Si è concluso l’incontro su Orizzonte Scuola Tv riguardante il precariato: ne hanno discusso Francesca Ricci, Uil Scuola; Antonio Antonazzo, Gilda degli insegnanti; Daniela Rosano, segretario generale Anief; Rosa Sigillò, MIDA. Presente anche il giornalista de La Repubblica Corrado Zunino. Daniela Rosano (Anief): “I numeri ci dicono che un docente su tre-quattro è precario. È semplice comprendere come i concorsi non siano sufficienti a risolvere il problema”
Rispetto all’emergenza precari, oggi, su Orizzonte Scuola Tv, si è discusso delle probabili soluzioni per evitare il boom di supplenze a settembre. Come riporta la rivista specializzata, si registrano “numeri da brividi per l’emergenza precariato, ancora più gravi rispetto a quelli che sono stati resi noti fino a poche settimane fa. A renderli pubblici lo stesso Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi pochi giorni fa nel corso dell’incontro che si è tenuto al Ministero dell’Istruzione con le organizzazioni sindacali. Attualmente sono 695.262 mila i docenti titolari a cui si aggiungono 213 mila a tempo determinato; di questi, 104 mila sono insegnanti di sostegno; oltre 25 mila i ‘docenti Covid’”.
Ne hanno discusso su Orizzonte Scuola TV Francesca Ricci, Uil Scuola; Antonio Antonazzo, Gilda degli insegnanti; Daniela Rosano, segretario generale Anief; Rosa Sigillò, MIDA. Presente anche il giornalista de La Repubblica Corrado Zunino.
Daniela Rosano ha affermato che sulla questione riguardante la supplentite “il legislatore ha fallito; i numeri ci dicono che un docente su tre-quattro è precario. È semplice comprendere come i concorsi non siano sufficienti a risolvere il problema. Non ce la faremo a soddisfare la richiesta delle scuole, perché sarà impossibile fare in modo che quei 213mila posti precari siano dati in ruolo. Per noi come Anief è indispensabile prevedere il doppio canale di reclutamento che garantirebbe un percorso automatico di inserimento nei ruoli: dal 2012 non ci si può inserire nelle GaE. Il sistema scolastico invece continua ad assumere a tempo determinato il personale e per questo l’Italia rischia una sanzione”.
Infatti da poco il Comitato europeo dei diritti sociali ha accolto il reclamo collettivo n. 146/2017 che è stato presentato da Anief contro lo Stato italiano per violazione dell’articolo 1, paragrafo 2, della Carta sociale europea. Con il reclamo l'Anief ha denunciato come il personale docente precario dell'istruzione pubblica italiana non inserito nelle Graduatorie a Esaurimento sia discriminato, in violazione della Carta sociale europea
Daniela Rosano ha continuato affermando che “il problema si risolve con la conversione dei contratti, col recupero del doppio canale di reclutamento e l’assunzione da GaE o Gps. Per quanto concerne poi il sostegno, secondo noi non dovrebbe esistere nessun vincolo numerico ma bisognerebbe ascoltare le esigenze in relazione agli allievi che presentano difficolta. Quindi necessario stabilizzare, fare presto e adeguare l’organico di fatto a quello di diritto, cioè se i posti sono senza docenti titolari bisogna che siano disponibili per i ruoli. Adesso ci sarà un tavolo tecnico I settembre, ci auguriamo che non siano solo belle parole”.
Per quanto riguarda la formazione dei docenti, la segretaria genera Anief ha affermato che “sicuramente crediamo che la scuola sia più povera da quando sono stati tolti Ssis e corsi di specializzazione e la stabilizzazione è stata affidata ai concorsi. Ma crediamo anche che se un precario viene chiamato a insegnare per più anni vuol dire che l’amministrazione ha bisogno di quel personale e non è giusto continuare ad abusare con contratti a tempo determinato. Dunque, discutiamone insieme e facciamo in modo che tutto avvenga nei termini sufficienti per ammettere i candidati in cattedra il 1° settembre, per il 2021 è difficile”. Per quanto concerne poi la valutazione dei docenti, la professoressa Daniela Rosano ha concluso affermando che la competizione tra i docenti non serve certamente al sistema scolastico: la posizione degli insegnanti in graduatoria era confermata dai titoli posseduti.
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