Il sindacato Anief, invece, insiste nel chiedere una procedura riservata e rilancia: i 3 mila idonei mai assunti in questi dieci anni hanno diritto alla retrodatazione giuridica. Anche la Chiesa Italiana si dice preoccupata per “il disagio in cui versano tanti insegnanti di religione cattolica”: la Conferenza episcopale italiana esce allo scoperto, dando il suo assenso all’autorizzazione – arrivata con l’art. 1 bis della Legge 159/2019 - a bandire, entro l’anno 2020, un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica, asserendo di avere “seguito con attenzione lo svolgimento del dibattito parlamentare, apprezzando lo sforzo per raggiungere un traguardo desiderato da più di 15 anni”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Avere negato il concorso straordinario, significa discriminare 20 mila insegnanti soltanto perché insegnano una materia specifica, la religione cattolica: le indicazioni dell’Unione Europea ai Paesi membri sull’esigenza di non discriminare i precari che abbiano svolto almeno 36 mesi di supplenze o i cittadini per motivi religioni sono chiare. Nella loro condizione, di esclusi, ci sono anche altri lavoratori che, allo stesso modo, hanno subìto un danno da questo decreto salva precari: come i collaboratori scolastici, i Dsga, i maestri della scuola dell’infanzia primaria, gli educatori, i dottori di ricerca e i tanti docenti esclusi dal concorso straordinario”.
LA POSIZIONE DELLA CEI
Con una Nota ufficiale, la Conferenza episcopale dice la sua sul testo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre scorso, riguardante il concorso dei docenti di religione cattolica da svolgersi nel corso del 2020, dopo il via libera del Senato. La Cei rinnova “la propria disponibilità a collaborare all’elaborazione del Bando di concorso in dialogo con il Ministero dell’Istruzione e con i Sindacati, a sostegno degli insegnanti di religione cattolica italiani e per il bene della comunità scolastica. L’auspicio è che quello che si apre possa essere un percorso fruttuoso che, accanto all’ascolto delle diverse esigenze e al rispetto per le varie posizioni, trovi il modo di valorizzare la preparazione e le competenze degli insegnanti di religione, molti dei quali in servizio da tanti anni”.
I vescovi ricordano che la religione cattolica “è una disciplina scolastica molto apprezzata: pur essendo facoltativa, se ne avvalgono più dell’86% degli studenti italiani per il suo carattere culturale ed educativo, capace di accompagnare il cammino di crescita delle ragazze e dei ragazzi di oggi. Proprio le peculiarità di questa disciplina saranno lo stimolo per costruire un itinerario concorsuale che sappia valorizzare gli insegnanti che, con passione e generosità, si impegnano a superare i problemi quotidiani, ma anche difficoltà dovute ai pregiudizi e a una normativa spesso poco conosciuta. Alcuni di loro saranno chiamati ora ad affrontare una prova per l’assunzione a tempo indeterminato da parte dello Stato. La Legge 159/2019 – conclude la Cei - prevede che una quota non superiore al 50% dei posti sia riservata ai docenti che abbiano svolto almeno tre annualità di servizio, oltre che lo scorrimento delle graduatorie per chi ha superato il concorso del 2004, ma non è ancora entrato in ruolo”.
IL COMMENTO DEL SINDACATO
L'Anief continua a chiedere quanto già ribadito durante le audizioni parlamentari: ci vuole un concorso straordinario per ogni ordine e grado per i ventimila insegnanti di religione di ogni ordine e grado. Siamo felici di aver sbloccato anche l'assunzione degli oltre 3 mila idonei che dal 2008 sono rimasti come fantasmi in una graduatoria di merito mai utilizzati per problemi di risparmio della finanza pubblica. Ma ora questi docenti che saranno assunti entro il 31 agosto del 2020 hanno diritto alla retrodatazione giuridica ed economica. Il solo concorso ordinario previsto dal decreto salva precari servirà, infatti, a stabilizzare appena 2.000 precari su 10.000, pur in presenza di un altissimo numero di posti vacanti e disponibili. Per il sindacato è quindi inevitabile rivolgersi al tribunale, In modo da permettere la partecipazione alla procedura riservata a coloro che ne avevano pieno diritto e la retroazione giuridica per gli idonei che saranno assunti.
Possono pre-aderire al ricorso per l'accesso al concorso straordinario patrocinato da Anief i docenti di religione in possesso di tre anni di servizio utili e che intendono rivendicare l'indizione di un concorso riservato 2019 anche per i docenti IRC: dopo la pubblicazione del bando, Anief fornirà indicazioni per completare l'effettiva adesione al ricorso (mandato al legale, rilevazione dati e invio di ulteriore documentazione) e per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso, procedura indispensabile per la proposizione dell'azione legale.
Per gli idonei saranno fornite specifiche istruzioni appena saranno programmate le immissioni in ruolo.
PER APPROFONDIMENTI:
I docenti italiani sono i più vecchi d’Europa. Anief: l’insegnamento va inserito nell’Ape Social
Italia, Francia e Portogallo tra i Paesi europei con maggiore carenza di docenti qualificati
Manovra 2020, Anief elabora 40 proposte di modifica per la V Commissione del Senato
Decreto salva-precari, la maggioranza del Parlamento recepisce importanti emendamenti Anief
Decreto salva precari, diversi emendamenti Anief arriveranno nell’Aula di Montecitorio
Decreto salva-precari, torna il concorso di religione ma ai precari viene negato il riservato
Docenti di religione cattolica, nel 2020 torna il concorso ma servirà a poco