Anche quest’anno i posti di sostegno assegnati ai supplenti ha raggiunto livelli da record: perché a fronte di più di 172 mila cattedre complessive, solo poco più della metà continuano ad andare a personale di ruolo. Le 14mila immissioni in ruolo su sostegno dell’anno in corso, considerando pensionamenti e spostamenti su posto comune, oggi abbiamo non oltre 85mila posti coperti con personale a tempo indeterminato. Secondo l’Ufficio Studi Anief, ne consegue che le rimanenti 90mila cattedre sono andate o stanno andando a supplenza annuale, con l’aggravante che di queste ben 66mila (dunque quasi il 40% dell’organico totale di sostegno), risultano in deroga, quindi assegnabili solo a precari e non utilizzabili nemmeno per i trasferimenti benché si tratti di cattedre vacanti a tutti gli effetti. Ma l’aspetto più paradossale è che una percentuale alta, sicuramente la maggior parte, dei 90mila contratti a tempo determinato (con Sicilia e Lazio che detengono i numeri più alti) continuano ad essere sottoscritti con dei supplenti annuali non specializzati.
“I numeri del sostegno sono altisonanti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e anche destinati a crescere per via dei tanti ricorsi presentati per via del mancato affiancamento del docente specializzato. Ma anche a seguito della campagna gratuita #nonunoradimeno, che continua a garantire ad ogni alunno con disabilità le ore settimanali di sostegno richieste dalle scuole come da consolidata giurisprudenza. Il paradosso è che abbiamo decine di migliaia di cattedre di sostegno che vanno a docenti non specializzati e non riusciamo ad andare oltre l’avvio di cicli di Tfa che non vanno oltre 20-22mila posti a disposizione. Con l’aggravante della pessima distribuzione dei posti a livello regionale: dove vi sono migliaia di posti liberi, si specializzano centinaio di docenti; dove vi sono meno posti vacanti, invece, si specializzano in migliaia. Per non parlare dei paletti eccessivi sui requisiti di accesso. Eccoci qui, ancora una volta, a dire basta a tutto questo, che si va a ripercuotere negativamente, lo ricordiamo, prima di tutto sulla formazione di oltre 280mila alunni con disabilità certificata”, conclude il leader dell’Anief.
A questo proposito, Anief consiglia di impugnare il decreto sul VI ciclo Tfa sostegno ed aderire al ricorso del sindacato, da presentare in tutti i casi di individuazione di un numero inadeguato di posti tenendo conto delle effettive esigenze territoriali: l’obiettivo del sindacato è infatti quello di incrementare il numero dei posti di accesso e permettere quindi l’ammissione ai corsi universitari specializzanti a chi è stato ingiustamente escluso.
Dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Istruzione: aggiornati al mese di ottobre 2021.
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