Boom di supplenze anche per gli assistenti amministrativi, i tecnici di laboratorio e i collaboratori scolastici: 40 mila posti, considerando anche l’organico di fatto, verranno affidati a personale non di ruolo. E che fanno Miur e sindacati? Invece di attuare soluzioni politiche mirate a contrastare la precarietà, si limitano a coprire i buchi in organico. La denuncia dell'Anief. Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato: “Questo modo di fare è inconcepibile. Si cerca di far funzionare le scuole con palliativi e soluzioni tampone, piuttosto che stabilizzare, attivare tutti i profili e garantire la mobilità professionale con concorsi per titoli e riservati”.
Ancora una volta, i sindacati firmatari del contratto scaduto e l’amministrazione scolastica s'incontrano per realizzare un'intesa che se da una parte nasce dall'evidente problema dei vuoti di organico esistenti per una corretta gestione delle scuole, tanto più grave in caso di assenza del Dsga (un posto su tre è scoperto), dall’altra risulta tuttavia un'azione tampone ancora una volta illusoria. Per quale motivo, dinanzi ad una situazione grave e senza precedenti - al 1° settembre 2019 risultano vacanti n. 2.907 posti di direttore dei servizi generali ed amministrativi, nonché la presenza di ulteriori posti resi disponibili in organico di fatto –, si continua a procedere con soluzioni che non portano da nessuna parte?
Il giovane sindacato ha denunciato da tempo nei tribunali, con tanto di notifica, il decreto interministeriale del personale Ata, laddove prevede l'accantonamento dei posti per la stabilizzazione del personale dei servizi esternalizzati (togliendo 12 mila posti aggiuntivi per collaboratori scolastici essenziali per la scuola dell'autonomia), ignora dopo 25 anni purtroppo l'esistenza e l'esigenza dei profili dei coordinatori amministrativi e tecnici nonché dei collaboratori dei servizi scolastici (altri 20 mila posti in organico). Lo stesso decreto salva scuola, invocato da un partito dell’ex maggioranza di Governo come indispensabile per risolvere il problema della supplentite, non riguarda il personale Ata.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non si combatte il precariato chiamando nuovi supplenti, ma affrontando il problema nella sua interezza; al di là delle emergenze, noi abbiamo chiesto anche l'assunzione su tutti i posti vacanti inclusa Quota 100 (30 mila posti), la stabilizzazione del personale con 36 mesi, come indicato e ribadito di recente dalla Commissione UE, e di tutti coloro che ricoprono una funzione superiore, oltre che lo sblocco immediato dei concorsi riservati relativi ai passaggi verticali. Perché poi non si è mai discusso di dotare le scuole autonome di un organico potenziato come per i docenti per almeno altre 20 mila unità di personale, visto che con la riforma del 2015 questo è stato fatto solo per i docenti?”
Il sindacalista autonomo ricorda che “da nove anni è bloccata la mobilità professionale: se si fosse proceduto nell’attivarla, oggi avremmo tutti i posti coperti nei profili superiori. Ancora una volta, invece, dobbiamo parlare di un'occasione mancata. Spero che la prossima volta il Miur ci convochi e ci ascolti perché esiste un nuovo sindacato rappresentativo, anche se sono in corso di perfezionamento le procedure per accertarne la legittimità”, conclude Pacifico.
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