Nuovo successo nelle aule dei tribunali per una ricorrente che si è affidala ad Anief: il tribunale di Trapani dà ragione a una docente a tempo determinato, “attualmente in servizio presso un istituto scolastico sito nel circondario di questo Tribunale”. Come si legge dalla sentenza, la docente ha prestato servizio per gli anni scolastici 2020/21, 2021/22 e 2022/23, non ricevendo “la carta docente, con cui è attribuita la somma di € 500,00 annui ai docenti di ruolo, da spendere per la loro formazione. Chiede pertanto la condanna del Ministero resistente al pagamento di € 1.500 inerenti agli anni scolastici suddetti”.
Viste le ragioni dell’insegnante e visto che “la Corte di Giustizia Europea ha affermato che è incompatibile con l'ordinamento comunitario la norma che preclude ai docenti precari il diritto di avvalersi dei 500 euro della carta per l'aggiornamento e la formazione del docente del docente”, il giudice ha decretato che “il ricorso va accolto. Le spese di lite seguono la soccombenza e vanno liquidate secondo i parametri del DM 147/22, tenuto conto del valore della causa e dell’espletamento delle attività di studio, introduzione e decisione della stessa. Appare opportuno applicare una decurtazione del 20% in ragione del carattere non particolarmente complesso delle questioni trattate”. Dunque, “si condanna il Ministero dell’Istruzione ad accreditare al ricorrente, mediante la c.d. “carta docente” la somma complessiva di € 1.500” e al “pagamento delle spese di lite”.
Anief ricorda che è sempre possibile ricorrere per ottenere la Carta docente. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha sottolineato come “appare sempre più certo che la formazione è un diritto di tutti i docenti, senza discriminazione alcuna”.
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