I 175 euro al mese della "Retribuzione professionale docenti" vanno assegnati negli stipendi di tutti gli insegnanti, nessuno escluso, quindi anche dei precari con supplenze “brevi” di pochi giorni. A ricordarlo è stato il Tribunale del Lavoro di Rovigo, che ha ricordato il parere della Corte di Cassazione e dato ragione alla tesi degli avvocati dell’Anief che hanno operato in difesa di un supplente risarcendolo anche con 3.282 euro più interessi. Il giudice del lavoro ha citato, nella fattispecie, “l’ordinanza delle Sezione Lavoro n. 20015 del 27/07/2018”, con cui “la Suprema Corte ha deciso che il ricordato art. 7, comma 1, del c.c.n.l. per il personale del comparto scuola del 15 marzo 2001, che attribuisce la "retribuzione professionale docenti" a tutto il personale docente ed educativo, si interpreta - alla luce del principio di non discriminazione di cui alla clausola 4 dell'accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE - nel senso di ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA
Il Tribunale di Rovigo, in composizione monocratica, in funzione di Giudice del Lavoro, definitivamente decidendo nella causa n. XXX/2023 promossa da XXXX XXXX contro il MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO, in persona del Ministro pro tempore, ogni diversa domanda, eccezione, difesa o istanza disattesa, così provvede:
-1) Accoglie il ricorso, condannando il Ministero convenuto a corrispondere alla ricorrente, per i titoli indicati in parte motiva, la somma di € 3.282,48 oltre interessi legali ovvero rivalutazione monetaria dalla data della domanda al saldo effettivo;
2) Condanna il Ministero convenuto a rifondere alla ricorrente – e per lei ai procuratori costituiti, che si sono dichiarati antistatari- le spese di lite, che liquida in € 1.213,00 per compenso di avvocato, oltre IVA e CPA come per legge, spese generali al 15% e spese esenti per € 49,00.
Così deciso in Rovigo, in data 20 ottobre 2023.
RICORRERE CON ANIEF PER RECUPERARE LA RPD
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “la Retribuzione professionale docente, così come la Cia per il personale Ata, va pagata anche per solo giorno di supplenza: non farlo è discriminante, semplicemente perché il lavoro educativo-formativo che svolge il precario è lo stesso di chi è già stato immesso in ruolo. Per questo, come Anief, abbiamo deciso di rilanciare i ricorsi Anief per il recupero della Retribuzione professionale docente: la somma da recuperare, anche migliaia di euro, e le modalità di impugnazione vengono valutate, di volta in volta, direttamente con le nostre strutture territoriali”.
Il sindacato Anief ricorda che secondo la Cassazione la Retribuzione professionale del docente “ha natura fissa e continuativa e non è collegato a particolari modalità di svolgimento della prestazione del personale docente ed educativo (cfr. fra le tante Cass. n. 17773/2017)”. Dello stesso avviso si è detta l’Unione europea, poiché secondo la clausola 4 dell'Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il docente che stipula un contratto a tempo determinato, anche per pochi giorni, non può essere trattato in modo meno favorevole dei colleghi già nei ruoli dello Stato.
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