Il Consiglio dei Ministri, su spinta del ministero dell’Università, presto sarà chiamato ad esprimersi su un disegno di legge che prevede un’importante riforma sul riconoscimento delle lauree universitarie: in alcuni ambiti, ad iniziare dalla Sanità, diventerebbero titoli di studio abilitanti alla professione. L’annuncio è stato fatto in VII Commissione cultura alla Camera direttamente dal Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, durante un’audizione informale, che ha annunciato un’importante riforma: l’avvio delle attese lauree abilitanti, le quali potrebbero riguardare anche l’insegnamento.
Il sindacato Anief ritiene che la proposta possa avere una sua condivisibile valenza ma in via preliminare va valutata, verificandone l’effettiva portata formativa per gli studenti abilitandi: è bene, quindi, che su un argomento così rilevante, che avrebbe conseguenze notevoli sul nuovo reclutamento del corpo insegnante nella scuola pubblica, sia opportuno aprire il prima possibile il già previsto tavolo sui percorsi abilitanti, naturalmente coinvolgendo la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, come indicato dall'articolo 2bis della Legge n. 41 del 6 giugno 2020”.
“Parliamo - ha scritto Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva presente all’audizione - di professioni sanitarie e non solo, con accordi con gli ordini professionali, ma un percorso così avvicinerà tanti ragazzi al mondo del lavoro attraverso tirocini svolti all’interno del percorso formativo e facendo coincidere l’esame di laurea con quello di abilitazione”. In questo modo, ha continuato il deputato di IV, si produrrà “un risparmio di tempo di uno ma in alcuni casi anche due anni. Si tratta di un’occasione per tanti ragazzi che studiano ma una volta laureati vorrebbero subito mettersi alla prova senza ulteriori passaggi, esami, tirocini gratuiti”. Secondo la rivista specializzata Orizzonte Scuola, “se questo tipo di lauree dovesse riguardare anche la scuola, ci troveremmo davanti ad una importante riforma della formazione e del reclutamento dei docenti”.
COSA DICE LA LEGGE
Anief ritiene importante che il ministero dell’Università abbia l’intenzione di valorizzare le lauree e non depotenziarle, come più di qualcuno vorrebbe, privandole del loro valore legale. Una novità di questa portata, tuttavia, dovrebbe essere esaminata presso il tavolo di confronto al ministero dell’istruzione previsti dalla Legge n. 41 del 6 giugno 2020: l’iniziativa - presieduta “dal Ministro dell’istruzione o da un suo delegato” - sarebbe funzionale “per avviare con periodicità percorsi abilitanti, di seguito denominato «Tavolo», in modo da garantire anche in futuro ai neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento caratterizzato da una formazione adeguata”.
Il Tavolo sarebbe “composto da rappresentanti della Conferenza universitaria nazionale dei dipartimenti e delle facoltà di scienze della formazione (Cunsf) e delle associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici, nominati dal Ministro dell’istruzione. Al Tavolo” sono chiamati a partecipare anche “i rappresentanti delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative”.
IL PARERE DEL PRESIDENTE
“La legge numero 41 del 2020 – dice Marcello Pacifico, leader dell’Anief – prevedeva l’emanazione di un decreto del ministro dell’istruzione, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, per verificarne e valutarne le modalità di funzionamento. Sarebbe importante, direi fondamentale, quindi istituire con celerità quel tavolo di confronto, con la ministra dell’Istruzione ad assumere il ruolo di coordinatore: in quella sede, quindi, si potrebbero chiarire anche le modalità e i vantaggi nell’inglobare nella laurea un eventuale titolo di abilitazione all’insegnamento nelle scuole pubbliche”.
L’ARTICOLO 2 - BIS DELLA LEGGE N. 41 DEL 6 GIUGNO 2020
Art. 2 - bis
Istituzione del tavolo per i percorsi abilitanti
- È istituito presso il Ministero dell’istruzione un tavolo di confronto per avviare con periodicità percorsi abilitanti, di seguito denominato «Tavolo», in modo da garantire anche in futuro ai neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento caratterizzato da una formazione adeguata.
- Il Tavolo è presieduto dal Ministro dell’istruzione o da un suo delegato ed è composto da rappresentanti della Conferenza universitaria nazionale dei dipartimenti e delle facoltà di scienze della formazione (Cunsf) e delle associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici, nominati dal Ministro dell’istruzione.
- Al Tavolo partecipano anche i rappresentanti delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative.
- Con decreto del Ministro dell’istruzione, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono determinate le modalità di funzionamento, incluse le modalità di espressione dei pareri, nonché la durata del Tavolo.
Ai componenti del Tavolo non spettano compensi, indennità, rimborsi di spese o gettoni di presenza comunque denominati.
- Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
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