Si riparte con “buchi” di posti mai visti: mancano all’appello soprattutto docenti di sostegno, matematica e italiano alle medie, lingue straniere, materie tecniche e Itp. Le situazioni più difficili in Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna, ma anche in Veneto e in altre regioni del Sud, come l’Abruzzo e la Sicilia, dove per la mancata assegnazione dei prof di sostegno in organico di diritto era intervenuto pure il Tar: non si è mai verificata una ripresa dell’attività didattica così difficoltosa in buona parte del territorio nazionale. E la colpa è tutta degli ultimi governi, ultimo compreso, che sul reclutamento nella scuola hanno sbagliato tutto e di più.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “In molte zone d’Italia, si prevede che per tamponare la situazione i dirigenti scolastici, cui presto verrà assegnate la competenza di individuare i supplenti annuali per via dell’esaurimento di GaE e graduatorie di merito, saranno costretti prima ad affidarsi a supplenti temporanei, anche privi dei titoli d’insegnamento adeguati; solo successivamente, anche in autunno inoltrato, affideranno le cattedre al supplente annuale che le coprirà sino al termine dell’anno scolastico. Con un altro calcio alla continuità didattica e al diritto allo studio, a partire da quello degli alunni disabili, da tutti citati e poi sistematicamente vessati assieme ai docenti precari”.
Stanno venendo a galla i numeri sull’alta mole di contratti annuali da assegnare ai docenti precari: Anief ha sempre parlato di quasi 200 mila supplenze annuali, di cui oltre 50 mila ad insegnanti di sostegno, di cui l’80 per cento pure senza specializzazione. Con l’aggravante che abbiamo il numero più alto di precari al mondo, di cui moltissimi già abilitati all’insegnamento, e non siamo in grado di portarli in cattedra.
I NUMERI DELLA VERGOGNA
Oggi, Il Corriere della Sera, fa il quadro della situazione sulla supplentite, parla di oltre 60 mila supplenze affidate a non abilitati e boom di buchi sul sostegno, confermando dunque in pieno i dati del giovane sindacato. Il quotidiano di via Solferino parte dalle 53 mila assunzioni autorizzate dal ministero dell’Istruzione, dalle quali risultano almeno 23 mila non assegnate “per mancanza di aspiranti. Poi vanno considerati i circa 6 mila posti vacanti ed esuberi per cui il ministero delle Finanze non ha autorizzato lo stanziamento delle risorse. Si arriva così a 29 mila posti «di diritto» scoperti: ovvero cattedre certe, che non variano sulle base della composizione delle classi”.
A questi posti scoperti “vanno aggiunti i 15.232 docenti dell’organico di fatto, cioè quel personale che ogni anno varia appunto per numero di studenti e caratteristiche delle classi, e che non può rimanere fisso. Poi ci sono le cosiddette deroghe del sostegno: ovvero, una platea di circa 65mila insegnanti che sulla base di decisioni del tribunale e istanze delle famiglie vanno a rafforzare l’organico a supporto di studenti disabili e con difficoltà dell’apprendimento. Bisogna anche considerare i posti lasciati vuoti dai prossimi presidi, che hanno vinto il concorso: poco meno di 2 mila. Gli altri circa 40 mila sono disseminati tra comandi, distacchi, trasferimenti, malattie”.
CHI MANCA E DOVE
Il Corriere della Sera si allinea all’Anief anche per quel che riguarda le tipologie di docenti assenti, per le quali a breve si aprirà una vera e propria “caccia” da parte di presidi, anche fuori graduatoria (le cosiddette MAD): oltre al sostegno, mancano soprattutto “prof di matematica e italiano alle medie: nonostante graduatorie infinite, non esistono insegnanti in grado di occupare quei posti”. A quelle classi di concorso, per le quali ci sono spesso grosse difficoltà nel trovare personale con i titoli in grado di coprirle, Anief conferma che vanno aggiunte, soprattutto al Centro-Nord, pure quelle di lingue straniere, materie tecniche (soprattutto ingegneri) e tecnico-pratiche (gli Itp).
La loro carenza si fa sentire, in particolare, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, “visto che il concorso per infanzia e primaria ha portato un po’ di linfa nuova”. Infine, il quotidiano conferma la composizione dei primi 8 mila Collegi dei docenti a ranghi ridotti già evidenziata dall’Anief: “ci sono alcune regioni dove solo metà dei prof sarà di ruolo: la situazione è critica soprattutto in Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna”.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“Se la scuola italiana è ridotta in questo stato – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è tutta colpa delle decisioni sbagliate prese da chi governa la scuola. Anche il Governo uscente ha fatto la sua parte. E il ministro Marco Bussetti è il colpevole numero uno e nessuno lo rimpiangerà: ha prima detto che bisognava mettere una pietra sopra a concorsi riservati e corsi abilitanti, poi, per motivi solamente elettorali, ha aperto ad entrambi, riattivando i Pas, ma siccome la decisione è arrivata troppo tardi non ha portato a casa nulla, perché nel frattempo l’esecutivo gialloverde si è sciolto e il decreto salva-precari si è volatilizzato”.
“Bussetti – continua Pacifico – avrebbe potuto comunque riparare, glielo abbiamo chiesto pubblicamente mille volte, riaprendo le GaE e all’occorrenza utilizzando anche la seconda fascia d’istituto per le immissioni in ruolo, oltre a convogliare in una graduatoria nazionale i vincitori di concorso che pur di essere assunti si fossero resi disponibili a cambiare regione. Non ha fatto nulla di tutto questo e ora tornerà a fare, speriamo con meno danni, il dirigente nella sua cara Lombardia”, conclude il sindacalista autonomo.
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