Senza clamore, la scuola ha fatto un passo avanti sulle modalità di effettuazione di un eventuale riproposta della didattica a distanza. Nel dare seguito al Decreto n. 39 del Ministro dell’istruzione 26 giugno sorso, che ha fornito un quadro di riferimento entro cui progettare la ripresa delle attività scolastiche, con particolare riguardo alla necessità per le scuole di dotarsi di un Piano scolastico per la didattica digitale integrata, gli istituti possono ora esercitare la propria attività in modalità Didattica Digitale Integrata (DDI), utilizzando il registro elettronico e/o le piattaforme dedicate che consentirebbero di raggiungere gli studenti tramite video lezioni e di creare classi virtuali.
Secondo l’Anief, fermo restando che la didattica digitale integrata va attuata solo in caso di un secondo lockdown, va ricordato che tutto, ma veramente tutto, si dovrà fare in ogni istituto per assicurare quella in presenza. E nel caso in cui si dovesse tornare a chiudere le scuole, l’insegnamento da “remoto” stavolta non dovrà discriminare nessuno superando davvero il digital divide. Tale didattica integrata, inoltre, dovrà essere negata agli alunni con disabilità che fruiscono del sostegno, per i quali va sempre e comunque assicurata la loro presenza a scuola.
“Non ci aspettiamo che a metà settembre – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – i problemi irrisolti della scuola vengano d’incanto risolti: gli spazi scolastici ridotti non integrati e il mancato adeguamento dell’organico dei docenti sono segnali che la dicono lunga sulla effettiva possibilità di svolgere attività scolastica in piena sicurezza e con le classi al completo. Allo stesso tempo, però, sarebbe utile prevedere da una parte un aggiornamento in materia da parte del personale, compreso quello precario, anche per l’accesso ai device. Allo stesso tempo bisogna esplicitare una volta per tutte che il ricorso alla Dad deve prodursi solo in casi di assoluta impossibilità di praticare la didattica tradizionale in aula e quindi in caso di un secondo lockdown”.
IL REGOLAMENTO
In corrispondenza dell’avvio dell’anno scolastico, il ministero dell’Istruzione ha prodotto il Regolamento della didattica digitale integrata Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado: nel richiamare integralmente, nel merito, quanto già espresso all’interno del Documento per la pianificazione di cui al DM39/2020, si evidenzia che tutte le scuole, a prescindere dal grado di istruzione, dovranno dotarsi del suddetto Piano. L’elaborazione del Piano, allegato o integrato nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, riveste dunque carattere prioritario poiché esso individua i criteri e le modalità per riprogettare l’attività 2 didattica in DDI, a livello di istituzione scolastica, tenendo in considerazione le esigenze di tutti gli alunni e gli studenti, in particolar modo degli alunni più fragili.
LE PIATTAFORME
Ogni istituto, ottemperando ai principi del GDPR 679/2016, individuerà una Piattaforma che permetta un buon livello di servizio, ma al contempo presenti strumenti in grado di evitare il rischio di violazione del diritto alla privacy. Anche avvalendosi di personale tecnico e consulenti dell’area tecnica (amministratore di sistema), l’Istituto gestisce la sicurezza delle piattaforme e delle applicazioni DaD con settaggi opportuni nell’area riservata all’amministrazione e configurazione; tuttavia, la didattica svolta online, tramite la rete internet, rimane esposta a rischi di violazione della privacy dovuti al comportamento dei partecipanti.
IL REGOLAMENTO PER IL PRIMO CICLO
Come indicato da Orizzonte Scuola, il Regolamento, come lo fa per il ciclo della Secondaria superiore, anche per il ciclo di base individua le misure per la progettazione e la realizzazione del Piano scolastico per la didattica digitale integrata (DDI) da adottare, in modalità complementare alla didattica in presenza, o strumento unico qualora emergessero necessità di contenimento del contagio, si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti. Il Regolamento – come recita l’allegato A delle “Linee guida per la Didattica digitale integrata” – è approvato dal Consiglio d’Istituto, l’organo di indirizzo politico-amministrativo e di controllo della scuola che rappresenta tutti i componenti della comunità scolastica.
È bene sapere che la mancata osservanza delle norme contenute nel Regolamento e nei suoi allegati può portare a sanzioni disciplinari sia per il personale della scuola che per le studentesse e gli studenti con conseguenze sulla valutazione intermedia e finale del comportamento.
ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Il Collegio Docenti – in base all’allegato A delle “Linee guida per la Didattica digitale integrata” – definisce i criteri e le modalità di realizzazione della didattica digitale integrata, secondo le indicazioni delle Linee guida per la didattica digitale integrata. La didattica digitale integrata, intesa come metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento, è rivolta a tutti gli studenti della Scuola, come modalità didattica complementare che integra la tradizionale esperienza di scuola in presenza. La progettazione della didattica in modalità digitale deve assicurare la sostenibilità delle attività proposte e un generale livello di inclusività, evitando che i contenuti e le metodologie siano la mera trasposizione di quanto solitamente viene svolto in presenza.
PER APPROFONDIMENTI:
Personale ATA, il grande inganno dei contratti con scadenza 31 agosto
Assunzioni e supplenze, graduatorie tutte digitalizzate: domani incontro ministero-sindacati
Mobilità docenti e Ata, dopo i trasferimenti sbagliati entrano in scena le finte cattedre di fatto
Decreto Rilancio in approvazione, tutte le novità in arrivo per sostenere la ripresa a settembre
Graduatorie provinciali supplenze, attese un milione di domande: 100 mila solo in Lombardia
Graduatorie provinciali per le supplenze, in 750 mila trepidano: il 1° settembre le graduatorie
Assunzioni quasi terminate, presto sarà caccia alle 250 mila supplenze annuali tra reclami e ricorsi