A ridosso della votazione definitiva, in VII commissione Cultura, crescono i dubbi sul testo che chiudeva al concorso a risposta multipla, aprendo a quello con prova scritta, ma dimenticando che a settembre ci saranno 250 supplenze da conferire: anche PD, LeU e Gruppo Misto, che attraverso i capigruppo un paio di notti fa in videoconferenza avevano dato il loro assenso, ora vacillano. Marcello Pacifico (Anief): “Si sono forse resi conto che il concorso a cattedra riservato ai docenti precari con 36 mesi di servizio in autunno, per stabilizzarli sui posti vacanti, fa acqua da tutte le parti?”.
I parlamentari di tre dei quattro partiti di maggioranza sarebbero scontenti dell’accordo trovato a Palazzo Chigi l’altro ieri sul precariato, “sebbene non si dica con chiarezza quali siano i punti che meritano perplessità”, commenta Orizzonte Scuola. Anche le dichiarazioni non sembrano più concilianti come quelle di poche ore prima. Ieri, in serata, Matteo Orfini sul proprio profilo Facebook invitava il Ministro a recarsi in Senato perché, ha scritto, “il presunto accordo è ancora lontano dall’essere raggiunto. Ma proprio molto lontano”.
La verità è che “a distanza di sole 24 ore, nessuno sa se abbiano in mente di tener fede alla parola data o meno”. Pare, quindi, riaprirsi un nuovo capitolo sui precari con 36 mesi di servizio. Nelle prossime ore sarà necessario chiuderlo, perché i tempi per il varo del provvedimento nel quale l’emendamento dovrà essere inserito, il decreto scuola, dovrà essere varato entro il 7 di giugno.
L’Anief l’aveva detto subito: quell’accordo non regge, perché si cambia solo la modalità dell’unica prova concorsuale, ma si allungano inevitabilmente i tempi, mentre non ci si preoccupa delle assunzioni in ruolo, che vengono rimandate ancora una volta a data da destinarsi. In buona sostanza, la lunga attesa per mettere d’accordo i partiti non è servita a nulla, se non peggiorare addirittura le condizioni inizialmente previste dal bando pubblicato a fine aprile sempre sul concorso straordinario per la scuola secondaria. Se questa non è una truffa per i precari, poco ci manca.
Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, “mai come in questo momento, considerando che la pandemia obbligherà ad allungare inesorabilmente i tempi di attuazione di tutti i concorsi, compreso quello riservato ai precari con tre annualità di servizio, diventa decisiva la nostra richiesta di assumere per titoli e servizi. Chi continua a dire che non si può assumere in questo modo, non si rende conto che il prezzo da pagare sarà salatissimo, sia per la didattica, che almeno in caso su quattro dovrà dire addio alla continuità, sia per l’erario”.
“Se dovesse passare l’emendamento – conclude Pacifico – i ricorsi si moltiplicheranno e l’Italia potrebbe pagare una multa storica, perché mai come stavolta l’immissione in ruolo non assumerà i connotati della certezza, della prevedibilità e della non aleatorietà imposti dalla Corte di giustizia europea il 9 maggio 2019 con una precisa linea d’indirizzo espressa nella causa C-494/17”.
Sullo stesso tema leggi anche:
Concorsi: giorno della verità in Senato sulla soluzione al precariato e alla supplentite
L’accordo raggiunto dalla maggioranza potrebbe tradire il lavoro di migliaia di precari
PER APPROFONDIMENTI:
Assunzioni 2020, è corsa contro il tempo. Anief: puntare tutto sui concorsi sarebbe un suicidio
Coronavirus e decreto legge scuola, bozza contraddittoria su recupero tempo scuola e nomina precari
DL fine anno: cambiano ammissioni, maturità ed esami di terza media
DECRETO SCUOLA – In Gazzetta Ufficiale le risposte inadeguate sull’avvio corretto del nuovo anno
CORONAVIRUS – Il personale va ricongiunto alla famiglia, emendamento Anief al Decreto Legge Scuola
CORONAVIRUS - Didattica a distanza, serve almeno un assistente tecnico per ogni istituto comprensivo
Concorsi docenti, Anief propone di utilizzare le graduatorie d’istituto, l’idea era del M5S
Maturità 2020 e ritorno in classe, Azzolina presenta il protocollo sulla sicurezza