Si conferma più che selettiva la prova unica del concorso straordinario per docenti della scuola secondaria finalizzata ad individuare i 32mila vincitori da immettere in ruolo nel prossimo triennio: in base alla graduatoria aggiornata del portale specializzato Tuttoscuola risulta, infatti, che la percentuale di posti vacanti, che quindi non verranno assegnati, sfiora il 33%. Sulla base di quella percentuale la proiezione finale a concorso straordinario concluso porterebbe il numero complessivo dei posti vacanti al di sopra di 10.500 unità. Se confermati, quei posti potrebbero andare a incrementare la disponibilità immediata per le nomine con contratto a tempo determinato dal 1° settembre 2021 dei docenti di prima fascia delle GPS, come previsto dall’art. 59 del decreto legge 73 del 25 maggio 2021 (Sostegni-bis)”, sottolinea la testata specializzata.
Anief ritiene quanto sta accadendo privo di logica: sarebbe bastato, per evitare l’ennesima beffa a danno degli studenti, procedere alla formazione e quindi allo scorrimento delle graduatorie per le immissioni in ruolo di coloro che sono risultati idonei. Invece, si è preferito attuare per l’ennesima volta un metodo rigido, con conseguenze negative per i diretti interessati, per le scuole, per gli alunni e tutto il sistema scolastico. Perché i 10 mila posti che non andranno alle immissioni in ruolo, si sommeranno ai tanti che andranno persi, come già accaduto negli ultimi anni, perché anche le altre graduatorie, di merito dei vecchi concorsi e le Gae, risultano sguarnite se non prive di candidati. E non sarà certo una ‘manciata’ di assunzioni da prima fascia Gps, pure col vincolo dei tre anni di servizio minimo svolto, indicato nel decreto Sostegni-bis, a cambiare la situazione da incubo dei posti vacanti nelle nostre scuole: mai si era arrivati con un così alto numero di cattedre destinate al personale precario.
“C’è un’ultima possibilità per evitare che a settembre la scuola viva un vero patatrac organizzativo e didattico – avverte Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ed è quello di dare seguito al Patto per la scuola sottoscritto a Palazzo Chigi, accogliendo quindi i nostri emendamenti al decreto 73/2021, andando a modificare l’articolo 59, in modo da reintrodurre un doppio canale di reclutamento. Pensare di far svolgere un concorso riservato trattando i candidati, invece, come se non avessero mai messo piede a scuola, alzando l’asticella del punteggio minimo e proponendo prove complesse a cui rispondere in poco tempo, è un’operazione sbagliato che sta ora portando cattivi frutti. Ai candidati estromessi dal concorso straordinario consigliamo, nel frattempo, di presentare ricorso con Anief, così da poter accedere alla graduatoria a prescindere dall’esito della selezione e ottenere lo scorrimento delle graduatorie per immissione in ruolo degli idonei al concorso straordinario 2020. Lo dice la Costituzione, come pure la Commissione UE nel caso della la procedura d’infrazione 4231/2014 e il Comitato europeo dei diritti sociali che ha accolto il nostro ricorso Anief n. 146/2017”.
È ormai un dato di fatto la consistente selezione di candidati del concorso straordinario, a seguito er quanto degli esiti delle prove scritte: gli ammessi sono intorno al 46%. Nelle tabelle dei risultati del concorso straordinario pubblicati dagli USR, scrive Tuttoscuola, sono anche inseriti i dati degli idonei, i candidati che pur avendo superato la prova scritta non saranno inseriti tra i vincitori. Superano già il numero di 5,3mila.
I nomi dei candidati che hanno superato lo scritto del concorso straordinario, con il relativo punteggio conseguito di almeno 56/80, sono consultabili presso i rispettivi USR che hanno pubblicato gli esiti. Allo stesso modo dalle graduatorie di merito (GM) pubblicate si possono conoscere anche i nomi dei vincitori. In proposito, risulta che alcune commissioni esaminatrici hanno pubblicato graduatorie di merito comprensive non solo dei nominativi dei vincitori, ma anche (erroneamente) quelli dei cosiddetti idonei che invece vanno riportati in un elenco a parte, in vista delle procedure per conseguire l’abilitazione.
Sempre secondo la stampa specializzata, i posti del concorso straordinario che rimarranno vacanti ammontano a 8.417, pari al 32,9% dei posti delle classi di concorso pubblicate. Sulla base di questa ultima percentuale, Tuttoscuola ha anche realizzato la proiezione dei posti che alla fine del concorso potrebbero risultare vacanti: si tratta di un numero di un numero altissimo, ben “10.526 posti sui 32mila a concorso”.
Anief ritiene fondamentale che vengano accolte le richieste di modifica al drecreto 73/2021: si vorrebbe, tra le varie proposte, snellire e uniformare i concorsi, cancellare l’obbligo dei tre anni di servizio minimo per abilitati e specializzati in prima fascia Gps, rendere utili tutti i servizi svolti nel sistema d’istruzione riconosciuto, utilizzare all’occorrenza la seconda fascia Gps, organizzando nell’anno di prova i corsi Pas per le discipline e Tfa per il sostegno, con esame finale. Il giovane sindacato è convinto che ripristinare il doppio canale di reclutamento è un atto dovuto, già realtà negli altri Paesi europei, e non una concessione.
“L’eccessiva selezione a cui stiamo assistendo in occasione del concorso straordinario della secondaria, riservato a personale con alle spalle un ricco curriculum tra titoli e servizio, è l’esempio di questa gestione così sbagliata e alla base della supplentite che imperversa nel nostro sistema scolastico pubblico”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Fonte: Tuttoscuola
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