Anief: bene, ma i 100 euro devono essere un punto di partenza con l’impegno da parte del Governo di recuperare nel triennio il gap con l’inflazione e da parte nostra di riprendere tutti i temi del precariato non affrontati nella legge approvata a fine anno. La scrittura del prossimo DEF sarà di fondamentale importanza per l’esito delle trattative.
Dopo le dichiarazioni orientate al confronto con i rappresentanti dei lavoratori, domani la ministra dell’Istruzione si appresta a confermare l’apertura durante la presentazione delle Linee guida: alle ore 20 le Commissioni Istruzione del Senato e Cultura della Camera, in seduta congiunta, hanno in programma l'audizione sulle linee programmatiche del suo Dicastero. Oltre ai contenuti del programma, la titolare della scuola dirà di essere pronta a convocare dei tavoli politici con le organizzazioni sindacali rappresentative, durante i quali si inizierà a discutere del rinnovo contrattuale, della formazione iniziale e del reclutamento del futuro. L’obiettivo è quello di definire la quantificazione delle risorse che avranno impatto diretto sugli stipendi, le quali dovranno essere messe a disposizione già nel prossimo Documento di Economia e Finanza collegato alla Legge di Bilancio 2021.
Anief si dice sin d’ora anche interessata a produrre miglioramenti sugli accessi ai bandi di concorso in via di definizione: in particolare a garantire l’abilitazione all’insegnamento a coloro che hanno svolto dei periodi di supplenza e la specializzazione su sostegno senza vincoli d’accesso, considerando che entro il 2021 c’è necessità di specializzare in didattica speciale oltre 80 mila nuovi docenti.
CONFRONTO APERTO
Il confronto tra la ministra dell’Istruzione e i sindacati non è precluso. Lo ha assicurato la stessa Lucia Azzolina, la quale ha fatto trapelare l’intenzione di avviare al più presto dei tavoli politici, attraverso i quali determinare dei punti di partenza, in particolare sul rinnovo contrattuale e sui corsi abilitanti e specializzanti sul sostegno. Per questi ultimi, rimane prioritario – sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - l’allargamento degli accessi a chi ha svolto negli anni dei periodi di supplenze, come indicato dalle direttive europee che contrastano l’abuso di precariato.
SUPERARE L’ULTIMO CONTRATTO
Per quel che riguarda gli aumenti stipendiali, Azzolina ha fatto riferimento al taglio del cuneo fiscale e ai fondi già stanziati per il rinnovo del Ccnl, in modo da riconoscere un aumento di 100 euro mensili netti al personale della scuola. “Certamente – commenta ancora il leader dell’Anief – bisognerà prendere le distanze dall’ultimo rinnovo, sottoscritto due anni fa, con meno di 50 euro netti medi a docente e Ata, corrispondenti ad un misero incremento del 3,48%, peraltro assicurati dopo quasi 10 anni di blocco e il costo della vita aumentato del 14%, con 8 punti accumulati tra il 2007 e il 2015”.
L’OBIETTIVO: 240 EURO NETTI IN TRE ANNI
“Con il risultato che mentre in Germania od Olanda si assegnano compensi più che doppi, con un gap di oltre mille euro in meno al mese dopo una trentina d’anni di servizio, in Italia ci si muove a piccoli passi. È chiaro che l’aumento del 3,70% e il taglio del cuneo fiscale non possono bastare. Per noi – continua Pacifico - i 100 euro netti indicati dal ministro sono un punto di partenza: l’obiettivo è raggiungere nel tempo, al massimo un triennio, aumenti medi netti mensili di 240 euro. Se si vogliono raggiungere gli stipendi europei, servono almeno 4 miliardi: gli sgravi fiscali sono solo un buon viatico. E bisogna garantire a regime l’elemento perequativo per poi procedere nel recuperare l’inflazione cresciuta negli ultimi anni a dispetto del contratto scaduto, così da poter cominciare ad allineare gli stipendi a quelli europei”.
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