Il giovane sindacato interviene sulla contrattazione in corso tra Miur e sindacati maggiori, che a breve porterà alla stipula del documento che il ministro dell’Istruzione vuole portare con urgenza in CdM: Anief apre alle procedure selettive, ordinarie e straordinarie, a patto che si tutelino i precari storici, fino ad oggi lasciati ai margini dopo che hanno permesso e continuano a permettere il regolare svolgimento delle lezioni. Secondo il presidente Marcello Pacifico “va bene affrontare nel decreto anche il tema dei percorsi abilitanti, però questo deve avvenire in modo finalmente strutturale. Non si risolve, di certo, il problema della supplentite cronica solo attraverso la possibilità di conseguire nuove abilitazioni. Quello che serve, pima di tutto, è l’assorbimento del precariato esistente”.
Sul decreto salva-precari siamo alla fase finale: dopodomani, martedì 1° ottobre, i sindacati maggiori saliranno di nuovo al ministero dell’Istruzione con l’intenzione di chiedere la pratica del decreto salva-precari rivisto e corretto, rispetto alla versione approvata ad agosto del Governo uscente con la formula del “salvo-intese”. Subito dopo, forse già giovedì prossimo, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti potrà presentare il decreto al Consiglio dei ministri, sempre più indispensabile per dare la svolta ad un sistema “malato” che ha portato ad oltre 200 mila cattedre libere, con l’utilizzo crescente delle Mad. Tra le parti, scrive oggi Orizzonte Scuola, è stata “raggiunta una intesa su concorso ordinario e straordinario, il punto di disaccordo sarebbe il PAS”, il sistema di formazione che permetterebbe ai precari di terza fascia d’istituto o con servizio limitato di potere conseguire l’abilitazione all’insegnamento.
LA TRATTATIVA IN CORSO
“Il Miur sembra infatti orientato ad affidare l’avvio del PAS ad un disegno di legge, con i tempi di attuazione che ne deriverebbero, scorporandolo dal decreto scuola che invece si vuole portare nel primo Consiglio dei Ministri utile. Questo significa sostanzialmente che il Miur non ritiene, ad oggi, che la necessità di docenti in possesso di abilitazione sia tale da giustificare l’inserimento nella norma nel decreto legge. Di diverso avviso i sindacati, carte alla mano, con la conta delle supplenze che nell’a.s. 2019/20 sono assegnate ai docenti di terza fascia o addirittura da MAD”.
Sulla trattativa in corso, l’Anief ha le idee molto chiare. Le ha consegnate qualche giorno fa nelle mani del nuovo ministro dell’Istruzione, includendole all’interno del vero decreto salva-scuola predisposto dal sindacato che più di tutti ha difeso gli interessi dei precari negli ultimi dieci anni: ecco perché si dichiara disponibile ad affrontare il problema anche attraverso l’approvazione di due provvedimenti legislativi diversi. A condizione, tuttavia, che il primo, il decreto legge, nel prevedere nuovi concorsi ordinari e straordinari, sia esteso al personale della scuola dell’infanzia e primaria, oltre che a quello della secondaria. Dovrebbe quindi essere considerato valido, per l’accesso alle prove, il servizio svolto per 24 mesi in tutto il sistema d’istruzione nazionale.
LE CONDIZIONI DELL’ANIEF
Tra le condizioni poste dalla giovane organizzazione sindacale vi è poi quella di estendere il doppio canale di reclutamento alla seconda e terza fascia d’Istituto laddove risultino esaurite le GaE, le ex graduatorie permanenti che da anni, poiché bloccate in entrata, non riescono più a tenere in piedi il sistema. Tra le norme d’urgenza si dovrebbero anche approvare le immissioni in ruolo dirette di tutti i vincitori e idonei dei concorsi ordinari e straordinari, anche nelle regioni dove le graduatorie risultano già esaurite e quindi prive di candidati.
Vanno quindi estesi i contratti al 30 giugno 2020, come già fatto nell’ultimo anno scolastico, a tutti coloro che sono stati assunti con riserva, in attesa della sentenza di merito definitiva dei giudici. Va dunque necessariamente riconosciuta al personale con diploma magistrale e anche agli insegnanti tecnico pratici, la conferma nei ruoli, qualora assunti a tempo indeterminato con la modalità della riserva e con l’anno di prova già svolto. Poi ci sono da stabilizzare 40 mila precari Ata, 600 amministrativi facenti funzione Dsga, migliaia di maestri delle classi Primavera, assistenti alla comunicazione, educatori e Lsu.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE
“Soltanto se si rispetteranno questi punti all’interno del decreto legge d’urgenza che il ministro Lorenzo Fioramonti si appresta a presentare al Governo giallorosso – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si potrà, in un successivo disegno di legge accelerato o nella prossima Legge di Stabilità, introdurre un percorso snello universitario annuale, dalla durata di 12 mesi, al fine di permettere a tanti aspiranti docenti di conseguire l’abilitazione all’insegnamento, quindi da introdurre in modo ordinario e continuo”.
“È importante – continua il sindacalista autonomo – che da una parte, per la scuola secondaria, si introduca una selezione in entrata per laureati con 24 Cfu già acquisiti, ma dall’altra anche che non si effettui alcun filtro per gli Itp e per chi ha maturato già 24 mesi di servizio. Inoltre, è bene ricordare che i docenti del primo ciclo scolastico, i maestri in possesso della laurea in Scienze della formazione primaria e coloro che sono in possesso del diploma magistrale conseguito fino al 2002, quindi con diploma già di per sé abilitante, debbono essere ammessi direttamente alle procedure ordinarie e riservate che portano all’immissione in ruolo”.
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