La nuova modalità di immissione in ruolo entrerà in scena questa estate, con decreto ministeriale da adottare al termine delle procedure ordinarie di assunzione: i precari non assunti in ruolo avranno la possibilità di spostarsi in altra provincia (da GaE) o regione (se vincitori di concorso 2016 e 2018). Su questo argomento, l’Anief è stato ricevuto dal ministero dell’Istruzione: il sindacato ha comunicato che se si includono tra i posti da accantonare anche quelli del concorso 2020 resterà poco o niente per chi partecipa alla “call veloce”. L’opportunità di parteciparvi andrebbe comunque data anche ai docenti di ruolo da GaE ma con contratto con vincolo rescissorio. “Abbiamo chiesto dei chiarimenti su alcuni punti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato – e purtroppo le risposte hanno sollevato molte perplessità. Questo decreto, che nelle intenzioni dovrebbe abbattere il precariato, di fatto non lo farà. Siccome dovranno accantonare i posti anche per il concorso 2020, poiché la relativa procedura inizierà a breve, per la call veloce non resteranno posti".
L’unica vera novità delle immissioni in ruolo del 2020, oltre alla trasformazione delle graduatorie d’istituto in provinciali, sarà la “call veloce” da attuare in altra provincia o regione rispetto a quelle dove sono collocati ora i precari: è la conclusione che emerge dall’accordo raggiunto ieri notte all’interno della maggioranza sul concorso straordinario che fa slittare le assunzioni a tempo indeterminato di oltre un anno e costringe i supplenti, anche di lunga data, a sottoporsi ad un’altra prova selettiva. La decisione pilatesca, che oltre a sferrare l’ennesimo colpo basso alla didattica costerà non poco all’erario, non farà altro che amplificare la supplentite, che tra agosto e settembre raggiungerà una consistenza senza precedenti.
IL CONFRONTO COL SINDACATO
Proprio sul Decreto della ministra dell'istruzione, che prevede termini e le modalità di presentazione delle istanze per la call veloce per le assunzioni in ruolo, ai sensi dell’art.1 comma 17 e seguenti del D.L. n. 126/2019 poi tramutato nella Legge n. 159/2019, il sindacato Anief ha avuto un confronto in videoconferenza con i dirigenti ministeriali. Al confronto sul decreto ministeriale sulla procedura assunzionale tramite call veloce, per l’amministrazione era presente la dottoressa Valentina Alonzo, dirigente dell’ufficio reclutamento del personale docente ed educativo del MI, mentre la delegazione Anief era composta dai segretari generali Stefano Cavallini e Giuseppe Faraci.
COME SI SVOLGERÀ LA ‘CALL VELOCE’
È stato spiegato che la bozza del decreto disciplina la procedura di chiamata per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente ed educativo sui posti che rimangono vacanti e disponibili in ciascun anno scolastico, dopo le operazioni di assunzione a tempo indeterminato disposte secondo le procedure che conosciamo, con chiamata dalle GaE e dalle graduatorie di merito dei vari concorsi svolti. Tutti i docenti collocati in queste graduatorie, che si trovino al termine delle assunzioni tradizionali a non essere stati individuati per un contratto a tempo indeterminato, potranno quindi presentare domanda per essere assunti in un’altra regione. La procedura avrà valenza annuale: infatti, ogni anno si procederà alla scelta della regione e delle rispettive province presentando l’istanza e ogni dodici mesi si verrà inseriti in una nuova graduatoria.
I DUBBI DELL’ANIEF
Il primo dubbio sollevato dalla delegazione sindacale ha riguardato le tempistiche della pubblicazione delle disponibilità residue, visto che in nessun punto della bozza vengono esplicitati i tempi. La dott.ssa Alonzo ha assicurato che tutti i vari uffici scolastici regionali pubblicheranno le disponibilità in contemporanea, in modo da poter permettere ai docenti, nei tempi ristrettissimi indicati dal decreto, la scelta consapevole della regione e delle province.
“Abbiamo richiesto per coloro che sono stati immessi in ruolo da GaE con clausola rescissoria, qualora siano collocati anche in graduatoria di merito, di poter partecipare alla ‘call veloce’: in tal modo, nel caso si avesse un rigetto da parte del tribunale competente, i docenti non perderebbero la possibilità che la call veloce offre loro”, dice ancora Pacifico.
Sempre dal D.L. n. 126/2019, convertito nella Legge n. 159/2019, si evince che coloro che ottengono la chiamata da queste nuove graduatorie non potranno richiedere assegnazione provvisoria, utilizzazione e neanche fare domanda di mobilità per i successivi 5 anni. “Una richiesta forte da parte dell’Anief – ha detto Giuseppe Faraci, segretario generale Anief – è stata quella di integrare l’art. 6 della bozza del decreto con un comma nuovo, in cui si prevede la non applicazione dell’art.1, comma 17-octies, e di conseguenza il vincolo quinquennale. Vista la situazione epidemiologica – conclude Faraci – sarebbe opportuno permettere ai docenti di avvicinarsi alle famiglie di origine, piuttosto che costringerli a frequenti e pericolosi viaggi per l’Italia”.
DENTRO ANCHE CHI NON È INSERITO A PIENO TITOLO
L’amministrazione ha spiegato che nei casi in cui risultino avviate le procedure concorsuali, ma non concluse, gli uffici accantoneranno e renderanno indisponibili i posti messi a concorso per l’anno di riferimento ai sensi dell’articolo 1, comma 17 septies del D.L. 126/2019. Questo, comporterà una riduzione sensibile dei posti residui poiché le procedure dei bandi di concorso 2020 sono da considerarsi iniziate. Il sindacato ha comunque avuto rassicurazioni per docenti collocati nelle GaE e nelle graduatori di merito non a pieno titolo: il D.L. 126/19 e la conseguente Legge 159/2019 non impongono infatti preclusione alcuna in tale direzione. E neanche la bozza riporta indicazioni in tal senso. La conclusione è che per questa procedura, anche chi non è a pieno titolo nelle varie graduatorie potrà essere incluso nelle liste della call veloce.
Solo in questo modo si riuscirebbe a dare stabilità a persone che per anni hanno portato avanti la didattica nelle scuole, avendo contratti a tempo determinato anche se in graduatoria con riserva. E allo stesso tempo si riuscirebbe a stabilizzare quei docenti di ruolo che da anni vivono con una spada di Damocle sulla testa. Aspettando una sentenza che potrebbe, in caso negativo e dopo anni di ruolo, trasformare un contratto da tempo indeterminato a tempo determinato.
“Permettere ai docenti di ruolo da GaE ma con contratto con vincolo rescissorio di concorrere per la ‘call veloce’ e consentire ai docenti delle varie graduatorie non a pieno titolo di entrare in questa nuova graduatoria – osserva Stefano Cavallin, segretario Generale Anief –, potrebbe risolvere il problema della clausola rescissoria nei contratti. La graduatoria della call veloce è una nuova graduatoria. Nuova graduatoria in cui tutti i componenti sono a pieno titolo. Pertanto i contratti a tempo indeterminato non devono prevedere nessuna clausola rescissoria. Speriamo che il ministero – conclude Cavallini - recepisca queste osservazioni e condivida con l’Anief la volontà di risolvere il problema dei docenti non a pieno titolo”.
COME FUNZIONA LA ‘CALL VELOCE’
Ad entrare in ruolo saranno solo poche migliaia di precari, la metà dei quali individuati dalle GaE e l’altra metà dei concorsi 2016 e 2018. Per coprire i tanti posti residui, entreranno in scena le chiamate veloci. “Dopo le ordinarie procedure di immissioni in ruolo – scrive Orizzonte Scuola - il Ministero proporrà, sulla base della legge 159/2019 una call veloce per assunzione anche in altra provincia o regione. Le operazioni dovrebbero concludersi – secondo quanto indicato nella legge – entro il 15 settembre, ma data la peculiarità dell’anno scolastico 2020/21 potrebbero verificarsi degli slittamenti”.
La quota del 50% dei concorsi va però chiarita, continua la rivista. “Essa spetta in primis al concorso 2016. Al netto dei posti coperti con le graduatorie dei concorsi ordinari banditi nel 2016, per l’anno scolastico 2020/21 al concorso 2018 secondaria (DDG 1° febbraio 2018) spetta l’80% dei posti rimanenti. Terminata questa fase, per la secondaria, si sarebbe dovuti passare alle assunzioni da concorso straordinario 2020. Ma – secondo l’accordo stipulato nella notte del 24 maggio tra i partiti della maggioranza – le prove del concorso straordinario si svolgeranno in autunno, per cui anche per settembre 2020 non potranno esserci assunzioni da nuove graduatorie”.
L’ALLARGAMENTO A TUTTE LE GRADUATORIE
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “visto che viene dato per scontato che la conversione del decreto Scuola porterà al rinnovo delle graduatorie d’istituto, con contestuale trasformazione delle stesse in liste provinciali, allora tanto valeva dare l’opportunità di aprire la ‘call veloce’ a queste nuove graduatorie. Sarebbe stata una vera operazione di giustizia, oltre che di riconoscenza, verso i tanti docenti precari che vengono reputati indispensabili per “tappare” i buchi, ma poi vengono condannati all’incertezza ancora una volta fino a chissà quando”.
A questo proposito, Anief ha chiesto in più occasioni, anche nel decreto legge n. 22 sulla Scuola, di utilizzare le graduatorie d’istituto per la call veloce: a questo scopo, ha presentato un emendamento in questo senso e sul quale la VII commissione Cultura del Senato oggi esprimerà l’ultima parola, prima dell’approdo, domani, nell’Aula di Palazzo Madama.
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