Il prossimo mese di settembre, quando saranno collocati in pensione oltre 40 mila docenti, i dirigenti scolastici si ritroveranno a fare la caccia dei supplenti, anche a seguito del differimento delle procedure concorsuali: con una proposta di modifica del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, il sindacato chiede che i posti del personale docente ed educativo rimasti vacanti dopo le assunzioni dalle graduatorie tradizionali siano assegnati ai soggetti inseriti nelle graduatorie d’istituto, trasformate in provinciali. È l’unico modo, si legge nella motivazione, per rispondere alle “oltre 200 mila cattedre prive di titolare” e per evitare di mettere in crisi “la funzionalità del sistema e la continuità̀ didattica”: l’operazione, tra l’altro, non comporterebbe oneri per la finanza pubblica, considerando le spese dell’erario dovute alle richieste di risarcimento per violazione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999.
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