Appena cinque milioni di euro: è questa la somma messa a disposizione dal ministero dell’Istruzione per la formazione dei docenti italiani sulla didattica a distanza. A rivelarlo è stato il ministero dell’Istruzione rispondendo ad un’interrogazione dell’onorevole Gabriele Toccafondi di Italia Viva. «Già con il decreto Cura Italia una quota pari a 5 milioni di euro è stata destinata specificamente alla formazione del personale sulla Didattica digitale integrata, coinvolgendo 572.888 docenti», ha scritto il dicastero di viale Trastevere. Il punto è che dividendo i 5 milioni di euro per oltre 570 mila insegnanti, si ricavano meno di 9 euro per la formazione di ciascuno.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che quello della formazione del personale è uno degli ambiti che determinano il ‘cuore’ delle linee guida per il Recovery Plan, la cui bozza è in questi giorni sotto l’esame del Parlamento italiano in vista della consegna alla Commissione europea prevista per il prossimo mese di gennaio: gli altri sono la Fibra ottica da introdurre negli istituti scolastici, più digitalizzazione e e-learning, ristrutturazioni per migliorare l’efficienza energetica e antisismica, più asili nido e ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale. Per raggiungere questo scopo, sarebbe bene che tutto il personale in servizio, anche quello non di ruolo, potesse accedere alla Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di cui all’articolo 1, comma 121, della legge n. 107 del 13 luglio 2015: pensare che 200 mila docenti ne siano sprovvisti, pure in un situazione di emergenza pandemica come quella che stiamo vivendo, come pure il personale Ata, in questo caso anche di ruolo, è un errore palese di cui chi amministra lo Stato si dovrà prima o poi rendere conto”.
Ma sulla base di un calcolo formulato dal Corriere della Sera la somma stanziata per la formazione della didattica a distanza di ogni docente sarebbe pari ad appena 8 euro e 72 centesimi: “a tanto ammonterebbe la cifra che il ministero dell’Istruzione ha destinato ad ogni insegnante per la formazione del personale scolastico sulla didattica digitale integrata”, scrive il quotidiano milanese. “A voler leggere le intenzioni di viale Trastevere per la formazione dei prof – chiosa Il Corriere della Sera - la matematica non inganna: i cinque milioni divisi per i quasi seicentomila insegnanti coinvolti significano meno di dieci euro di formazione. Con dieci euro non si fanno neppure venti minuti di ripetizione”.
IL PARERE DEL SINDACATO
Per l’Anief la formazione del personale è un passaggio centrale per l’organizzazione della didattica digitale integrata: tale processo è stato negli ultimi anni sancito da una legge dello Stato dal 2015, con l’entrata in vigore della L. 107. Ed inserito pure, di recente, nel contratto sulla didattica digitale integrata, sottoscritto anche dell’Anief: nell’articolo 7 del contratto è previsto, infatti, che “le istituzioni scolastiche attivano la necessaria formazione al personale docente sulla DDI, in conformità a quanto previsto dai vigenti CCNL di comparto”. Inoltre, “nell’ambito della formazione obbligatoria in tema di sicurezza e salute di lavoratori, è assicurato uno specifico modulo concernente l’uso degli strumenti tecnologici necessari allo svolgimento della DDI”.
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