Manca all’appello da 16 anni, nel frattempo si sono accumulati 15 mila posti e altrettanti precari: sono i numeri altisonanti che riguardano la mancata pubblicazione del concorso di religione cattolica, per il quale non sono bastati il disco verde della Conferenza episcopale italiana e l’approvazione del decreto salva precari di fine 2019. Nell’elenco delle procedura selettive giunte mercoledì scorso in Gazzetta ufficiale manca proprio questo concorso. E non si comprende perché, considerando che l’ultimo fu bandito nel lontano 2004 e i posti da coprire sono tantissimi: in ogni caso, visto che le cose vanno per le lunghe, serve una procedura selettiva d’urgenza.
Marcello Pacifico (Anief): “Anche quando sarà bandito, il concorso ordinario andrà comunque ad assorbire poco più di 2 mila precari storici: seppure riservando la metà dei posti a chi ha svolto almeno tre anni di supplenze sulla materia, lascerà nello stato di precarietà la stragrande maggioranza degli attuali docenti non di ruolo. Ecco perché serve subito, come ha fatto Anief con un emendamento al Decreto Legge n. 22 sulla Scuola, un decreto che apra ad un concorso per titoli per portare alla stabilizzazione 7 mila precari o in alternativa una procedura straordinaria: entrambi sarebbero riservati a chi ha svolto almeno due annualità di supplenze anche non continuative. Questi lavoratori vanno inquadrati nei ruoli dello Stato, come chiede l’UE dal 1999 a tutti i Paesi membri per non incorrere nell’abuso contratti a termine. È l’ora di finirla con questo abuso. Altrimenti ci penserà il tribunale”.
Tra le richieste di modifica che la commissione Cultura di Palazzo Madama dovrà esaminare la prossima settimana c’è anche la proposta di Anief per l’emanazione di un decreto che autorizzi l’istituzione di una graduatoria per titoli ai fini dell’assunzione di 7 mila insegnanti di religione cattolica su posti vacanti e disponibili con più di 24 mesi di servizio a tempo determinato in tutte le scuole dove si svolge il servizio nazionale d’istruzione. In alternativa, il giovane sindacato ha proposto l’avvio di un concorso straordinario riservato ai docenti che insegnano religione cattolica con 24 mesi di servizio svolti. Le procedure non porterebbero maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto l’assenza di personale obbliga l’amministrazione a reiterare decine di migliaia di contratti di lavoro a tempo determinato, determinando un maggior esborso per la finanza pubblica a causa delle richieste di risarcimento per violazione della direttiva 1999/70/CE.
L’EMENDAMENTO ANIEF PER LA STABILIZZAZIONE DEI DOCENTI PRECARI DI RELIGIONE CATTOLICA
- Concorso straordinario docenti di religione cattolica
Al comma 1, è inserito il seguente:
All’articolo 1-bis della Legge 20 dicembre 2019, n. 159 è inserito il comma 3-bis:
“Con decreto del Ministro dell’Istruzione è disposto il bando per un concorso straordinario di cui all’articolo anche al personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall'ordinario diocesano, che abbia svolto almeno due annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione”.
Motivazione: al fine di garantire la continuità occupazione del personale docente di IRC si estende ad esso la procedura riservata al personale docente della scuola secondaria.
Tutti gli emendamenti Anief al testo del Decreto Legge n. 22.
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