° L’ufficio legale dell’ANIEF è al lavoro sul pastrocchio della preselezione TFA
E’ di tutta evidenza che il MIUR non è stato in grado di sanare in autotutela gli errori compiuti, e che dunque occorre ricorrere alla magistratura amministrativa.
Il Miur ha inteso sanare le irregolarità in tutta fretta ma il rimedio non ha curato il male. Questa è la valutazione generale degli interessati ed è anche quella dell’ANIEF. Il sindacato riceve proteste e segnalazioni di errori. Ci sarebbero errori perfino nel conteggio delle risposte esatte date dai candidati, qual è stato fatto dopo che la una commissione nominata ad hoc da Profumo aveva dato indicazioni per la revisione del criterio valutativo. Se davvero sono state considerate erronee risposte giuste, il rimedio più urgente, per i candidati che si ritengono danneggiati, è il ricorso al Tar del Lazio, per ottenere di partecipare – con riserva - alle successive prove scritte. L’ANIEF ha messo a disposizione il proprio studio legale.
° Soprannumerari e neoimmessi in ruolo. La procedura delle nomine
Le nuove assunzioni sono subordinate alle utilizzazioni (nella classe di concorso di titolarità o in altre classi di concorso) del personale in esubero; le nuove immissioni in ruolo restano tuttavia 21122 complessivamente. Riportiamo da ItaliaOggi.
“Le assunzioni che non saranno effettuate in una classe di concorso, perché il posto deve essere occupato da un docente in esubero altrimenti incollocabile, saranno recuperate in altre classi di concorso con più disponibilità. Lo prevede la bozza decreto sulle immissioni in ruolo e la circolare 6103 del 10 agosto scorso. … L'amministrazione centrale richiama l'attenzione delle amministrazioni periferiche su quanto previsto dal decreto in applicazione dei criteri di cui al decreto legge 95/2012 «ed in particolare sull'articolo 14, commi 17-20, ed all'art. 2 comma 3 dell'ipotesi di contratto integrativo sulle utilizzazioni del personale scolastico». Il decreto chiarisce, inoltre, che l'utilizzazione del personale in esubero in altra classe di concorso (anche senza abilitazione e sulla base dei soli titoli di studio posseduti) cancella la possibilità di disporre immissioni in ruolo nella classe di concorso dove viene utilizzato il personale in esubero. Sebbene solo in numeri pari alle utilizzazioni. Ma non fa diminuire il contingente complessivo dei posti autorizzati. E quindi il posto o la cattedra non più attribuibili ad immissione in ruolo nella classe di concorso di riferimento vengono assegnati in altra classe di concorso dove vi siano disponibilità a sufficienza. L'amministrazione ha spiegato inoltre che l'utilizzazione prioritaria deve essere effettuata anche a vantaggio degli insegnanti tecnico pratici destinati alla ricollocazione nei ruoli del personale Ata, prima di effettuare tale ricollocazione. … La procedura per ricollocazione risulta così come segue. Prima di tutto si tenta di ricollocare il docente in esubero nell'ambito della classe di concorso di appartenenza ( art. 2 , comma 3 lettera a) dell'ipotesi di contratto). Poi si prova ad utilizzarlo in altra classe di concorso dove abbia l'abilitazione (art. 2, comma 3 lettera b). Infine si tenta di ricollocarlo in altra classe di concorso dove abbia il titolo di studio di accesso, ma sia sprovvisto di abilitazione, secondo le richieste del docente interessato (art. 2, comma 3 lettera c) o, in assenza, d'ufficio (art. 14, comma 17 del d.l. 95/2012).
(Fonte: Antimo Di Geronimo - ItaliaOggi – 14 agosto 2012)
° Visti dal ministero, sono “tollerabili”
In un'intervista a 'Science', il ministro Profumo minimizza gli effetti della spending
“Dopo le accese polemiche che hanno seguito un possibile e poi scongiurato ridimensionamento dei finanziamenti agli enti di ricerca, a inizio luglio, nel decreto sulla Spending review, Profumo ricorda di avere già incontrato i responsabili degli Enti coinvolti, riferendo che ‘insieme abbiamo concordato di pianificare un percorso concertato per condividere i sacrifici tra i vari istituti’. Il ministro quindi annuncia che ‘nel mese di settembre ci incontreremo di nuovo per avviare un processo per decidere dove intervenire. Il nostro ministero deve dare il suo contributo al Paese che si trova in seria crisi economica. Penso che gli effetti di questa spending review sulla ricerca siano tollerabili, se si considera che il totale dei fondi del Miur per la ricerca sono pari a 7 mld di euro. Ma abbiamo bisogno di definire quale istituto di ricerca può dare il maggior contributo. E dobbiamo riconsiderare il modello di management della ricerca nel nostro Paese e puntare ad una maggiore efficienza’. Soprattutto, aggiunge il ministro, mirando a drenare più fondi dall'Europa.”
(Fonte: La tecnica della scuola - 19 agosto 2012)