Giovanni Portuesi, vice presidente Anief Sicilia e componente della segreteria nazionale del sindacato Anief, ha rilasciato un’intervista a La Sicilia circa la situazione delle nostre scuole in questo periodo di emergenza da Covid-19, rispondendo a problematiche quali l’apertura delle scuole, la didattica a distanza, il diritto all’istruzione e alla salute

Il vice presidente Anief Sicilia e componente della segreteria nazionale del sindacato Anief Giovanni Portuesi è stato intervistato da La Sicilia; molti i temi affrontati. Alla domanda su cosa servisse alla scuola siciliana, il sindacalista ha affermato che “per noi la questione sulla didattica a distanza o meno verte sui diritti in gioco, quello alla salute, all’istruzione e alla libertà di movimento. Non ci siamo opposti a un progetto di riapertura delle scuole e abbiamo siglato le linee guida stabilite insieme agli altri sindacati. Questo è avvenuto per garantire un clima di collaborazione fattivo e improntato a un interesse comune da portare avanti. Naturalmente ci aspettiamo garanzie reali per tutti”.

Portuesi ha anche aggiunto che “le scuole devono rimanere aperte nella sicurezza del personale e degli studenti. Rispetto a questo in teoria le posizioni dei governi sono condivisibili sempre che non partano focolai e non si possa controllare la situazione. Non serve né cercare un atteggiamento assolutorio e neanche andare a caccia di colpevoli. Mi pare però che manchino ancora una serie di richieste tecniche per risolvere alcuni problemi che vanno dalla stabilizzazione dei precari a quella degli organici e il riconoscimento del rischio biologico per il personale scolastico in busta paga aggiuntiva per il momento dell’emergenza Covid e infine una serie di controlli accurati aggiuntivi sui mezzi pubblici in modo che la scuola non diventi il volano del contagio ma rimanga un posto sicuro, più di altri possibilmente al momento”.

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