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° Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A., sottoscritto in data 23 agosto 2012.
La D.G. del personale scolastico Uff. IV e V ha reso noto (24 agosto) il testo per l’a.s. 2012/13. Diamo, di seguito, la premessa e l’indice del CCNI. (2)

CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE INTEGRATIVO CONCERNENTE LE UTILIZZAZIONI E LE
ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEL PERSONALE DOCENTE EDUCATIVO ED A.T.A. A.S. 2012/13.
L'anno 2012 il giorno 23 del mese di agosto, in Roma, presso il Ministero dell’Istruzione, Università e
Ricerca, in sede di negoziazione decentrata a livello ministeriale, TRA la delegazione di parte pubblica costituita con D.M. n. 24 del 10 marzo 2010. E i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali F.L.C.-C.G.I.L., C.I.S.L. SCUOLA, U.I.L. SCUOLA e S.N.A.L.S. C.O.N.F.S.A.L. e GILDA-UNAMS firmatarie dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro del Comparto Scuola. PREMESSO - che con il vigente CCNL 29 novembre 2007 sono stati fissati i principi generali sulla mobilità territoriale e professionale, ivi comprese le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale (art. 10); - che lo stesso CCNL, al capo II – Relazioni sindacali, artt. 3,4,5 e 6, definisce le materie di competenza della contrattazione integrativa di secondo livello e gli ambiti territoriali della stessa; - che in data 10.5.2012 il nuovo protocollo d’intesa sul lavoro pubblico tra il Ministro della Pubblica Amministrazione, le Regioni, le Province, i Comuni e le Organizzazioni sindacali ha ribadito il pieno riconoscimento del ruolo negoziale e delle prerogative delle RSU nei luoghi di lavoro nelle materie previste dal CCNL vigente; SI CONCORDA QUANTO SEGUE il presente contratto sostituisce l’O.M. n. 64 del 21.7.2011 emanata in via eccezionale per l’a.s. 2011/12, ai sensi dell’art. 40 comma 3 del D.L.vo 165/2001 come novellato dal D.L.vo 150/2009, in assenza di sottoscrizione definitiva della pre-intesa del 12.5.2011, concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A..
INDICE. Art. 1 - Campo di applicazione, durata e decorrenza del contratto. Art.1-bis. - Utilizzazione tra province statali che hanno modificato l’assetto territoriale di competenza. TITOLO I - PERSONALE DOCENTE. Art. 2 - Docenti destinatari delle utilizzazioni. Art. 3 - Contrattazione decentrata regionale: criteri per la determinazione delle disponibilità. Art. 3 bis - Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie degli IRC. Art. 4 – Mobilità annuale nell’ambito delle diverse sedi o plessi dello stesso istituto (ELIM.). Art. 5 - Criteri di articolazione delle utilizzazioni. Art.6 - Assegnazione delle ore di insegnamento nella scuola secondaria di I grado. Art. 6 bis – Utilizzazioni del personale nei licei musicali e coreutici. Art. 6 ter – Diffusione della cultura e della pratica musicale nella scuola primaria. Art. 7 - Assegnazioni provvisorie personale docente. Art. 8 - Precedenze nelle operazioni di utilizzazione e di assegnazione provvisoria. Art. 9 - Sequenza operativa. TITOLO II - PERSONALE EDUCATIVO. Art. 10 - Utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie. TITOLO III - PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO ED AUSILIARIO. Art. 11 - Personale A.T.A. destinatario delle utilizzazioni. Art. 12 - Criteri per la determinazione delle disponibilità del personale A.T.A. Art. 13 - Ulteriori criteri per la determinazione delle disponibilità riferiti al profilo di Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. Art. 14 - Direttore dei servizi generali e amministrativi – posti disponibili e/o vacanti – copertura. Art. 15 - Utilizzazione in sedi coordinate, plessi e sezioni staccate ivi comprese quelle coinvolte nel dimensionamento – Assegnazione del personale alle sedi associate, alle succursali e ai plessi (ELIM.). Art. 16 - Criteri di articolazione delle utilizzazioni. Art. 17 - Criteri di individuazione di situazioni di soprannumero. Art. 18 - Assegnazioni provvisorie. Art. 19 - Precedenze nelle operazioni di utilizzazione e di assegnazione provvisoria. Art. 20 - Sequenza operativa. Art. 21 – Riconversione professionale (ELIM.). TITOLO IV - DISPOSIZIONE COMUNE. Art. 22 – CONTENZIOSO. ALLEGATO 1 – A) Tabella di valutazione dei titoli e dei servizi ai fini delle utilizzazioni del personale docente ed educativo. ALLEGATO 2 - Tabella per le assegnazioni provvisorie del personale docente ed educativo. NOTE ALLA TABELLA DELLE ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEL PERSONALE DOCENTE ED EDUCATIVO. ALLEG. 3 - Sequenza operativa: Utilizzazioni, Assegnazioni provvisorie e assegnazioni di sede provvisoria - personale docente. ALLEGATO 4 – A) Tabella di valutazione dei titoli e dei servizi ai fini delle utilizzazioni del personale A.T.A. ALLEGATO 5 - Tabella per le assegnazioni provvisorie per il personale A.T.A. NOTE ALLA TABELLA DELLE ASSEGNAZIONI PROVVISORIE DEL PERSONALE A.T.A. ALLEGATO 6 - Sequenza operativa: Utilizzazioni, Assegnazioni provvisorie e assegnazioni di sede provvisoria – Personale A.T.A.


° Riapre la funzione di rilevazione scrutini sintetici A.S.2011/2012, per la comunicazione dell’esito relativo agli studenti con giudizio sospeso.
Riportiamo una nota della Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi, a firma del direttore dott. Emanuele Fidora.

Come anticipato nella nota prot. 2741 del 7 giugno u.s., dal 24 agosto è possibile completare la comunicazione dei dati degli esiti finali per gli studenti con giudizio sospeso della scuola secondaria superiore e degli esami di idoneità per gli alunni del primo ciclo. In particolare, accedendo all’area SIDI Rilevazioni\Rilevazioni sulle scuole\Scrutini finali: • le scuole secondarie di II grado, integrano il riquadro della sezione B1 “ESITO FINALE DI INTEGRAZIONE DELLO SCRUTINIO” con i dati relativi al risultato dello scrutinio integrativo; • le scuole primarie e secondarie di I grado, compilano (se non già compilata precedentemente) la sezione B2 - CANDIDATI ESTERNI - ESITI DEGLI ESAMI DI IDONEITA'. I modelli di rilevazione sono disponibili in allegato alla citata nota prot. 2741, mentre le guide operative sono disponibili sul portale SIDI nell'area dei Procedimenti amministrativi. Per eventuali chiarimenti può essere contattato il Servizio di Statistica e in caso di problemi tecnici dell'applicazione è disponibile il numero verde curato dal gestore del sistema informativo 800903080 o la nuova funzionalità “Web Ticketing”.

° Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A., sottoscritto in data 23 agosto 2012.
La D.G. del personale scolastico Uff. IV e V ha reso noto (24 agosto) il testo per l’a.s. 2012/13. Di seguito, parte della nota di accompagnamento.
(1)
“Si trasmette, per gli adempimenti di competenza, il C.C.N.I. concernente le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie del personale docente, educativo ed A.T.A. per l'a.s. 2012/2013. Tale accordo discende, con alcune rettifiche, dall’ipotesi di CCNI sottoscritta dalla parte pubblica e dalle OO.SS in data 8 giugno 2012. Com’è noto, tale ipotesi di contratto, in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 40 bis, commi 1 e 2, del D.L.vo 165/201, come sostituito dall’art. 55 del D.L.vo 150/09, è oggetto di un lungo e complesso percorso di verifica che è iniziato … In data 10 agosto 2012 è stato acquisito il parere del DFP …. sulla base delle osservazioni rappresentate dal DFP con la suddetta nota, le materie di cui agli artt. 4 e 15 (mobilità annuale in sedi, plessi o sezioni staccate dello stesso istituto) e di cui all’art. 21 (riconversione professionale) rientrano nell’esercizio dei poteri dirigenziali e sono pertanto escluse dalla contrattazione collettiva ai sensi dell’art. 40 del D.L.vo 165/01, come modificato dall’art. 54 del D.L.vo 150/09. Pertanto dall’ipotesi di contratto, siglata l’8 giugno 2012, sono stati espunti i predetti articoli. Sempre in data 10 agosto 2012 è stato acquisito anche il parere del DRGS – IGOP che, con nota n. 0071624 del 9 agosto 2012 ha formulato osservazioni in merito agli articoli 2 e 5 dell’ipotesi di CCNI concernenti l’utilizzo del personale in esubero, in quanto non conformi alle disposizioni contenute nell’art. 14 commi 13, 17 e seguenti del D.L. 95/2012 convertito con modificazioni dalla L. 135 del 7 agosto 2012. I sopracitati articoli sono stati riformulati in conformità alla suddetta normativa dando luogo all’accordo allegato,…. I termini di presentazione delle domande di utilizzazione e di assegnazione provvisoria sono stati stabiliti con note prot. n. AOODGPER 5375 del 12.7.2012 e n. AOODGPER 5773 del 26.7.2012 (4 agosto 2012 per il personale docente ed educativo, 23 agosto 2012 per il personale A.T.A.)”.

° Venerdì 24 agosto: la Scuola al centro dei lavori del Consiglio dei Ministri.
Una parte delle oltre nove ore di riunione sono state dedicate alla discussione e approvazione di 4 decreti presidenziali in tema di pubblica istruzione; ne diamo conto
Il primo decreto riguarda l’istituzione, la disciplina, le finalità, la struttura e le modalità di funzionamento del nuovo Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, delle istituzioni scolastiche e formative (comprese le scuole paritarie). In perfetto stile tremontiano, una nota del MIUR precisa che “dall’attuazione dell’intervento normativo non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Il Sistema si baserà sulla collaborazione di 3 istituzioni: l’Invalsi (assumerà il coordinamento funzionale dell’intera procedura di valutazione), l’Indire (sosterrà le scuole nei piani di miglioramento), e gli Ispettori (collaboreranno nella fase di valutazione esterna delle scuole. Uno strumento di valutazione di sistema sarà l’autovalutazione delle scuole). Gli esiti del procedimento di valutazione non hanno l’obiettivo di sanzionare o premiare le scuole ma intendono rendere pubblico il loro rendimento in termini di efficacia formativa, permetteranno di comprendere il valore dell’azione di coordinamento dei dd.ss., e forniranno una risposta all’impegno richiesto dall’U.E. di sostenere le scuole che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti. Sul decreto di riforma della valutazione di sistema si aprirà la consultazione con gli organi istituzionalmente preposti, nonchè con gli operatori del mondo della scuola, con le realtà associative rappresentanti i genitori, gli studenti e la società civile, con i sindacati del comparto e con le forze politiche. Altri tre decreti, proposti del Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione, di concerto con il Ministro dell’economia e finanze e su richiesta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, hanno autorizzano il MIUR ad assumere a tempo indeterminato, a partire dall’anno scolastico 2012-2013, dirigenti scolastici, personale docente, personale tecnico-amministrativo e direttori amministrativi, nel rispetto della spending review (DL 95/20112). Le assunzioni riguardano: 1.213 unità di dirigenti scolastici (più 134 mantenuti in servizio solo per l’anno scolastico 2012/2013, in deroga al limite dei 65 anni di età); 21.112 unità di personale docente ed educativo; 60 docenti di I e II fascia, per incarichi di insegnamento nel comparto dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica; 280 unità di personale tecnico-amministrativo (149 assistenti amministrativi e 131 coadiutori) e 3 unità di direttore amministrativo–EP/2 (mobilità intercompartimentale), per lo stesso comparto.
 

° A che punto siamo con le utilizzazioni e con le assegnazioni provvisorie dei docenti
Ci sono da fare miglia di nomine, prima che gli Uffici scolastici territoriali passino a stipulare (entro il 31 agosto) i contratti per le immissioni in ruolo preventivate. Da settembre inizieranno poi le convocazioni per le nomine annuali; si calcola che interesseranno oltre centomila insegnanti (di cui 35mila sul Sostegno) e 30mila Ata.

Il Ministero della Funzione pubblica ha espresso perplessità sulle operazioni di mobilità proposte dal Miur, in particolare su quelle coatte di inidonei e personale in esubero, e si attende quali direttive il MIUR impartirà agli UU.SS.TT. Il punto di tutta la questione continua a restare quello della applicazione delle norme del cosiddetto “decreto Brunetta” che i sindacati stanno osteggiando con tutte le loro forze ma che, per il momento, è legge dello Stato.
(Fonte: La tecnica della scuola.it – 23 agosto 2012)
Sul tema, l’ANIEF interviene con una dichiarazione del presidente Pacifico che sottolinea come l’attuale sistema di conferimento delle nomine annuali (attraverso lo stillicidio delle convocazioni presso gli UU.SS.TT. che si protrae per 4 mesi, e a volte fino a gennaio) penalizzi sia la scuola – che non è in grado, senza personale nominato – di avviare le attività del POF, sia la professionalità del personale precario. Logica vorrebbe che, essendo ben noti i numeri delle cattedre disponibili, si procedesse per tempo; che cosa vanno a risparmiare, ritardando l’ingresso dei supplenti nelle aule ? Miserie. E a quale costo, per il sistema Scuola ? “Senza i precari la scuola chiuderebbe”. Intanto stamattina il Consiglio dei Ministri si occupa,tra altro di scuola, “A cominciare dallo sblocco dì circa 22mila assunzioni tra docenti e dirigenti. La conferma giunge dall'ordine del giorno del Cdm convocato per le 9.3o che al secondo punto reca l'emanazione di tre decreti presidenziali «recanti autorizzazione al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ad assumere dirigenti scolastici, personale docente, personale tecnico-amministrativo e direttori amministrativi». Più nel dettaglio lo sblocco riguarderà1.200 dirigenti scolastici, 21.112 insegnanti e 340 unità di personale degli Afam tra professori e figure tecnico-amministrative. (Fonte: IL SOLE 24ORE – 23 agosto 2012)

° La qualità dei nostri atenei.
Nell’Academic ranking of world universities, uno studio (X edizione) effettuato dall’Università di Shanghai per valutare 500 atenei, al primo posto c’è Harvard.
Nessun ateneo italiano è segnalato tra i primi 100. La Sapienza di Roma e l’Università di Pisa stanno tra le prime 150. L’Università statale di Milano e quella di Padova sono segnalate tra le prime 200. Seguono, tra le prime trecento, le università di Bologna, Firenze, Torino, del Politecnico di Milano e della Scuola Normale. Nella parte bassa della graduatoria, si piazzano Genova, Napoli (Federico II), Roma Tor Vergata, tutte tra il 301° e il 400° posto, e nell’ultimo segmento: la Cattolica, il Politecnico di Torino, l'università di Bari, Ferrara, Palermo, Parma, Perugia e la Bicocca di Milano. (Fonte: Corriere della sera - 18 agosto 2012)

° Anche gli Uffici scolastici territoriali nella prossima cura dimagrante delle Provincie, nel prossimo autunno.
Il ministro della Funzione pubblica e della Semplificazione, Patroni Griffi ha annunciato che “sarà un’occasione per ridisegnare la presenza pubblica sul territorio(… Rivedremo anche questure, Prefetture, uffici scolastici e via dicendo”. Riportiamo passi dell’intervista a Paolo Festuccia di La Stampa.

«… Lavoreremo alla riduzione della macchina pubblica perché sia più efficiente. Ci potranno essere posizioni in esubero, ma per questo ricorreremo ai prepensionamenti e alla mobilità. Una ridistribuzione qualificata dei dipendenti sarà il nostro obiettivo… Bisogna rimuovere ciò che è di ostacolo agli investimenti con l’impegno di tutti i protagonisti del Paese, a cominciare da Enti locali e Regioni. I Comuni, ad esempio, non debbono vivere l’arrivo di un insediamento produttivo sul territorio come un fardello inutile o come un’occasione per lucrare vantaggi personali... per non dire di peggio… Nelle prossime settimane si discuterà il futuro delle Province… Sarà un’occasione per ridisegnare la presenza pubblica sul territorio e riordinare la presenza dello Stato. Perché quando andremo a ridisegnare le province rivedremo anche questure, Prefetture, uffici scolastici e via dicendo».
. (Fonte:www3.lastampa.it - 21 agosto 2012)
 

° Alcune considerazioni suscitate dal flop dei test concorsuali a risposte multiple
Tuttoscuola ha raccolto reazioni alla scriteriata gestione dei test nazionali per accedere al TFA, somministrati ai 176.000 candidati. Le riportiamo in sintesi.

In una lettera al ministro dell’istruzione e in una al presidente Giorgio Napolitano, ventisette professori di area umanistica, esponenti delle principali Consulte universitarie e di Società culturali e professionali hanno lamentato il generale depauperamento della nozione di cultura” evidenziato nella scelta dei quesiti: “spesso ambigui, errati, catalogabili più come dati di enigmistica che come dimostrazioni di saperi”, e hanno chiesto che per l’avvenire si provveda con modalità più consone a selezionare il personale da avviare alla professione di insegnante. Non diversa la valutazione del prof Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria, le domande rivolte ai candidati erano “avvilenti, improponibili e inopportune”, domande “da rischiatutto” in cui prevalgono un “nozionismo di bassa lega e un uso del sapere mnemonico avvilente”. Il prof. Ordine auspica la istituzione di una commissioni di esperti che sia in grado di suggerire tipi di prove “che diano al candidato la possibilità di esprimere i suoi meriti e il suo valore”. Altri professori chiedono che accantonando le “americanate di terzordine” si torni alla tradizione dei concorsi; senza mezzi termini è la dichiarazione rilasciata dal prof. Luciano Canfora, docente di Filologia Classica all’università 'Aldo Moro' di Bari all’agenzia Adnkronos: “La cosa è quasi banale: la stramberia consiste nel non sottoporre a prove autenticamente culturali e scientifiche: come una composizione di italiano, una traduzione dal greco o dal latino. In tutto il mondo civile si fa così. Per vedere la maturità di una persona è necessario che componga un testo di senso compiuto, non che faccia queste prove irrilevanti dove un cretino che ha una buona memoria supera i quiz e una persona di cultura che non ricorda un dettaglio viene esclusa…. Una prova ben pensata di vero vaglio culturale rende inutili questi quiz”. In una dichiarazione rilasciata a ilsussidiario.net, l’ex ministro dell’istruzione Fioroni ha proposto che, per il futuro, “all’interno dei due anni di laurea specialistica siano comprese le parti teoriche di Tfa più una parte delle ore effettive di tirocinio, senza lasciare la valutazione di quest’ultimo all’esterno del corso di laurea. Il voto di laurea comprenda dunque una doppia valutazione, quella prettamente tecnico-teorica e quella sull’idoneità a fare il docente”. Infine riportiamo la proposta redazionale avanzata da Tuttoscuola: “Per l’accesso ai futuri corsi di TFA… vanno a nostro avviso previste prove più articolate che comprendano, per esempio, quesiti (non nozionistici) a risposta breve”. A nostro parere la proposta non tiene conto della necessità di adottare prove “strutturate” valutabili in modalità automatica, in modo da neutralizzare, almeno in una prova, la discrezionalità delle commissioni.
(Fonte: tuttoscuola.com - 17/18 agosto-2012)

° Un’altra complicazione, in Veneto, per le famiglie degli studenti disabili
E’ richiesto alle famiglie degli studenti cui assegnare l’insegnate di sostegno di presentare la certificazione di invalità. Riportiamo da Il Gazzettino - 20 agosto 2012.
VENEZIA. L’insegnante di sostegno solo per chi ha il «certificato» d’invalidità. La - discutibile - novità sta per arrivare anche nelle classi veneziane e di tutto il Veneto. Gli insegnanti di sostegno verranno destinati solo a quegli studenti le cui famiglie hanno presentato una dichiarazione d’invalidità civile. Un’etichettatura che però non piace per niente a molti genitori. Soprattutto a quelle famiglie che stanno crescendo dei figli con disabilità minime o sole difficoltà comportamentali e disturbi dell’apprendimento e che, pertanto, non si sognano nemmeno di presentare una dichiarazione d’invalidità civile per avere accesso all’insegnante di sostegno. «La conseguenza più ovvia è che molte famiglie rinunceranno al sostegno pur di non etichettare il proprio figlio, in primis i genitori di ragazzi che hanno difficoltà più leggere e che hanno bisogno solo di assistenza nell’apprendimento e nelle relazioni», spiega Alessandra Michieletto, segretaria provinciale Sfida (Sindacato famiglie italiane diverse abilità) e del coordinamento Precari della Gilda.
(Fonte: Il Gazzettino - 20-08-2012)

° La ricetta Monti per la Scuola. La solita
Il Presidente Monti è intervenuto al convegno di Comunione e Liberazione, a Rimini. Riportiamo alcuni dei passaggi che ha dedicato alla Scuola e all’Università.

“Il primo punto sul quale abbiamo lavorato – e lavoreremo intensamente nei prossimi mesi – è l'istruzione, a tutti i livelli. Per quanto riguarda la scuola abbiamo cinque obiettivi. Primo obiettivo: promuovere una migliore scolarità in tutta la popolazione, favorendo il sapere e le competenze diffuse. Il Professor Vittadini ha citato un dato che bisogna invertire quanto prima: 38% dei quindicenni italiani che ritiene la scuola un luogo dove non si ha voglia di andare. La scolarità diffusa è il un passo necessario per "togliere il freno" allo sviluppo dell'imprenditorialità e contribuire al diffondersi di un'offerta di lavoro più qualificato. Secondo obiettivo: offrire maggiore possibilità alle scuole di esprimere, con autonomia e responsabilità, le proprie potenzialità. È importante, anzitutto, potenziare l'istruzione tecnico-professionale… Confartigianato ha quantificato in 32mila i posti di "difficile reperimento". Una migliore formazione tecnico-professionale è il perno su cui insistere per colmare questo divario. Dobbiamo anche insistere sul digitale, per accelerare i tempi e facilitare i rapporti tra la scuola pubblica e gli utenti: insegnanti, studenti e genitori. Terzo obiettivo: introdurre nuove modalità di reclutamento e formazione dei docenti, per favorire l'ingresso nella scuola di giovani insegnanti capaci e meritevoli e favorire un rapporto continuo e stretto tra scuola e società, anche attraverso accordi istituzionali con università, enti di ricerca, associazioni professionali e parti sociali. Quarto obiettivo: tra le nostre priorità c'è anche il contrasto all'insuccesso formativo, alla dispersione e all'abbandono scolastico. …. Quinto obiettivo: riteniamo strategica la promozione della mobilità degli studenti, estendendo a tutti la possibilità di studiare e fare esperienza lavorativa all'estero, per poi tornare nel nostro Paese e far fruttare le conoscenze apprese…. Per quanto riguarda l'università il nostro progetto è, si fa per dire, "semplice": prima di tutto, vogliamo azzerare la "fuga dei cervelli" dal Paese, partendo dal momento in cui quei cervelli si stanno formando. Appena pochi giorni fa sfogliavo uno studio condotto dall'Istituto per la Competitività sul costo che la fuga dei cervelli produce per il nostro PIL. I dati sono preoccupanti. Il saldo negativo viene stimato in 1,2 miliardi di euro. Lo stesso studio quantifica in 20 miliardi di euro annui l'incremento di PIL che deriverebbe dall'azzeramento di questo saldo. Contestualmente, stiamo cercando di migliorare gli atenei. Lo stiamo facendo attraverso tante azioni concrete, tre in particolare: prima tra tutte quella finalizzata a favorire la "permeabilità" fra Università, imprese e centri di ricerca. Un sistema "poroso" in cui ciascuno degli attori che lo compongono offre agli altri il proprio valore aggiunto e ha la possibilità di colmare le proprie lacune facendo perno sulle competenze messe a disposizione dagli altri. La seconda azione è volta a migliorare gli standard di valutazione e la loro trasparenza. Non si tratta di togliere i finanziamenti a chi non produce. Si tratta di premiare chi produce e di sollecitare chi è rimasto dietro a riflettere sulle proprie carenze, per tornare a essere competitivo. Infine, con la terza azione miriamo a ricostruire i grandi aggregati di competenze nazionali, che per noi sono strumentali non solo alla "specializzazione intelligente" dei territori – vuol dire che ciascun territorio potrà e dovrà produrre il tipo di sapere per cui è più adatto – ma anche all'identificazione di cluster innovativi. In questo modo non mortifichiamo la possibilità di far nascere, anche dal nulla, nuovi saperi e capacità.

° Da bamboccioni sfigati a nottole da weekend.
Sembra che l’economia italiana abbia provveduto, per i giovani, un percorso che li riscatti dalle qualifiche con cui i vip li appellano: dopo il crepuscolo possono lavorare. Riportiamo passi dell’articolo Ai giovani non basta vincere in notturna (Il sole 24Ore)

“In Italia per i giovani trovare lavoro - si sa - è molto difficile. Fior di statistiche sono lì a ricordarcelo, impietosamente, ogni volta che Istat o Banca d'Italia o Eurostat accendono i fari sui temi dell'occupazione. E se poi si considerano i Neet (cioè i giovani che non studiano né lavorano), i numeri diventano ancora più drammatici. … Così passano i giorni, a volte anche i mesi, in questa estenuante ricerca di un posto. Dall'alba al tramonto. Ma se si capovolge il "ritmo circadiano" - dal tramonto all'alba - lo scenario muta. E vale anche per il sabato e la domenica. Quando cioè la maggioranza degli italiani si riposa, c'è tutto un universo di professionisti che ha appena iniziato il proprio turno di lavoro. Non si parla solo di mestieri con un basso grado di specializzazione, ma anche di posizioni per manager, ingegneri, informatici. E sono proprio i giovani ad aumentare l'esercito dei lavoratori "asociali", quasi a voler sfatare il cliché dei bamboccioni, che non studiano né lavorano, facendosi mantenere da mamma e papà. L'Italia, secondo le statistiche del centro studi Datagiovani è quarta in Europa per la quota di under 25 all'opera di sabato, pari a 400mila lavoratori nel 2011. La domenica i ragazzi al lavoro sono quasi 200mila, di sera 163mila, di notte 83mila. I posti di lavoro si riducono, la disoccupazione cresce e i giovani si adattano, per necessità, a lavorare in orari inusuali, con un aumento doppio delle "forze in campo" dal periodo pre-crisi rispetto ai risultati registrati dai loro coetanei europei. Una disponibilità 24 ore su 24. Quello che manca ancora, purtroppo, è una vera politica per i giovani, che riduca il gap che nel complesso ci separa dall'Europa e soprattutto dalla Germania (dove 8 milioni di under 30 lavorano, contro i 3 milioni dell'Italia)”. (Fonte: www.ilsole24ore.com - 20-08-2012)