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° Personale docente della scuola del I ciclo. Proroga del termine di presentazione delle domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria a.s. 2012/2013
Riportiamo la Nota del 26 luglio 2012, prot. n. 5773 – D.G. per il personale scolastico.
“Facendo seguito alle note prot. n. AOODGPER 5375 del 12/7/2012, e prot. n.5753 del 25/7/2012 con cui, per l’anno scolastico 2012/2013, sono state indicate rispettivamente le date di scadenza e le modalità che il personale interessato deve osservare per la presentazione delle domande di cui all’oggetto e al fine di conferire certezza all’attività degli Uffici territorialmente competenti al trattamento di tali istanze, operanti in attesa della definizione della procedura di verifica relativa ai provvedimenti sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie, si dispone che i termini previsti per la presentazione delle domande da parte del personale docente della scuola del primo ciclo siano prorogati al 4 agosto 2012”. Le precedenti note alle quali si fa riferimento stabilivano rispettivamente: - la Nota del 12 luglio 2012, prot. n. 5375, le date di scadenza per la presentazione delle domande (entro il 25 luglio 2012 il personale docente della scuola del primo ciclo; termine ora modificato; entro il 4 agosto 2012 il personale docente ed educativo della scuola secondaria di II grado; entro il 4 agosto 2012 il personale docente di religione cattolica; entro il 23 agosto 2012 il personale Ata): la Nota del 25 luglio 2012, prot. n. 5753, le modalità di presentazione (“Le domande di utilizzazione debbono essere indirizzate all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità per il tramite del dirigente scolastico dell’istituto di servizio. Le domande di assegnazione provvisoria e di utilizzazione in altra provincia debbono essere presentate direttamente all’Ufficio territorialmente competente della provincia richiesta e, per conoscenza, all’Ufficio territorialmente competente della provincia di titolarità. Le domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria degli insegnanti di religione cattolica debbono essere presentate alle Direzioni regionali competenti (vale a dire alle Direzioni regionali nel cui territorio è ubicata la diocesi richiesta). … La documentazione e le certificazioni da allegare alle domande debbono essere prodotte in conformità a quanto riportato nell’articolo 9 del Ccni relativo alla mobilità, sottoscritto in data 29 febbraio 2012 e nell’art. 4 della relativa O.M. n. 20 del 5 marzo 2012”).

° Docenti inidonei: è imperativo rispettarne la professionalità
Il testo del D.l. 6 luglio 2012, n. 95, “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica ad invarianza dei servizi ai cittadini”, giunge oggi all’Aula del Senato con un comma (c. 13 dell’art.14) che destina i docenti inidonei a compiti amministrativi. Per l’ANIEF è inaccettabile che siano impiegati in compiti diversi da quelli culturali.

In atto, alcune migliaia di insegnanti inidonei al servizio di insegnamento svolgono compiti culturali presso le biblioteche scolastiche. “Bene, il decreto spending li passa ad altro ruolo, a un altro tipo di lavoro. Gli oltre cinquemila bibliotecari diventeranno Ata, ausiliari tecnici amministrativi (seicento avevano accettato volontariamente in precedenza, ora diventa un obbligo per tutti). …. Fa un risparmio di 78 milioni e una probabile condanna all'abbandono delle biblioteche scolastiche” (www.larepubblica.it – 12 luglio 2012). Chi nelle scuole ci lavora sa bene quanta necessità ci sia che continuino a offrire supporto in termini di orientamento culturale. E’ un lavoro che gli inidonei fanno nelle biblioteche e possono fare come servizio di consulenza bibliografica mettendo a disposizione degli alunni il proprio bagaglio professionale. Al governo che, per risparmiarsi i contratti con 3.500 ATA supplenti, intende impiegare a sbrigare pratiche, l’ANIEF ribadisce: gli insegnanti permanentemente inidonei vanno impiegati nel servizio agli studenti: nelle biblioteche scolastiche, affinché il patrimonio culturale e librario sia utilizzato appropriatamente; senza dire che possono essere destinati ai servizi culturali (museali, turistici, formativi, di documentazione, di informazione culturale) erogati dagli EE.LL.
La professionalità del personale docente inidoneo è e resta di tipo culturale e va come tale preservata e utilizzata, non potendo essere ritenuta intercambiabile con quella degli assistenti amministrativi e tecnici. Non avendo trovato ascolto in sede di commissione parlamentare, ci appelliamo alla sensibilità politica dell’Aula del Senato: Il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute ma idoneo ad altri compiti va assegnato ai ruoli del personale adibito ai servizi culturali e di biblioteca delle scuole e, in subordine – secondo l’ordine delle preferenze che esprime rispetto ai posti vacanti e disponibili –, ai ruoli del personale adibito ai servizi culturali e di biblioteca delle regioni e degli EE.LL. Mantiene il maggior trattamento stipendiale in godimento all’atto del passaggio di ruolo.

Quo usque tandem abutere… Qualcuno dica che esistono prove strutturate, a risposta chiusa precostituita, differenti dal tipo a risposte multiple
Il filo rosso che unisce il disastro provocato dalle prove preselettive del concorso a dirigenti scolastici e le prove preselettive per il TFA: le prove a risposta multipla.
La preselettiva TFA ha impegnato 175.000 candidati per ventimila posti disponibili. Gino Luzzatto (Università di Genova) scrive così sul l’Unità del 25 luglio: “Alcuni quesiti erano sbagliati (più di una risposta corretta, oppure nessuna); quasi tutti erano squallidamente nozionistici. Ciò che è disastroso è che non si è trattato di un primo ragionevole filtro tra i concorrenti, bensì di una selezione del tutto irrazionale. L’elaborazione dei dati, svolta per le prime 5 classi da Francesco Coniglione sul sito www.roars.it, mostra quanto segue. La percentuale di candidati sufficienti ha come estremi l’81% (lingua araba) e il 3,5% (filosofia e pedagogia), mentre per le altre 3 classi varia tra il 25% e il 36%. Poiché non è credibile che vi siano tali enormi differenze nella qualità della preparazione fornita ai laureati delle diverse discipline, e neppure che meriti la sufficienza solo un quarto dei laureati in matematica (corso considerato severo), e solo uno su 29 in filosofia, ciò dimostra che non si è stati capaci di tarare correttamente l’insieme dei quesiti (erano disponibili 3 minuti per quesito)”. Il dato più clamoroso è l’esito della prova preselettiva per la classe a036: lo hanno affrontato in quattromila e lo hanno passato in 141 (nessuno a in otto università). Il danno ai candidati è enorme, anche perché questa via dei TFA sarà chiusa quando andrà a regime il nuovo sistema di formazione universitaria all’insegnamento (cioè nell’a.a. 2014-2015, in quello successivo.
Lo abbiamo scritto, e dopo le preselezioni TFA, disastrose per i giovani – dobbiamo ripeterci:
1. Le prove selettive a risposte multiple verificano obiettivi tassonomici di basso livello.
2. E’ inconcepibile che in concorsi dai quali debbano uscire docenti o dirigenti, si faccia passare l’uno o l’altro candidato misurandone la performance, e non gli obiettivi di competenza.
3. Nel testo delle domande a risposte multiple, i valutatori devono necessariamente mettere il becco. Si sa che “per un punto Martin perse la cappa”, e che la Sibilla fregò il soldato dicendo: “ibis, redibis non, morieris in bello”, e facendo intendere: “ibis, redibis, non morieris in bello”.
4. E’ noto che esistono prove di tipo strutturato (con risposte “chiuse”) che sono più confacenti a obiettivi tassonomici complessi, e che sono di confezionamento più sicuro per i valutatori - in quanto non devono inserire parole proprie - e di comprensione univoca per i candidati.
5. Rimanendo nell’ambito delle prove V/F, dall’elenco parziale si potrebbe individuate il tipo di prova strutturata che dà maggiori garanzie (in ordine al livello degli obiettivi da verificare; in ordine alla obiettività della valutazione; in ordine alla univocità dei significati). Ecco un elenco:
- a comparazione; propongono su finche elenchi di nozioni (ad es., uno di date, l’altro di eventi; o uno di cause e l’altro di effetti) che l’allievo deve collegare con frecce direzionali;
- a interpolazione di termini; comportano l’inserimento al posto giusto, in un testo fornito, di termini che il valutatore ha espunto (nel tipo a interpolazione guidata, li elenca in calce);
- a ripartizione di elementi o di frasi che il docente ha assemblato artatamente, e che l’alunno deve distinguere secondo l’appartenenza ricostruendo le sequenze originarie;
- a cancellazione e/o correzione di errori;comportano la cancellazione e/o la sostituzione, in un testo, di termini o concetti che il valutatore ha inserito artatamente e di cui segnala il numero;
- a completamento di frasi che l’insegnante ha interrotto o privato di passaggi concettuali;
- a ricostruzione; consistono nel ripristinare la sequenza logica di un brano che il valutatore presenta dopo averne modificato la struttura (se ne fornisce, però, il senso complessivo).
6 (in subordine). Se il Miur ha qualche motivo per insistere a disporre che le preselezioni si facciano con test risposta multipla, deve incaricare valutatori che abbiano in ciò esperienza e pretendere che prima di essere somministrate, le prove vengano tarate.

La spending review in V commissione: nulla di buono in vista, per la Scuola
Il testo che Commissione Bilancio del Senato esamina prima di passarlo all’Aula.
Il testo non dovrebbe contenere emendamenti sulle materie che riguardano direttamente la Scuola, e neanche sulla materia “esodati” ci saranno novità: la tutela resta estesa a circa 120mila persone (65mila che la Fornero aveva considerato più 55mila che il d.l.n.95 del 6 luglio). Riguarda indirettamente la Scuola la soppressione delle Province: l’UPI sostiene che le scuole ne soffriranno, il Ministro Profumo nega che la sicurezza delle scuole gestite dalle provincie possa essere compromessa.
(Fonte: ItaliaOggi – 25 luglio 2012)
 

° Rapporto di referenziazione nazionale all’EQF
Il Miur informa (25 luglio) che in data 12/07/2012 il Ministero del Lavoro ha lanciato la consultazione pubblica nazionale on-line sul Rapporto di referenziazione nazionale al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente.

Il Rapporto di referenziazione italiano (e allegato questionario saranno fino al 17/08/2012 su:
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dFMxRV9tU1Vkd09qM1dvNUpqUE14Unc6MQ

° Assunzioni. Le dichiarazioni, al Senato, del sottosegretario Ugolini. E i timori…
La scuola non è coinvolta nel blocco delle assunzioni riguardante il pubblico impiego; le prossime assunzioni di personale scolastico si faranno scorrendo le GaE. Il sottosegretario ha anche confermato che il Governo resta fermo nel considerare la legge 7/2012 della Regione Lombardia, sul reclutamento dei docenti, in contrasto con l’art.117 Cost.; sarà la Corte Costituzionale a giudicare
Si faranno regolarmente le assunzioni programmate con il decreto del 3 agosto 2011 (per l’a.s. in corso e per il prossimo saranno assunti circa 22mila docenti e 7mila Ata). Lo stesso numero di nomine dovrebbe scattare nell’agosto del 2013. Dall’a.s. 2014/2015, invece, ai docenti delle GaE dovrebbe toccare solo la metà dei posti disponibili perché potrebbe essere pronta la graduatoria dei vincitori del concorso che dovrebbe essere bandito nel frattempo, e al quale potranno partecipare solo gli abilitati. La formula del concorso sarebbe quella tradizionale, e anche la denominazione delle classi di concorso; sarebbe questo l’ultimo concorso da tenersi con le vecchie regole. Per il futuro saranno banditi concorsi a cattedre ogni due anni, in base alle nuove classi di concorso e con regole tali da consentire di selezionare i candidati sulla base della attitudine didattica: le prove scritte potrebbero essere lo studio di caso (già introdotto, lo scorso anno, come prova scritta al concorso per dirigenti scolastici) e la simulazione di lezione.
(Fonte: La tecnica della scuola - 24/07/2012 )
Le parole del sottosegretario dovrebbero placare il malcontento dei precari della scuola che hanno protestato (16 luglio) davanti al Parlamento. I precari sono preoccupati dell’uso disinvolto che il Governo vuol fare dei soprannumerari (nelle supplenze e con la riconversione sul Sostegno) e degli inidonei (inviati nelle segreterie scolastiche). E’ evidente a tutti che il Governo non ha una politica per i giovani e che non ha considerazione alcuna per la professionalità dei docenti precari abilitati. Eppure, si tratta di governanti di spessore culturale e tecnico ! “Ma il coraggio. Uno non se lo può dare …” (Don Abbondio, by Alessandro Manzoni).
Queste valutazioni negative sugli effetti prodotti dal Decreto Legge n.95/2012 (in atto è all’esame della Commissione Bilancio del Senato) sulla Scuola sono state fatte proprie anche in seno al PD. Francesca Puglisi, responsabile Scuola nella Segreteria nazionale critica la norma della spending review che riguarda gli oltre 3mila insegnanti inidonei, che in atto mettono la propria cultura a disposizione delle scuole per lo più tenendo efficienti le biblioteche. Il PD conviene che il loro collocamento nelle segreterie scolastiche è illogico e ingiusto, e che va a scapito di altrettanti contratti a termine che dovrebbero essere attivati con Ata precari. “Evidentemente” – ha dichiarato la Puglisi - “si pensa che siano indifferenti competenze e professionalità per l'efficiente lavoro nelle segreterie scolastiche. Abbiamo proposto di salvaguardare i progetti di qualità curati dagli insegnanti inidonei e la possibilità per chi vuole di andare in pensione con i criteri pre-Fornero o con l'istituto della dispensa…”. Il PD è critico anche sulla norma della spending review che destina 10.000 docenti soprannumerari alle supplenze annuali anche per discipline di classi di concorso per le quali non sono abilitati, supplenze che un Ministero rispettoso della logica, della professionalità degli insegnanti e del diritto all’istruzione degli alunni dovrebbe affidare a personale specificamente abilitato. Non riusciamo a toglierci dalla testa che il Miur ritenga la funzione docente un accessorio. Su ItaliaOggi (24 luglio), quotidiano che vanta una squadra di giornalisti specializzati sulla Scuola, si legge questa caustica constatazione: “….Un docente di economia aziendale potrebbe trovarsi ad insegnare geografia alle medie e una maestra di scuola primaria potrebbe dover insegnare alla scuola dell'infanzia; non avendo alcuna considerazione dell'impatto che ciò avrà sulla qualità della scuola e degli apprendimenti. Come dire che d'ora in poi un oculista può operare al cuore, tanto è laureato in medicina! Dobbiamo tristemente constatare che una certa disinvoltura da parte del Miur nel trattare le classi di concorso l'abbiamo già verificata con il loro riordino… un inappropriato accorpamento delle classi di concorso…”.
 

° Sessione straordinaria degli Esami di stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria di II grado. A.s. 2011-2012
Riportiamo, in parte, il D.M. n. 64 del 20 luglio 2012 - D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica.
“Art. 1.1. La sessione straordinaria degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d'istruzione secondaria di secondo grado, per l'anno scolastico 2011-2012, si svolge secondo il seguente diario: • prima prova scritta: mercoledì 12 settembre 2012; • seconda prova scritta: giovedì 13 settembre 2012 e, per i licei artistici e gli istituti d'arte, con prosecuzione secondo i tempi e le modalità fissati per la sessione ordinaria; • terza prova scritta: lunedì 17 settembre 2012, secondo i tempi previsti per la sessione ordinaria; • per i licei artistici e gli istituti d'arte, la terza prova scritta si svolge al termine della seconda prova scritta; • quarta prova scritta: giovedì 20 settembre 2012; • inizio dei colloqui: dopo la correzione e la valutazione degli elaborati delle prove scritte. Art. 2.1. Per i candidati che non devono sostenere la prima prova scritta, l'esame ha luogo nei giorni di giovedì 13 e lunedì 17 settembre 2012. 2. Per i candidati che non devono sostenere le prime due prove scritte, la III prova è fissata per mercoledì 12 settembre 2012. 3. Per i candidati che non devono sostenere alcuna prova scritta, il colloquio ha luogo mercoledì 12 settembre 2012….

° Non si diano all’INVALSI funzioni, ufficiali o ufficiose, di valutazione didattica
Questa è una nostra tradizionale richiesta; vediamo che adesso ha nuovi sostenitori nel mondo della scuola, e che sembrerebbe fare breccia anche dentro l’INVALSI.
L’Anief ha sempre auspicato che cessi la diffidenza tra scuole e Invalsi, e che si collabori, ma perché ciò sia possibile occorre che si tolga alle prove INVALSI la funzione di concorrere alla valutazione degli studenti: la valutazione è una attività complessa, tutta interna alla didattica, e non può farsi a distanza, da sconosciuti. Calate dall’alto sulle scuole, pensate al di fuori della programmazione didattica, le prove INVALSI contraddicono gli assiomi stessi della docimologia e l’autonomia didattica stessa dei collegi dei docenti. Se si continua con le attuali regole, c’è il rischio che gli insegnanti adeguino la didattica agli obiettivi contenuti dei test INVALSI, anziché programmarla sulla base della propria professionalità e delle Indicazioni nazionali. Insomma, l’INVALSI come una sorta di Grande fratello che surroga le funzioni educative dei docenti. Inconcepibile. Riportiamo, da Tuttoscuola, alcuni passaggi di una interessate nota.
Dove va l’Invalsi?. Con il Rapporto 2012 l’Invalsi ha senza dubbio dato una dimostrazione di efficienza tecnica, ma l’Istituto sembra muoversi tuttora in un contesto di non ben definito ruolo politico perché non è stata mai chiarita fino in fondo la natura del suo rapporto con il Ministero e con il mondo della scuola, in particolare con gli insegnanti, cui compete la valutazione didattica… Di questo argomento, e del tormentato percorso che ha portato alla costituzione del Servizio nazionale di valutazione, parla un ampio servizio di Orazio Niceforo… , nel numero di giugno di Tuttoscuola. Va evitato, sostiene Niceforo a conclusione di una articolata analisi, “il rischio che gli insegnanti percepiscano l’Invalsi come un soggetto che condiziona la loro libertà di insegnamento costringendoli a piegare la didattica all’esigenza di far ottenere buoni risultati ai loro studenti in occasione dei test (teaching to the test). Misurare sistemi non è valutare persone: va evitato il rischio di una deriva tecnocratica che faccia delle misurazioni effettuate dall’Invalsi una sorta di variabile indipendente capace di influire in modo determinante sulla valutazione dei docenti, fino a sostituirla: una auctoritas potente e lontana, da temere più che da rispettare”. Di questo sembrano peraltro rendersi conto gli attuali responsabili dell’Invalsi, che di fronte alle molte critiche avanzate nei confronti dei test hanno ribadito anche in quest’ultima occasione che il loro compito è quello di fornire dati, che altri - i decisori politici e amministrativi e gli stessi docenti - potranno interpretare per ricavarne le valutazioni e le decisioni di loro competenza.
(Fonte: TuttoscuolaNews - n. 547, 23 luglio 2012)

° Il CNPI chiede al MIUR di ampliare il diritto di accesso ai TFA “speciali”
Si chiede di ammettere chi ha prestato servizio nei corsi di formazione professionale, e chi ha insegnato su classi di concorso diverse da quella per la quale vuole abilitarsi. La bozza di testo per introdurre i tirocini riservati ai precari è ora al vaglio del CUN e passerà, poi, al vaglio della Corte dei Conti. Il bando dovrebbe uscire a fine anno.
In CNPI chiede al MIUR che i Tfa “speciali” siano aperti anche a chi ha maturato un triennio di supplenze annuali d'insegnamento su classi di concorso non corrispondenti a quella per cui chiede di abilitarsi né rientranti nel corrispondente ambito disciplinare; dovrebbero essere ritenute valide anche supplenze su più classi di concorso. Verrebbero ammessi anche i docenti che hanno maturato (a partire dall’a.s.2008/2009) un triennio di supplenza nei centri di Formazione professionale. Resterebbero, come vincoli: che il servizio sia stato coerente con il titolo di studio posseduto, e che in uno stesso anno i 180 giorni siano stati svolti in un'unica disciplina.
(Fonte: Alessandro Giuliani - La tecnica della scuola - 25 luglio 2012, n.24)
 

° Primi risultati delle prove Invalsi 2012
Li ha comunicato (20 luglio 2012) l’Ufficio Stampa del MIUR. Al Nord i risultati migliori. Nel sito istituzionale è disponibile una sintesi dei dati.
I risultati riguardano i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti nella comprensione della lettura e nella matematica, come sono stati accertati mediante le prove oggettive e standardizzate somministrate dall’Invalsi, in tutte le scuole del Paese, statali e paritarie (31.000), a tutti gli studenti (2.900.000) delle classi II e V della primaria, I e III della secondaria di primo grado, e II della secondaria di secondo grado (141.000 classi). Riportiamo alcune valutazioni di sintesi contenute nella nota ministeriale.
“In linea generale, per quanto riguarda l’Italiano, gli studenti sembrano trovare più facili le domande relative ai testi narrativi, rispetto a quelle dei testi espositivi e argomentativi, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all’esposizione dei contenuti del testo. Le domande di ricostruzione del significato globale del testo, che richiedono di integrare più informazioni e concetti, risultano invece essere più difficili. Buoni i risultati sulle domande che richiedono la corretta interpretazione di una voce di dizionario. In alcuni casi, comunque, gli studenti sembrano incerti nell’uso corretto della punteggiatura. Le prove di matematica confermano in parte alcune tendenze che si riscontrano anche a livello internazionale, con difficoltà concentrate soprattutto in geometria, nell’ambito denominato “relazioni e funzioni” e nei processi che richiedono competenze di argomentazione. Interessanti sono i risultati, in genere positivi, conseguiti dagli studenti della secondaria di secondo grado in alcuni quesiti che vertono su competenze chiave sviluppate nel primo ciclo, ma che solitamente non sono riprese in modo esplicito durante il biennio superiore. Le prove confermano il divario tra Nord e Sud a sfavore della regioni del Mezzogiorno, anche se alcune di esse hanno dimostrato una certa capacità di recupero. In particolare, i risultati sottolineano come i divari geografici tendano ad aumentare nei diversi livelli d’istruzione. Divengono cioè sempre più consistenti al crescere dell’età degli studenti. Tuttavia, specie nel primo ciclo, alcune regioni hanno nel tempo ridotto la distanza rispetto al dato nazionale di qualche punto percentuale, fino a raggiungere in alcuni casi i livelli medi del Paese. Queste regioni sono Puglia, Abruzzo e Basilicata. …L’Invalsi, negli ultimi anni, ha messo a punto un sistema di comunicazione grazie al quale ciascuna scuola riceve i risultati dei propri alunni, con i dati disaggregati delle singole classi e la distribuzione delle risposte domanda per domanda. Quest’anno i dati sono stati comunicati alle scuole con anticipo rispetto agli anni precedenti”.

° Perplessità sulla gestione politica del Ministero dell’Istruzione
“Da Gelmini a Profumo, la Scuola non cambia”, scrive Angela Girgenti sul n.24 (in edicola domani) di La tecnica della scuola, una voce libera nel panorama editoriale”.
Tracciando un bilancio sommario dell’azione dell’attuale ministro, la figura di Profumo viene accostata a quella di Francesco Fioroni (per l’accoglienza favorevole che ha ricevuto all’atto dell’insediamento), e a quella di Tullio De Mauro (per la messe di annunci e promesse che hanno suscitato attese e speranze in larga parte del mondo scolastico). E tuttavia, scrive Daniela Girgenti: “Non c’è stato annuncio rispetto al quale Profumo non abbia dovuto fare marcia indietro più o meno rapidamente. A gennaio aveva promesso organici funzionali e “autonomia responsabile” ma lo stop gli è arrivato immediatamente dalla Ragioneria generale dello Stato. Un paio di mesi fa ha garantito ai sindacati che per tutto il personale della scuola ci sarebbero stati gli scatti stipendiali, ma dopo due incontri con i sindacati la questione si è arenata perché si è scoperto che gli stipendi potranno essere adeguati solo utilizzando le risorse ora destinate al fondo di istituto. La situazione delle casse del Ministero è talmente grave che il Ministro non è riuscito neppure a ripristinare i fondi della legge n. 440 che ormai le scuole non vedono più da almeno due anni”. Se questo è stato il copione (suscitare speranze e deluderle) per gli ultimi tre ministri non provenienti dal’area politica del centro destra, si impone una riflessione politica che potrebbe essere la seguente: il mondo della Scuola simpatizza per quell’area politica che, al pari del centrodestra, non simpatizza per la Scuola.

° Le date di riapertura della scuole, per il prossimo anno scolastico
Il calendario scolastico è di competenza delle regioni e delle province autonome; quello più lungo è a Bolzano: prima ad aprire e ultima a chiudere (14 giugno 2013).

- 5 settembre, rientro degli studenti della provincia di Bolzano;
- 10 settembre, rientro degli studenti della Valle d’Aosta;
- 11 settembre, rientro degli studenti del Molise;
- 12 settembre, rientro degli studenti di: Piemonte, Lombardia, provincia autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Marche e Umbria;
- 13 settembre, rientro degli studenti di: Campania e Lazio;
- 14 settembre, rientro degli studenti della Sicilia;
- 17settembre, rientro degli studenti di: Liguria, Emilia Romagna, Abruzzo,Puglia, Basilicata,Calabria e Sardegna.