Attraverso un’interrogazione parlamentare, la senatrice Loredana De Petris (LeU) chiede di fermare i licenziamenti e la conferma dei ruoli insieme ad Anief che ha promosso le vertenze e in passato ha ottenuto le sentenze passate in giudicato che ne riconoscevano il legittimo inserimento nelle GaE prima del cambio di orientamento dell'Adunanza plenaria. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, è assurdo negare a questi docenti i ruoli confermati in sede collegiale dopo il superamento dell'anno di prova. Bisogna estendere il concorso straordinario bis anche ai docenti della primaria e dell'infanzia inserendo tutti gli idonei in graduatoria. Sbaglia il ministro Lorenzo Fioramonti a non convocarci al Miur con gli altri sindacati: noi siamo rappresentativi e tuteliamo, da soli, oltre la metà dei maestri interessati. È come se un preside convocasse un consiglio di classe per discutere la programmazione e le valutazioni espresse nell'insegnamento di matematica senza il docente titolare.
Sui 40 mila maestri con diploma magistrale in procinto di perdere il lavoro nell’indifferenza totale, a partire dal Miur, giunge un responsabile intervento della politica. A farlo è stata la senatrice Loredana De Petris (LeU), presidente del Gruppo Misto, che ha presentato una interrogazione al Ministro dell’Istruzione per sollecitare quanto prima un intervento. La senatrice ricorda come “le situazioni per i diplomati magistrali che saranno depennati dalle Gae, o che tra qualche mese avranno la stessa sorte di altri che sono stati depennati e licenziati a causa delle sentenze di merito negative, possono differire da caso a caso”, ma intanto “si stanno consumando numerosi licenziamenti, ultimo quello della quarantina di maestre licenziate a Lodi”.
Una situazione assurda, venutasi a creare dopo le due sentenze della plenaria del Consiglio di Stato, alle quali ha fatto seguito la decisione della Cassazione di non opporsi: così si sono chiuse le porte delle GaE ai diplomati magistrale e si è compromessa la carriera di oltre 7 mila maestri addirittura già immessi in ruolo.
“Ben venga – ha detto ancora la presidente De Petris – il testo dell’intesa del primo ottobre con le organizzazioni sindacali, che prevede l’apertura di un tavolo tematico sui Diplomati magistrali con l’obiettivo di gestire la proroga delle misure già previste nel Decreto dignità. Qui però siamo di fronte a una vera e propria emergenza, perché è messa a repentaglio sia la continuità didattica che il regolare svolgimento dell’anno scolastico”. La parlamentare ricorda che “stiamo parlando di migliaia di maestre della scuola dell’infanzia e primaria” diplomate fino al 2002, quindi non più giovanissime, “che ogni anno reggono le scuole e garantiscono il diritto allo studio dei più piccoli, quindi è necessaria una soluzione nel più stretto tempo possibile per risolvere questa emergenza. Questa soluzione dovrà annullare i licenziamenti in corso dei diplomati magistrali e tener conto degli interessi di tutti, inclusi i laureati in Scienze della Formazione primaria”, conclude la senatrice di LeU.
Secondo Anief non c’è tempo da perdere: si decida subito per avviare, tramite il decreto legge salva scuola presto all’esame del Parlamento per la sua conversione, il concorso straordinario bis anche per docenti della primaria e dell'infanzia inserendo tutti gli idonei in graduatoria, come era stato previsto a luglio con un anno di accesso come requisito e per chi è in possesso del titolo Laurea in Scienze della formazione primaria o del diploma magistrale conseguito entro a.s. 2001/02.
Oggi, 16 ottobre, è previsto un incontro sul tema. Ma l’Anief, che tutela più della metà delle decine di migliaia di docenti interessati, non è stata convocata. Anche per questo, il giovane sindacato ha proclamato uno sciopero nazionale, per il prossimo 12 novembre, con manifestazione davanti al palazzo dove i gruppi parlamentari dovranno decidere se risolvere la questione oppure se far tornare l’intricato caso nelle mani dei giudici.
Secondo Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato, “questo non ha senso, per non parlare dei profili di attività antisindacale che ormai appaiono evidenti. Da quasi due anni si sono rilevate le deleghe, da 18 mesi si è votato alle elezioni RSU, da tre mesi c'è un’ipotesi di accordo quadro che riconosce al nostro sindacato la rappresentatività. Ignorare tutto questo significa andare contro la democrazia, la volontà dei lavoratori e incorrere anche in profili erariali per il danno dovuto alla mancata assegnazione delle prerogative sindacali. Il titolare di Viale Trastevere ci ascolti e lasci lavorare con serenità le 24 mila maestre che ogni giorno stanno in classe coi nostri bambini”, conclude Pacifico.
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