(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Il rinnovo contrattuale per la scuola "rischia di essere compromesso dai contenuti molto discutibili del Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione degli insegnanti, appena giunto nelle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Cultura del Senato e sul quale il sindacato si accinge a suggerire diversi emendamenti perché discrimina i precari e incentiva solo un docente su tre con cifre ridicole e lontane". Lo afferma il presidente di Anief Marcello Pacifico. "La firma dell'Atto d'Indirizzo da parte del Governo - dice il leader dell'Anief - è un atto indispensabile per avviare il confronto, ma è un dato di fatto che senza i cambiamenti che abbiamo chiesto alla riforma inserita nel Pnrr su assunzioni e formazione, sarà molto difficile approvare il testo sul rinnovo contrattuale". Secondo Pacifico, "anche la parte economica contenuta nell'Atto di Indirizzo lascia molto a desiderare: con 3mila euro lordi di arretrati e 100 euro di aumenti mensili non si copre nemmeno il costo della vita. Lo stesso 0,55% di monte salari 2018 per il personale Ata, finalizzato alla revisione dei profili professionali e per la valorizzazione dei Dsga, non ci convince. La verità è che nel 2022 l'inflazione è cresciuta del 6,3% e che rispetto al 2008 il divario è del 20%. Inoltre, nella scuola il 2013 continua a rimanere ininfluente sulla carriera. Sedersi al tavolo della trattativa consapevoli di questo non è un buon avvio. Pure sulla parte normativa vi sono diversi passaggi che non convincono, mentre continuano ad essere assenti passaggi che riguardano la valorizzazione del personale, anche Ata, con l'introduzione di carriere e nuovi scatti stipendiali, la parità di trattamento del personale precario rispetto a quello di ruolo. E tanto altro. Anche per questo motivo - conclude il sindacalista autonomo - ci siamo detti disponibili a sostenere lo sciopero del 30 maggio deciso dagli altri sindacati rappresentativi dopo quello già attuato lo scorso 6 maggio". (ANSA).
Nella scuola lavorano oltre un milione di donne e la maggior parte sono madri. "Sono donne - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - che ogni giorno devono fare i conti con le esigenze di lavoro e di famiglia, ma anche con le norme aberranti che le tengono lontani dagli affetti, spesso da figli piccoli, bisognosi del loro supporto pratico e psicologico. Una di queste è nella scuola, dove decine di migliaia di donne sono "ingabbiate" da vincoli sulla mobilità, ad iniziare dalle neo-assunte (ferme per cinque anni) o da chi è stato spedito a centinaia di chilometri da casa tramite algoritmo, sesso pure sbagliato, alle quali nemmeno è permesso di presentare domanda di trasferimento, utilizzazione o assegnazione provvisoria. Nell'augurare una Festa della mamma serena alle donne della scuola - conclude Pacifico - rinnoviamo il nostro appello alle istituzioni perché si arrivi al più presto, con leggi ad hoc, a premiare, tutelare e agevolare la maternità nel lavoro. E non a punirla o renderla impossibile con leggi come la 145/18 e 159/19".