Montecitorio ha detto sì, con 363 voti a favore, 9 contrari e 38 astenuti (tutti deputati Fdi). Ieri l’Aula aveva approvato la questione di fiducia posta dal Governo sul decreto sostegni bis. Nel pomeriggio di ieri si sono discussi gli ordini del giorno. Poi il via libera finale. Per la scuola sono state approvate delle disposizioni innovative certamente “deboli” e non risolutive: dai concorsi per pochi precari, sia su materia comune sia su sostegno, all’individuazione del 30% dei posti disponibili per le immissioni in ruolo da destinare sempre ai precari in occasione dei concorsi; dallo stanziamento di alcune centinaia di milioni di euro per l’organico Covid, che però verrà inizialmente individuato per sottoscrivere contratti solo fino al prossimo 31 dicembre, fino allo stanziamento di un fondo per gli istituti paritari per l’infanzia e al disco verde per il concorso per dirigente tecnico. Stanziati, inoltre, dei fondi “da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi”, più una seconda dotazione per risorse “destinate alle istituzioni scolastiche che necessitano di completare l’acquisizione degli arredi scolastici”. A breve il testo arriverà in Senato per ratifica finale in legge, da attuare entro il 24 luglio.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Non ci piace questo provvedimento, noi la strada corretta l’avevamo indicata, assieme a quasi tutti gli altri sindacati rappresentativi. Però non siamo stati seguiti. Ne prendiamo atto. Ognuno però si deve prendere le proprie responsabilità. Quando a settembre prenderà il via l’anno più difficile del dopoguerra, peggiore sicuramente degli ultimi due contrassegnati dal Covid, gli italiani è bene che sappiano a chi rivolgersi: ai banchi di quella politica che mette la scuola al primo posto nei proclami e nelle campagne elettorali, ma poi la abbandona sistematicamente, anteponendo altre esigenze. Pure nell’anno dei Covid questa tradizione non è venuta meno, contravvenendo anche a quel Patto per la Scuola che tanto aveva fatto sperare i lavoratori e gli stessi sindacati che, come noi, lo avevamo sottoscritto a maggio. Sono passate poche settimane, invece sembrano anni. Perché nel frattempo il Governo ha gettato la maschera e indotto il Parlamento ad abbandonare più di 100mila precari al loro destino, con meno metà dei posti che per quest’anno si tramuterà in immissioni in ruolo. Con qualche migliaio di docenti precari specializzati su sostegno o su cattedra a firmare il contratto indeterminato. Si è deciso anche di non procedere con la mobilità aperta ai trasferimenti a tutti che tanto bene avrebbe fatto in presenza ancora della pandemia, in tema di assegnazioni provvisorie da quest’anno. Come pure non si ravvisano novità sugli organici di maggiorare e sulle classi da ridurre come iscritti. Non ci siamo, questo decreto – conclude Pacifico - ci delude assai”.
Sono diversi, seppure non risolutivi, gli emendamenti della scuola inseriti all'interno del decreto sostegni bis. Spazio anche alla terza procedura concorsuale straordinaria per l’assunzione di insegnanti precari dopo le prime due non risolutive. Secondo alcune stime si tratta di circa 10 mila docenti. Il bando prevede che possano partecipare precari con un certo numero di anni di servizio, che vi sia un percorso di formazione e una prova conclusiva. Al termine del percorso, si legge nel provvedimento, “il candidato è assunto a tempo indeterminato dal primo settembre 2022”. Il bando determinerà altresì il contributo di segreteria posto a carico dei partecipanti tale da coprire integralmente l’onere della procedura concorsuale.
Ciascun candidato potrà partecipare alla predetta procedura in un’unica regione, per la classe di concorso per la quale sia stata maturata almeno una annualità di servizio specifico. Le graduatorie di merito regionali saranno predisposte sulla base dei titoli posseduti e del punteggio conseguito in una prova disciplinare che dovrà tenersi entro il 31 dicembre 2021 da definirsi con decreto del Ministero dell’Istruzione. Le graduatorie di merito regionali decadranno con l’immissione in ruolo dei vincitori. Il percorso annuale di formazione iniziale e prova sarà seguito da una prova disciplinare e metodologico-didattica; detta prova è superata dai candidati che raggiungono una soglia di idoneità ed è valutata da una commissione esterna all’istituzione scolastica di servizio.
Via libera anche alla stabilizzazione di una parte dei docenti di sostegno precari. In commissione è stato approvato anche un emendamento per la stabilizzazione di altrettanti insegnanti di sostegno. In questo caso, la norma comprende tutti coloro che siano specializzati sul sostegno entro il 31 luglio 2021 e dunque anche coloro che si stiano specializzando.
In sostanza, potrà entrare in ruolo anche chi sta terminando ora la formazione. I docenti verranno assunti a partire dal prossimo anno scolastico a tempo determinato e, dopo l’anno di prova e la relativa valutazione finale (stabilita dal Ministero con specifico provvedimento), a tempo indeterminato.
Negli emendamenti approvati c’è stata anche la parte relativa all’individuazione del 30% dei posti disponibili per le immissioni in ruolo da destinare specificatamente ai precari in occasione dei concorsi. Tra le disposizioni aggiunte dalla commissione Bilancio ci sono anche i 400 milioni per l’organico Covid: si tratta di una serie di assunzioni di docenti e Ata nelle scuole, a tempo determinato, con scadenza dei contratti fissata per il momento al 30 dicembre 2021. Una data, quest’ultima, oggettivamente troppo vicina e contro la quale Anief esprime sin d’ora il proprio disappunto, chiedendo di posticiparla alla fine dell’anno scolastico 2021/2022.
Inoltre, è stata superata l’odiosa norma inserita nel testo base del Decreto Sostegni bis che impediva ai docenti che non superassero un concorso di iscriversi al successivo: un apposito emendamento ha ripristinato il diritto di accedere liberamente ai concorsi, ritentando quindi con la partecipazione al successivo anche se non si è superato l’ultimo. Vengono attribuiti poi 10 milioni in più per gli istituti paritari per l’infanzia: un fondo che va ad aggiungersi ai 350 milioni già stanziati per le scuole statali ed ai 50 milioni investiti per le scuole paritarie primarie e secondarie. Via libera, infine, al concorso per dirigente tecnico: si prevede una quota riservata ai soggetti che abbiano ottenuto l’incarico e svolto le funzioni di dirigente tecnico per almeno 3 anni. L’esame si baserà su due prove scritte e una prova orale finale.
Tra gli emendamenti approvati dalla V commissione della Camera c’è anche l’avvio di “un fondo, denominato «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», con lo stanziamento di 350 milioni di euro nel 2021, da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi”. Più un secondo apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, con la dotazione di 6 milioni di euro per l’anno 2021”: con questa seconda tranche di risorse che saranno “destinate alle istituzioni scolastiche che necessitano di completare l’acquisizione degli arredi scolastici”, si legge ancora nel testo. Via libera, quindi, per gli istituti che ne avessero bisogno, di nuovi banchi, all’occorrenza anche monoposto e a seduta innovativa, così come è stato fatto nell’anno scolastico 2020/21, quando ne sono stati acquistati circa un milione e 400mila.
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