“Il 15 ottobre la Commissione europea ci chiede di consegnare delle linee guida, che manderemo subito al Parlamento e poi le presenteremo ufficialmente: l’interlocuzione durerà fino a dicembre. Il piano sul Recovery Fund lo presenteremo al gennaio: la Commissione si è riservata otto settimane per l’approvazione e poi altre quattro dell’Ecofin per quella definitiva”: lo ha detto oggi il premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa sul rientro a scuola tenuta a Palazzo Chigi con il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e il Ministro della Salute Roberto Speranza. Viene confermato, quindi, che con i settori Ambiente, infrastrutture, digitalizzazione e sanità, la scuola è uno dei settori cardine del progetto.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha indicato proprio al premier Giuseppe Conte la necessità di dedicare il 10-15 per cento del fondi del Recovery Fund. Si tratta di 15-20 miliardi di euro che serviranno a recuperare i 15 mila i plessi scolastici cancellati dal 2008, 4 mila istituti autonomi, con relativi presidi e Dsga aggiuntivi, di ripristinare didattica di qualità, con 200 mila nuovi docenti, compresenze, docenti specialisti alla primaria, ricreare 50 mila posti di Ata, contrattualizzare come gli altri precari i 70 mila lavoratori-Covid. E ovviamente abbattere le classi pollaio. La prima bozza delle linee guida approvate oggi è bene che tenga conto di queste esigenze”.
"Ci eravamo premuniti per consegnare il piano a metà ottobre, bello completo. Invece pure avendo lavorato alacremente questa estate, sono arrivati i tempi dalla Commissione. Si dilatano. Ci viene chiesto da Bruxelles di consegnare non la versione completa, ma le linee guide. Oggi abbiamo approvato le linee guide che possiamo già mandare al Parlamento". Il premier ha aggiunto che “siccome i tempi sono dilatati noi vogliamo che sul piano ci sia una forte convergenza delle forze sane de volenterose del Paese. Abbiamo bisogno che sia condiviso il più possibile, non deve essere percepito come un piano di parte ma per consegnare un paese più moderno".
“Vogliamo consegnare all’Europa – ha detto il Presidente del Consiglio - un piano che sarà utile a presidiare con vari strumenti le modalità di attuazione. E i progetti vanno rispettati, con meccanismi chiari. Saremo inflessibili con i tempi di attuazione: non un euro dovrà essere sprecato. Non ce lo possiamo permettere”, ha concluso Conte.
IL COMMENTO DELL’ANIEF
Anief dà merito al Governo per l’impegno sulla ripresa scolastica, incentrato su uno sforzo economico non indifferente, che come già detto va comunque e necessariamente ampliato in itinere, perché è molto probabile che dopo il ritorno in classe vi saranno ulteriori necessità a cui rispondere. Come è indispensabile realizzare interventi strutturali rilevanti per sovvertire in modo netto la politica dei tagli e del dimensionamento sfrenato condotti in particolare negli ultimi tre lustri. Per fare questo è bene che alla scuola venga destinata una quota parte consistente dei fondi derivanti dal Recovery Fund.
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