Sono alcune delle misure approvate in V Commissione al decreto rilancio. Pacifico lo aveva ribadito a Conte durante gli Stati generali: con questi numeri di organici e classi, sarà impossibile aprire la scuola in sicurezza a settembre. Ora sembra che il Parlamento, in deroga, legiferi in questa direzione. Atteso il voto dell’aula, in settimana, anche se per Anief le modifiche devono essere strutturali per migliorare la didattica e assorbire tutto il precariato esistente.
Le modifiche al numero di allievi per aula e agli organici del personale sono previste da un emendamento al Decreto Rilancio già approvato dalla V Commissione della Camera, sul quale lunedì 6 luglio potrebbe essere votata la fiducia per l’approvazione del testo definitivo. Se passa il provvedimento, alla luce dell’emergenza epidemiologica in atto, viene introdotta la facoltà per gli uffici scolastici di applicare delle deroghe, in tutti i gradi scolastici, al limite minimo di iscritti per la costituzione delle classi sancito dall’attuale regolamento sul dimensionamento scolastico (DPR 81/09) che ha portato al taglio di 250 mila posti negli ultimi dieci anni, alla riduzione del tempo scuola (- 4 ore settimanali), al dimensionamento di una scuola su quattro autonoma. Come viene data la possibilità di assumere, seppure temporaneamente, una quantità maggiore di docenti e personale Ata, confermando almeno fino a dicembre i mille assistenti tecnici assunti fino al 30 giugno.
Marcello Pacifico (Anief): “L’obiettivo da porsi, tutti assieme, è quello di tornare a delle scuole a misura d’uomo, creando classi con al massimo 15 alunni e assumendo 200 mila docenti e Ata nuovi. Questi emendamenti, seppure depotenziati, vanno in direzione della proposta dello stesso M5S che prevede la formazione di classi con più di 22 alunni e 20 in presenza di alunni disabili, primo firmatario l’attuale ministro Azzolina. Con numeri ancora più ridotti nelle zone colpite dal coronavirus. Sugli organici noi abbiamo chiesto l'assunzione di 150-160 mila docenti, per coprire posti vacanti e turn over tramite le nuove graduatorie di istituto trasformate in provinciali (il cui bando però deve essere profondamente modificato nel rispetto delle vigenti tabelle di valutazione dei titoli e dell’aggiornamento per tutti i laureati anche senza i 24 CFU), più almeno 40 mila unità di personale Ata aggiuntive: in un colpo solo, considerano anche la stabilizzazione di tutti i Dsga facenti funzione e degli educatori precari, si risolverebbero i problemi di gestione del ritorno in classe a settembre e si risponderebbe pure alla sentenza Rossato della Corte di Giustizia europea sui risarcimenti danni sull'abuso dei contratti a termine. Lo abbiamo scritto preventivamente al ministero dell’Istruzione e detto al premier Giuseppe Conte, a Villa Pamphilj, durante gli Stati Generali, oltre che alle sigle sindacali europee incontrate da Anief in Commissione UE. È chiaro che i 50 mila indicati sinora, peraltro pure a termine, non sono sufficienti”. Ma sarebbe una prima risposta, in attesa dei 17 miliardi richiesti sempre dal presidente Anief, tra quelli che saranno assegnati all’Italia dal Recovery Found, da reinvestire subito in organici, assunzioni, risorse strumentali per migliorare la didattica, combattere la dispersione scolastica e valorizzare la professionalità di docenti, educatori e Ata col rinnovo del contratto.
L’Aula della Camera da domani sarà impegnata a valutare l’opportunità di approvare alcuni importanti emendamenti al decreto Rilancio sulla formazione delle classi e degli organici del personale per il rientro in classe a settembre: dopo il via libera dalla V Commissione Bilancio della Camera, l’Aula di Montecitorio potrebbe domani stesso optare per l’approvazione finale attraverso la fiducia.
CLASSI CON 15 ALUNNI
Come riassume la rivista specializzata Orizzonte Scuola, un emendamento approvato in V Commissione bilancio prevede che, in deroga al limite minimo di alunni, le classi delle elementari potranno avere anche meno di 15 bambini. La deroga al limite potrà avvenire anche negli altri ordini e gradi di istruzione. Le modifiche sono strettamente collegate alle indicazioni delle linee guida sulle modalità di rientro a settembre.
AUMENTO ORGANICI
Lo stesso testo approvato consente, sempre nel contesto dell’emergenza sanitaria, un aumento di incarichi temporanei sia per i docenti sia per il personale Ata. Si tratta di contratti a tempo che, cesserebbero, in caso di stop alle lezioni in presenza a seguito dell’acuirsi della diffusione del Covid. L’emendamento non indica un numero minimo o massimo, né tetti di spesa per le assunzioni. Il Ministro, però, ha indicato in 50 mila le potenzialità di assunzione temporanea. “Avremo bisogno di più docenti e personale non docenti. Possiamo assumere fino a 50 mila tra docenti e ATA a tempo determinato”.
IL COMMENTO DEL SINDACATO
L’Anief ritiene questi emendamenti dei timidi segnali di risposta alle sollecitazioni che il sindacato ha fatto, facendosi promotore di ben 40 emendamenti all'articolo 230. Premesso che tranne delle necessità oggettive dovute a situazioni di criticità massima, il sindacato boccia qualsiasi riproposizione di didattica a distanza, vanno ben valutati tutti i provvedimenti che combattono la formazione delle classi numerose e di quelle cosiddette “pollaio”. Per questo motivo, il sindacato ha chiesto esplicitamente di ripristinare i plessi cancellati, sedi di dirigenza e di personale soppressi dai Governi taglia-scuola. Anche l’aumento di organico va in questa direzione, anche se non si comprende perché debba essere considerato un provvedimento a tempo determinato.
IL TESTO DELL’EMENDAMENTO DEL M5S
- Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al comma 2, a:
- a) derogare, nei soli casi necessari al rispetto delle misure di cui all’alinea ove non sia possibile procedere diversamente, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun ordine e grado di istruzione, dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81;
- b) attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo;
- c) prevedere, per l’anno scolastico 2020/2021, la conclusione degli scrutini entro il termine delle lezioni.
- Il Ministero dell’istruzione, entro il 31 maggio 2021, provvede al monitoraggio delle spese di cui al comma 2 per il personale docente e ATA, comunicando le relative risultanze al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro il mese successivo. Le eventuali economie sono versate all’entrata del bilancio dello Stato e sono destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
PER APPROFONDIMENTI:
CORONAVIRUS – Il personale va ricongiunto alla famiglia, emendamento Anief al Decreto Legge Scuola
CORONAVIRUS - Didattica a distanza, serve almeno un assistente tecnico per ogni istituto comprensivo
Concorsi docenti, Anief propone di utilizzare le graduatorie d’istituto, l’idea era del M5S
Ritorno in classe, la maturità sarà il banco di prova: giovedì i sindacati incontrano Azzolina
Fine anno e maturità, in arrivo tre ordinanze ministeriali: i contenuti in anteprima
Personale ATA, il grande inganno dei contratti con scadenza 31 agosto
Decreto rilancio, settimana decisiva per gli emendamenti segnalati