell’Internalizzazione: un sistema dell’istruzione, università e ricerca aperto alla comparazione e alla competizione del resto del mondo, non solo genera maggiore qualità intrinseca, nel piano didattico, scientifico e strutturale, ma è anche motore… dello sviluppo economico e di crescita”.
Chiosiamo: Sa il ministro che per questi obiettivi dovrà affidare i ruoli decisionali a chi ha esperienza di scuola? Al MIUR e negli Uffici territoriali, i compiti di alta dirigenza vanno affidati a chi ha oltre che competenza giuridica e amministrativa una congrua esperienza nella scuola.
“Vorrei entrare nel merito dei processi fondamentali che rappresentano l’essenza della scuola e dell’istruzione: insegnare e imparare. … A scuola, se la scuola funziona, si trasmettono dottrina e metodo alle nuove generazioni perché ne facciano tesoro in termini di patrimonio di conoscenze acquisite e di capacità di trovare nuove soluzioni…..”. Chiosiamo in chiave di Costruttivismo: “Si trasmettono”; però, principalmente, “si producono”.
“Questo delicato e secolare processo può e deve essere osservato e corretto, se necessario, in itinere. Questo processo può e deve essere oggetto di ciò che oggi chiamiamo valutazione dei risultati e dei procedimenti adottati per ottenerli”
Chiosiamo: Osservato e corretto, da chi insegna; per le Scienze umane: verum ipsum factum. “Il capitolo della valutazione è il singolo capitolo che può decidere da solo se saremo in grado di dare al Paese una scuola moderna nella funzionalità e negli obiettivi e anche nella sua missione fondante, o se accettiamo di tenerci…”.
Chiosiamo: Non “da solo” ma unitamente al riconoscimento economico della funzione docente.
“La valutazione è entrata nella cultura e nella prassi della scuola italiana ormai da alcuni anni… Sono tuttavia legittimamente attesi progressi significativi nei singoli settori: la valutazione delle scuole, dei presidi, dei docenti. Oggi dobbiamo consolidare e valorizzare il sistema di misurazione degli apprendimenti tramite le prove INVALSI… Promuovendo un maggior coinvolgimento delle scuole, ho intenzione di aiutare le singole scuole ad analizzare i propri assetti organizzativi, la qualità dei servizi che erogano, e promuovere in questo modo un ciclo di autovalutazione Dopo più di un decennio, siamo arrivati ad uno specifico Regolamento (80/2013) sulla valutazione. L’applicazione sistematica di tale regolamento in tutte le scuole a partire da settembre è un impegno che assumo in questa sede…”.
Precisiamo: ai sensi del D.P.R. n.80, 28 marzo 2013, le rilevazioni INVALSI sugli apprendimenti degli studenti sono considerate all’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, con apporto di Invalsi, Indire, Corpo ispettivo, autovalutazione delle scuole, valutazione esterna di sistema. Apprezziamo che si voglia ampliare lo spettro valutativo, ma non che INVALSI fornisca i test valutativi. L’INVALSI invii alle scuole i criteri e i parametri valutativi (e, poi, il quadro comparativo degli esiti); ai contenuti delle rilevazioni provvederanno le singole scuole in funzione non soltanto delle Indicazioni nazionali, dei Livelli Essenziali di Prestazione e del Profilo Educativo, Culturale e Professionale, ma anche del POF e delle peculiarità dell’utenza.
“Presto dovremo iniziare la discussione sul contratto degli insegnanti. Per una volta, vorrei che i temi da cui partire fossero il valore della formazione, la valorizzazione delle figure che contribuiscono all’autonomia scolastica, la carriera professionale – per arrivare a dire che la retribuzione degli insegnanti non può più essere basata solo sull’anzianità.
Chiosiamo: L’intento di integrare il criterio dell’anzianità di servizio con la valorizzazione della formazione e delle attività per l’autonomia è corretto ma presuppone che la funzione docente sia retribuita in misura tale che i giovani più colti e capaci la considerino quale una professione.
“Vorrei affrontare le nuove modalità di reclutamento dei docenti, e valutare, insieme al parlamento, una modifica del loro status giuridico…. Il precariato della scuola. Un problema rilevante sotto il profilo quantitativo, drammatico per le vite di molte persone e famiglie. … Tra ATA e docenti, il precariato nella scuola arriva a più di mezzo milione di persone …Non possiamo ignorarlo nella speranza che scompaia…. Per il personale ATA, abbiamo poco meno di 50 mila persone che svolgono – ormai “stabilmente” – un lavoro precario nelle scuole. Per i docenti, questi sono i numeri principali: - poco meno di 170 mila inseriti nelle c.d. graduatorie ad esaurimento di I, II, III fascia e IV fascia aggiuntiva, che costituiscono il cosiddetto “precariato storico” e che verosimilmente grazie al turnover saranno immessi in ruolo nei prossimi dieci anni; - più di 460 mila, inserite nelle graduatorie di istituto e utilizzati per le supplenze annuali e fino al termine delle lezioni, di cui 168 mila iscritti nelle graduatorie ad esaurimento; - oltre 10 mila abilitati a seguito del Tirocinio Formativo Attivo (TFA); - quasi 70 mila che hanno maturato titoli di servizio utili all’abilitazione grazie ad un percorso abilitante speciale (PAS); - 55.000 diplomati magistrali; - 40.000 idonei di vecchi concorsi. Affrontare questo tema significa in primo luogo darsi un obiettivo politico ben definito: i precari della scuola vanno riassorbiti e in un’ottica di lungo periodo dobbiamo bandire solo concorsi a cattedra. Dobbiamo predisporre un Piano necessariamente di medio termine per il reintegro dei precari e il loro inserimento all’interno di “organici funzionali”, che permettano ai dirigenti scolastici una miglior gestione delle supplenze e un aumento dell’offerta formativa. L’organico funzionale serve ad affrontare il problema del sostegno e dell’integrazione, assicurando continuità didattica e formazione specifica per le diverse disabilità. Esso si traduce nella creazione di un gruppo professionale qualificato, che operi in una rete di scuole, dalla formazione dei docenti all’integrazione degli alunni disabili e che non si traduca in un mero aumento quantitativo delle ore di sostegno. Sono perfettamente consapevole che percorrere questa strada comporta un significativo impegno finanziario. Ma credo che attraverso una due diligence seria sui costi che sosteniamo oggi per le supplenze brevi e l’integrazione degli alunni disabili, potremo arrivare ad un effettivo bilanciamento finanziario rispetto al fabbisogno necessario per l’attuazione dell’organico funzionale di istituto e di rete. L’art. 50 del DL 5/2012 istituiva l’organico dell’autonomia, ma adesso servono le risorse finanziarie per dare piena attuazione a questo strumento… Avvieremo subito una nuova tornata del Tirocinio Formativo Attivo, per il prossimo a.a., perché credo doveroso offrire ai giovani laureati la possibilità di conseguire il titolo abilitativo… Per il futuro dovremmo introdurre un modello più snello. Penso all’inserimento direttamente nel percorso della laurea magistrale universitaria di un periodo di tirocinio con cui ottenere, al momento della laurea e dopo un esame parallelo alla discussione della tesi, anche l’abilitazione”.
Chiosiamo: A cosa serve bandire un concorso per 14.000 posti quando ci sono 17.000 idonei valutati dalle Commissioni, e in alcune regioni il concorso precedente non è concluso ? Qual è il senso di 27.000 assunzioni di docenti se i posti vacanti e disponibili sono 100mila? Che fare dei 30mila supplenti (docenti e ata) contrattualizzati fino al 31 agosto in questo a.s.? Vanno richiamati il primo settembre, senza stabilizzarli? Sono oggetti che è lecito lasciare e prendere?
”Dobbiamo reintegrare i Fondi destinati al miglioramento dell’offerta formativa. In particolare credo sia una priorità assoluta reintegrare progressivamente il MOF, riportandolo alla capienza del 2011, che era pari a circa 1,5 miliardi E. …La disponibilità di risorse è essenziale anche per dare alla scuola un reale regime di autonomia. … Occorre, quindi, prevedere l’assegnazione di stanziamenti certi già all’inizio dell’anno scolastico in un budget unico, senza vincoli di spesa… Programmazione vuol dire avere le risorse per investire sui più piccoli, ampliando le offerte per tutta la fascia dei piccoli, che oggi vede disparità inaccettabili tra le aree del paese. … Ci serve una scuola aperta. Aperta significa anzitutto saper rispondere alle esigenze degli studenti e contrastare la dispersione scolastica… lasciando le porte aperte oltre l’orario delle lezioni, sviluppando progetti e programmi dedicati. Una scuola aperta deve essere …, presenza negli ospedali e nelle case dei ragazzi malati o disabili … Apertura vuol dire anche scuole aperte al territorio nel quale sono inserite …. attività rivolte non solo agli studenti ma anche alla cittadinanza. … in orario extrascolastico o nei periodi di sospensione delle lezioni,…veri centri civici, fanno vivere i quartieri o le piccole comunità dove spesso la scuola è l’unica presenza dello Stato, oltre alla caserma dei Carabinieri. Apertura significa anche vedere la diversità come una ricchezza che va valorizzata e la scuola è il luogo dove far vivere … la diffusione della cultura della legalità e del rispetto delle regole, … di quei principi costituzionali che rappresentano il nucleo dei valori condivisi che ci uniscono. … Apertura significa anche tornare ad incoraggiare lo studio della filosofia, della storia dell’arte e della musica, tutte materie sacrificate da tempo nel quadro dei vecchi programmi… Una scuola che offra infrastrutture e connettività, a partire dal wi-fi all’interno degli istituti. Ma che sappia anche evolvere metodologie, linguaggi e contenuti della didattica. …. Tutto questo tenendo conto che, per il digitale come per le lingue straniere, prima si parte e meglio è. E quindi è importante iniziare fin dalla primaria. Una scuola aperta deve guardare anche con attenzione al mondo del lavoro e dell’impresa. … Le prime sperimentazioni di apprendistato all’interno delle scuole partono in questi giorni, e intendiamo rafforzare e diffondere questa sperimentazione…. Sosterrò per questo con grande convinzione l’apprendistato, i tirocini formativi presso le aziende, e l’alternanza scuola-lavoro con durata significativa per ciascun anno scolastico in istituti tecnici e professionali. Lo strumento complementare è quello dell’orientamento scolastico. Esso consente di prevenire, se non attenuare il drammatico fenomeno della dispersione e dell’abbandono….
D’accordo! Speriamo che la Giannini abbia più peso politico di quanto ne abbia Scelta Civica.
Questa parte dell’esposizione della Giannini, in VII commissione alla Camera, si è conclusa con un accenno alla parità scolastica; domani, in questa rubrica, ne faremo un breve commento.

 ° Aggiornamento delle G.E.: Interruzioni nel collegamento, anomalie, incongruenze
Il MIUR annuncia di avere rimediato fin da ieri, 23 Aprile. Il termine utile per l’inoltro (possibile solo per via telematica) resta fissato al 10 maggio. 
Lunedì 21 la Repubblica, titolando “Scuola, graduatorie dei supplenti nel caos: sistema informatico del ministero in tilt”, si faceva portavoce dell’esasperazione di quelli, tra gli oltre 177 mila inseriti negli elenchi provinciali ad esaurimento, che hanno provato ad aggiornare punteggi e titoli. Hanno tempo fino al 10 maggio; dopo perdono il diritto a permanere in G.E.: Durante la compilazione dei format online, i docenti incontrano mille difficoltà. La più preoccupante è quella che non consente…. di inoltrare l’istanza dopo avere debitamente compilato i moduli elettronici”. In risposta, il MIUR ha messo in linea una serie di Faq che chiariscono come compilare le domande e il 22 aprile ha diramato questo comunicato stampa: “Da domani mattina sarà disponibile, nella specifica area delle Istanze on line del sito www.istruzione.it, la versione aggiornata del software utile per l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo. Questa versione corregge le indicazioni di anomalia pervenute all’Amministrazione. In particolare, sarà possibile produrre in modo corretto copia della domanda in formato Pdf a partire dalle informazioni memorizzate in banca dati. Sarà possibile provvedere all’inoltro ufficiale della domanda all’Amministrazione.

° DIDAMATICA: Convegno sulle tecnologie digitali per la didattica
La ventottesima edizione, che si terrà nei giorni 7, 8 e 9 Maggio 2014 a Napoli, avrà per tema: “Formazione e Ricerca: Nuovo Rinascimento per il Lavoro”. 
Il convegno focalizzerà l’attenzione su: - MOOCS (Massive Open Online Courses); - nuovi paradigmi per l’apprendimento; - Computational thinking; - Makers e FabLabs; - tecnologie e applicazioni. Per dettagli sul programma, consultare il link http://didamatica2014.unina.it/. Per iscriversi, occorre registrarsi attraverso il detto sito.

° Corso-pilota: ‘A scuola si cresce sicuri’. 
Il MIUR ha avviato la formazione per il personale di 60 scuole polo di tutta Italia
Tecniche di “primo soccorso in età pediatrica” e manovre di disostruzione delle vie aeree sono le ‘materie’ di studio previste; saranno formati 1.200, fra dirigenti e docenti, e 600 tra ausiliari, tecnici e amministrativi. A sostegno delle attività formative è stato realizzato un video che potrà anche avere uso didattico. Maggiori particolari si leggono sul sito www.istruzione.it.

° La Quota riservata all’autonomia. Un asso da giocare assolutamente
Fin dal DPR 275/1999, la normativa sull’Autonomia scolastica ha dato alle scuole questa chance. Il MIUR attiva adesso una funzione telematica a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso. Riportiamo dalla C.M. n.34, 1 aprile 2014, in materia di organico docenti a.s. 2014/15
“I tre regolamenti relativi al riordino del 2° ciclo prevedono che le istituzioni scolastiche possono, previa delibera del collegio dei docenti, utilizzare la quota di autonomia nell’ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale in uscita. Ciò sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riguardo alle attività di laboratorio, sia per l’eventuale attivazione di ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa. Poiché l’utilizzo di tale quota, da calcolare tenendo conto della proiezione sull’intero percorso quinquennale, non potrà comunque determinare esuberi di personale a ”regime”, il sistema informativo ha attivato una apposita funzione a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso (ore in più in corrispondenza di ore in meno) e, contestualmente, gli UU.SS.TT potranno verificare il determinarsi o meno di situazioni di esubero, e autorizzare interventi modificativi del quadro orario. L’utilizzo della quota dell’autonomia non potrà determinare a regime situazioni di soprannumerarietà né trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne a livello scuola, e si renderà possibile solo in presenza di classi di concorso con posti o ore disponibili…”

° In che misura arriverà al personale scolastico, il bonus Renzi per il 2014
Riportiamo le cifre come calcolate da ItaliaOggi. Non vorremmo che si stia giocando su un equivoco: questa “elargizione” a meno della metà del personale non deve costituire un alibi, allo Stato-datore di lavoro, dal dovere di rinnovare i contratti. 
- Riceverà il bonus il personale che guadagna fino a 28 mila euro lordi annui; si tratta di circa 500mila dipendenti (sul totale di di 950mila);
- Riceverà 950 E. annui netti chi percepisce tra i 20 mila e i 24 mila e 500 euro lordi l'anno.
Il personale ATA rientra pienamente nell’esenzione IRPEF; vi rientrano, anche, per metà, gli insegnanti elementari e un terzo degli insegnanti delle scuole secondarie. Ma la urgenza vera sarebbe stata che il Governo sostenesse la condizione economica degli incapienti. 
(Fonte: Alessandra Ricciardi - ItaliaOggi - 22/04/2014)

 ° Aggiornamento delle G.E.: Interruzioni nel collegamento, anomalie, incongruenze
Il MIUR annuncia di avere rimediato fin da ieri, 23 Aprile. Il termine utile per l’inoltro (possibile solo per via telematica) resta fissato al 10 maggio. 
Lunedì 21 la Repubblica, titolando “Scuola, graduatorie dei supplenti nel caos: sistema informatico del ministero in tilt”, si faceva portavoce dell’esasperazione di quelli, tra gli oltre 177 mila inseriti negli elenchi provinciali ad esaurimento, che hanno provato ad aggiornare punteggi e titoli. Hanno tempo fino al 10 maggio; dopo perdono il diritto a permanere in G.E.: Durante la compilazione dei format online, i docenti incontrano mille difficoltà. La più preoccupante è quella che non consente…. di inoltrare l’istanza dopo avere debitamente compilato i moduli elettronici”. In risposta, il MIUR ha messo in linea una serie di Faq che chiariscono come compilare le domande e il 22 aprile ha diramato questo comunicato stampa: “Da domani mattina sarà disponibile, nella specifica area delle Istanze on line del sito www.istruzione.it, la versione aggiornata del software utile per l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo. Questa versione corregge le indicazioni di anomalia pervenute all’Amministrazione. In particolare, sarà possibile produrre in modo corretto copia della domanda in formato Pdf a partire dalle informazioni memorizzate in banca dati. Sarà possibile provvedere all’inoltro ufficiale della domanda all’Amministrazione.

° DIDAMATICA: Convegno sulle tecnologie digitali per la didattica
La ventottesima edizione, che si terrà nei giorni 7, 8 e 9 Maggio 2014 a Napoli, avrà per tema: “Formazione e Ricerca: Nuovo Rinascimento per il Lavoro”. 
Il convegno focalizzerà l’attenzione su: - MOOCS (Massive Open Online Courses); - nuovi paradigmi per l’apprendimento; - Computational thinking; - Makers e FabLabs; - tecnologie e applicazioni. Per dettagli sul programma, consultare il link http://didamatica2014.unina.it/. Per iscriversi, occorre registrarsi attraverso il detto sito.

° Corso-pilota: ‘A scuola si cresce sicuri’. 
Il MIUR ha avviato la formazione per il personale di 60 scuole polo di tutta Italia
Tecniche di “primo soccorso in età pediatrica” e manovre di disostruzione delle vie aeree sono le ‘materie’ di studio previste; saranno formati 1.200, fra dirigenti e docenti, e 600 tra ausiliari, tecnici e amministrativi. A sostegno delle attività formative è stato realizzato un video che potrà anche avere uso didattico. Maggiori particolari si leggono sul sito www.istruzione.it.

° La Quota riservata all’autonomia. Un asso da giocare assolutamente
Fin dal DPR 275/1999, la normativa sull’Autonomia scolastica ha dato alle scuole questa chance. Il MIUR attiva adesso una funzione telematica a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso. Riportiamo dalla C.M. n.34, 1 aprile 2014, in materia di organico docenti a.s. 2014/15
“I tre regolamenti relativi al riordino del 2° ciclo prevedono che le istituzioni scolastiche possono, previa delibera del collegio dei docenti, utilizzare la quota di autonomia nell’ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale in uscita. Ciò sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riguardo alle attività di laboratorio, sia per l’eventuale attivazione di ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa. Poiché l’utilizzo di tale quota, da calcolare tenendo conto della proiezione sull’intero percorso quinquennale, non potrà comunque determinare esuberi di personale a ”regime”, il sistema informativo ha attivato una apposita funzione a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso (ore in più in corrispondenza di ore in meno) e, contestualmente, gli UU.SS.TT potranno verificare il determinarsi o meno di situazioni di esubero, e autorizzare interventi modificativi del quadro orario. L’utilizzo della quota dell’autonomia non potrà determinare a regime situazioni di soprannumerarietà né trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne a livello scuola, e si renderà possibile solo in presenza di classi di concorso con posti o ore disponibili…”

° In che misura arriverà al personale scolastico, il bonus Renzi per il 2014
Riportiamo le cifre come calcolate da ItaliaOggi. Non vorremmo che si stia giocando su un equivoco: questa “elargizione” a meno della metà del personale non deve costituire un alibi, allo Stato-datore di lavoro, dal dovere di rinnovare i contratti. 
- Riceverà il bonus il personale che guadagna fino a 28 mila euro lordi annui; si tratta di circa 500mila dipendenti (sul totale di di 950mila);
- Riceverà 950 E. annui netti chi percepisce tra i 20 mila e i 24 mila e 500 euro lordi l'anno.
Il personale ATA rientra pienamente nell’esenzione IRPEF; vi rientrano, anche, per metà, gli insegnanti elementari e un terzo degli insegnanti delle scuole secondarie. Ma la urgenza vera sarebbe stata che il Governo sostenesse la condizione economica degli incapienti. 
(Fonte: Alessandra Ricciardi - ItaliaOggi - 22/04/2014)