Che si dichiara favorevole alla “trasformazione delle graduatorie di istituto in graduatorie provinciali”, oltre alla possibilità per gli idonei e vincitori di essere assunti in altra regione
Marcello Pacifico (Anief): Siamo sulla strada giusta, ma per vincere la supplentite bisogna anche estendere alle attuali graduatorie di istituto il doppio canale di reclutamento, così da assumere anche i precari di seconda e terza fascia, in presenza di graduatorie esaurite
Il decreto salva-precari in via di definizione dovrebbe anche per il giovane sindacato consentire la riapertura della terza fascia d’istituto ai laureati e l’inserimento in seconda fascia degli ITP. È assurdo che si possa essere chiamati dalle domande di messa a disposizione e si rimanga esclusi dalle graduatorie di istituto.
Le vecchie regole sulle graduatorie d’Istituto hanno i giorni contati. A spiegare la necessità di permettere l’inserimento in queste liste dei docenti non ancora abilitati all’insegnamento è la rivista Orizzonte Scuola, la quale si sofferma sul fatto che “le graduatorie di istituto attuali hanno validità 2017/20. Secondo la normativa però nel 2020 è previsto l’inserimento in II fascia dei nuovi docenti abilitati, ma non l’ingresso dei laureati in terza fascia”.
La novità è stata approvata con l’articolo 1, comma 107, della legge 107/2015, in base alla quale è stato deciso che “a decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, l’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione. Il predetto termine è stato poi prorogato dalla legge n.19/2017”. Questo significa che “la terza fascia è stata chiusa definitivamente e vi permarranno soltanto i docenti inseriti negli anni precedenti. Se la normativa dovesse rimanere così, non potranno esserci nuovi inserimenti nella terza fascia delle graduatorie di istituto nel triennio successivo a quello in vigore”.
È probabile che i docenti in attesa di conseguire l’abilitazione (PAS e concorso straordinario) possano fare “in tempo per l’aggiornamento 2020. Una prima risposta arriverà domani dall’incontro Miur – sindacati”. Intanto, conclude la rivista specializzata, “contro il dilagare delle domande di messa a disposizione, i laureati chiedono la riapertura della terza fascia delle graduatorie di istituto”.
Anief sostiene con forza tale proposta: mantenere l’attuale immotivata chiusura provocherebbe una serie di danni che si ripercuoterà inevitabilmente sulla qualità dell’offerta formativa, quindi sugli alunni. È un passaggio imprescindibile, quindi, mettere a disposizione delle scuole dei docenti collocati in liste di attesa dove si viene graduati in base ai titoli e al servizio eventualmente svolto.
A questo proposito, il giovane sindacato ha chiesto al ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, anche durante il primo incontro quando ha illustrato le sue proposte per un decreto salva-scuola, di trasformare le graduatorie d’Istituto in provinciali, al fine di ampliare la rosa di istituti dove potere accettare le supplenze di lunga e breve durata, agevolando in tal modo anche la ricerca affannosa dei supplenti, che sta caratterizzando l’attuale inizio di anno scolastico.
A caldeggiare la proposta formulata dall’Anief è ora anche il sottosegretario Lucia Azzolina (M5S), la quale proprio in queste ore ha detto di essere favorevole alla “trasformazione delle graduatorie di istituto in graduatorie provinciali”, anche se “solo ed esclusivamente per le supplenze”. Il sindacato condivide anche lo spirito sotteso alla creazione di “un meccanismo stabile che consenta, ogni anno, di assicurare ai vincitori senza cattedra, agli idonei, ai soggetti nelle GAE di potere liberamente essere assunti nei posti vacanti e disponibili, in altre regioni, residuati dalle ordinarie immissioni in ruolo, quindi posti completamente vacanti che non andrebbero a nessuno” e “una modifica normativa che contribuisca ad assicurare la continuità didattica e la stabilità dei docenti nelle scuole”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, invita ad adottare le soluzioni proposte già al ministro in particolare quelle relative alla riapertura annuale delle graduatorie ad esaurimento e/o all’estensione del doppio canale di reclutamento alle graduatorie di istituto. A queste se ne devono aggiungere altre che consentano il conseguimento ordinario dell’abilitazione al personale che ha già prestato servizio nella scuola, senza numero programmato, la conferma di tutti i ruoli attribuiti con riserva nel caso di superamento dell’anno di prova e dei contratti affidati al 30 giugno in attesa della sentenza di merito, il reclutamento in altra regione dove siano esaurite le graduatorie di merito per vincitori e idonei dei concorsi, la stabilizzazione del personale Ata, educativo, assistente alla comunicazione.”
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