Lo ha assicurato la viceministra Anna Ascani (Pd), ricordando che il Governo sta procedendo alle graduali immissioni in ruolo dei circa 2 mila docenti precari di religione risultati idonei in occasione dell’unico concorso per la disciplina svolto fino ad oggi. Nel contempo, ha detto la rappresentante dell’esecutivo, è stato creato il “presupposto giuridico necessario all’avvio, come da tutti auspicato, del nuovo concorso per il reclutamento degli insegnanti di religione nelle scuole pubbliche. A tale riguardo è attualmente in corso la costituzione di uno specifico tavolo di lavoro che si occuperà proprio della redazione dell’Intesa in parola”. Per Anief è necessario che il ministero dell’Istruzione dia avvio a una fase di assunzione in ruolo, nelle more dell'espletamento del nuovo concorso ordinario sul quale c’è stato anche il consenso della Conferenza episcopale italiana e che manca all’appello da 16 anni. Nel frattempo si sono accumulati 15 mila posti e altrettanti precari.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “troppi docenti di Religione Cattolica che, come i tanti lavoratori precari, docenti e ATA, sono impegnati da anni e anni con professionalità a dare piena attuazione al diritto all'istruzione. È ora di stabilizzarli, non vi sono più scusanti o rimandi di sorta. Abbiamo chiesto l’emanazione di un decreto che preveda l’assunzione in ruolo dei docenti di religione cattolica, inseriti nelle precedenti graduatorie concorsuali, con la modalità dello scorrimento. L’obiettivo è effettuare arrivare alle assunzioni a tempo indeterminato entro il prossimo 1° settembre, andando così a dire fine ad una mancanza dello Stato che non merita commenti ulteriori”.
La legge vigente che assicura l’insegnamento della religione cattolica prevede che solo il primo concorso sia cosiddetto «riservato» per titoli e servizio svolto, ed è quanto in effetti avvenuto nel 2004 con conseguente adozione di graduatorie aventi validità triennale (quindi fino al 2007), al quale non hanno poi fatto seguito ulteriori procedure selettive: lo ha ricordato la viceministra Anna Ascani, rispondendo presso la VII Commissione della Camera ad una interrogazione a risposta immediata prodotta, tra gli altri, dall’on. Carmela Bucalo (FDI) sull’intesa tra il Ministero dell’istruzione e la Conferenza episcopale italiana relativamente agli insegnanti di religione cattolica.
LA RISPOSTA DELLA VICEMINISTRA
L’on. Anna Ascani ha risposto all’interrogazione sulla materia partendo dall’esecuzione alle modifiche apportate al Concordato Lateranense dall’Accordo intervenuto il 18 febbraio 1984, fra lo Stato Italiano e la Santa Sede, e dal successivo decreto del Presidente della Repubblica n. 751 del 1985, che ha reso esecutiva l’Intesa raggiunta tra l’autorità scolastica italiana e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. La viceministra ha quindi sottolineato che “in conformità a tale quadro di riferimento, è intervenuto il recente decreto- legge n. 126 del 2019 (convertita dalla legge n. 159 del 2019), con l’articolo 1-bis, commi 1 e 2, il quale ha autorizzato il Ministero dell’istruzione a bandire, entro l’anno 2020, previa Intesa con il Presidente della CEI, un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2020/ 2021 al 2022/2023”.
Il medesimo articolo prevede però anche “che, nelle more dell’espletamento del nuovo concorso, continuino a essere effettuate le immissioni in ruolo mediante scorrimento delle graduatorie generali di merito del pre- cedente concorso 2004, sopra citato. A tal proposito, il Ministero, in attesa della sottoscrizione della prevista Intesa, ha avviato il 12 maggio scorso uno specifico monitoraggio – per il tramite degli Uffici scolastici regionali – al fine di verificare l’attuale stato delle graduatorie del 2004, in modo da potersi procedere a medio termine, qualora la procedura concorsuale non si svolga e termini per il 2020, con lo scorrimento delle stesse come richiesto dal legislatore”.
In questo modo, il Governo sta procedendo alle graduali immissioni in ruolo dei circa 2 mila docenti precari di religione risultati idonei in occasione dell’unico concorso per la disciplina svolto fino ad oggi. Nel contempo, ha detto l’on. Anna Ascani, è stato creato il “presupposto giuridico necessario all’avvio, come da tutti auspicato, del nuovo concorso per il reclutamento degli insegnanti di religione nelle scuole pubbliche. A tale riguardo – ha concluso la viceministra - è attualmente in corso la costituzione di uno specifico tavolo di lavoro che si occuperà proprio della redazione dell’Intesa in parola”.
LA REPLICA DI FDI
L’on. Paola Frassinetti (FdI) ha replicato alla risposta della viceministra dichiarando “di non potersi ritenere soddisfatta della risposta, in cui non si fa menzione del contenuto dell’accordo tra il Ministero dell’istruzione e la CEI. Con riferimento all’avvio delle procedure per l’espletamento di un concorso per il reclutamento di docenti di religione” ha detto di reputare “preferibile la formazione di graduatorie ad hoc, tenuto conto che ci sono insegnanti di religione abilitati che attendono anche da vent’anni l’immissione in ruolo”.
LA RICHIESTA DELL’ANIEF
A questo proposito, lo scorso 20 maggio Anief ha inviato al ministero dell’Istruzione una esplicita richiesta di emanazione del decreto che prevede l’assunzione in ruolo dei docenti di religione cattolica per scorrimento delle precedenti graduatorie: il sindacato ha chiesto con urgenza al MI l’emanazione di un decreto che preveda l’assunzione in ruolo dei docenti di religione cattolica per scorrimento, inseriti nelle precedenti graduatorie concorsuali, effettuando così le immissioni in ruolo entro il primo settembre prossimo e sanando una situazione che da troppo tempo va avanti e che è diventata oramai insostenibile.
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