Nessun dubbio: la Carta elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente va anche al personale non di ruolo. Lo ha ribadito il Tribunale del Lavoro di Arezzo nell’accogliere un ricorso, proposto dai legali del sindacato Anief, di un insegnante che ha svolto una supplenza senza vedersi assegnato un euro della card annuale: il Ministero dell’Istruzione e del Merito, quindi, dovrà risarcire il docente con i 500 euro “oltre interessi dal dovuto al saldo”.
Nella decisione, il giudice ha ricordato che “con la sentenza n. 450/2022 anche la Corte di Giustizia Europea è intervenuta in materia e ha statuito che «la clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell'allegato della direttiva 1999/70/CE, relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero dell'istruzione, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell'importo di 500 euro all'anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, mediante una carta elettronica».
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ancora una volta la posizione ineccepibile dellaCorte di Giustizia Europea sulla questione Carta del docente ai precari vince su qualsiasi altra interpretazione di sorta: i supplenti, anche i temporanei confermati nel tempo in modo consecutivo, hanno pieno diritto a riceverla. Ne consegue che tutti i precari o ex precari, quindi anche quelli che hanno sottoscritto contratti ‘brevi e saltuari’ confermati in modo consecutivo, decidano di presentare ricorso gratuito con Anief per il recupero totale più interessi della Carta del docente: sarebbe un vittoria per la giustizia e il giusto riconoscimento di un diritto invece sinora negato senza motivi validi”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI AREZZO
P.Q.M.
L’intestato Tribunale, definitivamente decidendo in ordine alla controversia in epigrafe:
1. ACCERTA e DICHIARA il diritto di parte ricorrente ad usufruire
del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica del
docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente;
2. CONDANNA il Ministero resistente al pagamento – in favore della
ricorrente – dell’importo corrispondente alle annualità (indicate in ricorso) in cui
è stata omessa nei suoi confronti la corresponsione del beneficio economico di
cui al punto precedente, oltre interessi dal dovuto al saldo.
3. CONDANNA la parte resistente al pagamento – in favore della
ricorrente – delle spese di lite, che liquida in € 950,00 oltre aumento del 30%
spese generali nella misura del 15%, contributo unificato se dovuto, Iva e Cpa
come per legge, con eventuale distrazione nei confronti del procuratore
dichiaratosi antistatario.
Sentenza resa all’esito della trattazione scritta del presente giudizio, a seguito della lettura delle
note scritte autorizzate.
Arezzo, 30/10/2024
Il giudice
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