L’anno scolastico volge al termine, ma l’attenzione è già tutta spostata sul nuovo: se ne è parlato oggi, durante una riunione con rappresentanti del Governo, delle Regioni e degli Enti locali. Ciò che è emerso è la necessità di procedere verso una revisione delle regole per il riempimento dei mezzi pubblici e sul mantenimento della distanza fisica in classe. Mentre non sarebbe stato risolto e affrontato il problema degli spazi nelle aule in caso di didattica in presenza per tutti, con le classi pollaio che continueranno ad essere presenti in alto numero. Tanto che si ricomincia a parlare di didattica a distanza da praticare pure nel prossimo mese di settembre.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che se questi sono i presupposti si sta andando verso un altro anno scolastico all’insegna dei problemi: “La didattica in presenza si garantisce certamente potenziando i mezzi di trasporto e mettendo in pratica le regole sulla sicurezza negli istituti che noi stessi abbiamo sottoscritto nell’accordo nazionale. Tuttavia, rimane indispensabile provvedere ad aumentare il numero di classi, quindi di plessi e di scuole, reintroducendo i 15mila plessi chiusi del dimensionamento del 2008. Inoltre, bisogna ridurre la quantità massima di alunni per classe prevista da quelle stesse norme, perché in tempo di Covid, ma pure quando sarà finita la pandemia, non possono convivere in un’aula di meno di 50 metri quadrati 30 e più studenti, più il docente e non di rado un altro in compresenza e pure il collega di sostegno. Si approfitti del calo demografico, che continuerà a scendere nei prossimi anni, per centrare questi obiettivi, arrivando a 15-18 alunni per classe. Stavolta le risorse per farlo ci sono: sono quelle del Recovery plan. Manca però la volontà politica”, conclude Pacifico.
Un trasporto dedicato solo agli studenti, così da garantire la didattica in presenza a tutti a settembre: dell’ipotesi si è parlato oggi nel corso della riunione Governo-Regioni-Enti locali sulla scuola in vista del nuovo anno scolastico. Fonti che hanno assistono alla videoconferenza hanno anche però evidenziato che si tratterebbe di una scelta forse difficilmente praticabile, a causa della bene nota carenza di mezzi di trasporto da destinare a tale utilizzo.
Secondo un’analisi delle rivista Orizzonte Scuola, “la persistenza di tali problematiche lascia presagire per il prossimo anno scolastico, che in alcune situazione la Dad possa persistere, laddove infatti non si riuscirà a risolvere i problemi di affollamento aule e di trasporto studenti, appare piuttosto possibile mantenere quantomeno un’alternanza fra lezioni in presenza e online. D’altronde lo stesso” ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi “ha più vuole ribadito che bisogna tenere la Dad, seppur in alcune occasioni e secondo utilizzi rimodulati”.
Sempre Bianchi, nel corso della videoconferenza odierna sulla scuola Governo-Regioni-Enti locali ha voluto sottolineare che la data da considerare per il rafforzamento del trasporto pubblico locale deve essere necessariamente il 1° settembre 2021: secondo il Ministro, anche se le lezioni inizieranno dopo, proprio dal primo giorno di settembre inizieranno i recuperi a scuola. Dal canto suo, il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini ha illustrato l’articolo 51 del Decreto Sostegni, che stanzia 450 milioni aggiuntivi proprio per il Trasporto pubblico locale.
PER APPROFONDIMENTI:
Amministrativi con contratto fino al 31 agosto, l’amministrazione cancella due mesi
Mancano all’appello 20 mila posti da collaboratore scolastico
Emergenza precariato, in 250 mila il prossimo anno scolastico