Anche la Commissione Istruzione della Camera si schiera a favore delle modifiche richieste agli articoli 58 e 59 del decreto Sostegni-bis, così da andare a mutare il testo iniziale. Dalla VII Commissione c’è innanzitutto il via libera al reclutamento dei docenti di sostegno: una posizione, hanno spiegato i deputati nel parere sugli emendamenti, che partendo dalla “carenza dell’organico di docenti di sostegno”, arriva alla necessità di “prevedere un percorso più agile e semplificato per il loro reclutamento, al fine di garantire la presenza di un docente specializzato che sappia applicare le strategie più adeguate per la piena inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità”. Dai deputati del settore Cultura della Camera arriva anche la bocciatura alla norma che impedisce a chi non ha superato un concorso di partecipare al successivo, la necessità di avviare in fretta dei corsi abilitanti all’insegnamento, più una formazione più mirata all’accesso all’immissione in ruolo.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il reclutamento semplificato, a partire dai docenti di sostegno, la norma incostituzionale che impedisce di svolgere prove concorsuali a chi non ha superato l’ultima tornata, l’avvio dei corsi di abilitazione, sono punti affrontati più volte da Anief attraverso emendamenti specifici, e dopo avere anche sottoscritto con il Governo e il ministro dell’Istruzione il Patto per la Scuola di Palazzo Chigi. Sapere che su molti punti la pensa come noi la VII Commissione della Camera può solo che farci piacere. Adesso attendiamo il parere più importante, decisivo, quello dei deputati della Commissione Bilancio”.
Dalla Commissione Cultura della Camera arriva un sostanziale assenso all’avvio del corso di specializzazione di coloro che potrebbero essere quindi individuati, anche se non vengono citati, anche dalla seconda fascia Gps: “al termine del percorso annuale di formazione iniziale e prova”, i docenti dovranno svolgere “prima la prova pedagogico-didattica valutata da una commissione esterna all’istituzione scolastica di servizio e solo dopo siano valutati dal dirigente scolastico ai sensi dell’articolo 1, comma 117, della legge 13 luglio 2015, n. 107“.
I deputati hanno anche preso posizione, negativa, sulla questione bocciatura ad un concorso e partecipazione alla procedura successiva: secondo la commissione è bene che “all’articolo 59, comma 13, si sopprima il secondo periodo”, il quale dispone che “i candidati che partecipano a una procedura concorsuale e non superano le relative prove non possono presentare domanda di partecipazione alla procedura concorsuale successiva per la medesima classe di concorso o tipologia di posto per la quale non hanno superato le prove“.
La Commissione Cultura e Istruzione ha anche spiegate che “con riferimento all’articolo 58, comma 2, lettera e), occorre mettere le scuole non statali e gli enti che erogano i percorsi di istruzione e formazione professionali (IeFP) in condizione di garantire nel più breve tempo possibile, processi abilitativi ai propri insegnanti”. Una esigenza che proprio nelle ultime ore Anief ha riproposto, appellandosi anche alla sensibilità dei parlamentari perché legiferino su questo punto, considerando che gli ultimi corsi di abilitazione si sono svolti nel lontano 2014. Infine, secondo la Commissione alla Camera, “con riferimento a quanto previsto dalla linea d’intervento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) in materia di formazione in ingresso e continua del personale scolastico, occorre prevedere, a regime, percorsi universitari e post lauream che connettano la formazione iniziale dei docenti direttamente all’accesso in ruolo”.
Anief continua a caldeggiare diverse modifiche al decreto legge 73/2021, anche provvedendo a cambiare le regole di gestione dei precari della prima fascia delle graduatorie per le supplenze, facendo cadere i paletti del triennio di servizio, ma anche andando a reclutare chi si abiliterà e specializzerà nei prossimi mesi, quindi andando a reperire i precari della seconda fascia. Quello che serve, in definitiva, è il ritorno del doppio canale di reclutamento, così come indicato dalla Commissione europea, che su questo punto continua ad esaminare delle procedure d'infrazione, come la 4231/2014 ancora attiva sempre in riferimento alla mancata applicazione della Direttiva Ue 1999/70/CE. Su questo tema c’è poi il parere del Comitato europeo per i diritti sociali, che qualche mese fa ha accolto il ricorso Anief n. 146/2017 sull’abuso di precariato e prevede l’assorbimento automatico nei ruoli dopo aver raggiunto una certa soglia di supplenze. Il giovane sindacato sistiene quindi che non ci si debba fermare alle 70mila assunzioni a tempo indeterminato annunciate nei giorni scorsi, ma aprire all’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili.
PER APPROFONDIMENTI:
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