Il presidente nazionale Anief - oggi pomeriggio – ha preso parte alla conferenza stampa di fine anno organizzata da Orizzonte scuola tv. Marcello Pacifico: “Non si può ripartire a gennaio con le lezioni in presenza, bisogna andare in dad. È necessario un piano di 10 miliardi per sdoppiare la metà delle classi, recuperare le sedi dismesse negli ultimi anni e far in modo che dal prossimo anno non saremo bloccati da qualche altra variante”
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Oggi il presidente nazionale Anief ha preso parte alla conferenza stampa di fine anno organizzata da Orizzonte scuola tv. Sono intervenuti i leader dei maggiori sindacati rappresentativi: Francesco Sinopoli (Flc Cgil), Maddalena Gissi (Cisl Scuola), Pino Turi (Uil Scuola), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Marcello Pacifico (Anief).
A proposito di sicurezza, Marcello Pacifico ha affermato che “quando si è firmato il primo protocollo sulla sicurezza, nell’estate 2020, si era detto che la scuola non era pronta al distanziamento, ci si era impegnati ad aprire un tavolo. Poi nell’anno scolastico si optò per la dad, perché le aule erano sovraffollate. Al di là delle questione sulle classi pollaio ci sono delle aule che non possono permettersi il distanziamento, è necessario infatti aumentare l’organico e diminuire il numero di alunni per classi. Ad agosto scorso è stato deciso di introdurre il green pass e dopo tre mesi si è capito che non basta per fare lezione in presenza in sicurezza; in seguito è stato introdotto l’obbligo vaccinale, ma non basterà. Secondo Anief non si può ripartire a gennaio con le lezioni in presenza, bisogna andare in dad, valutare in seguito di tornare in classe se a marzo i contagi scenderanno, ma fin da ora bisogna aprire un tavolo, raddoppiare gli organici e dimezzare le classi. È necessario un piano di 10 miliardi per sdoppiare la metà delle classi, recuperare le sedi dismesse negli ultimi anni e far in modo che dal prossimo anno non saremo bloccati da qualche altra variante”.
Sulla questione precariato, il leader del giovane sindacato ha affermato che “bisogna introdurre il doppio canale di reclutamento, lo diciamo da sempre. Bisogna a regime assumere dalle Gps e dalle graduatorie di merito. Intanto è importante abolire la parola sanatoria, c’è infatti da dare il giusto riconoscimento a chi insegna già nelle nostre scuole, da molti anni anche. La corte costituzionale ha detto che le procedure per la stabilizzazione dei precari sono collegate alle scelte politiche, quindi è giunto il momento di occuparsene. Come sindacato non tolleriamo più questo andamento, bisogna riconoscere a chi ha un contratto a tempo determinato per più di 36 mesi un contratto a tempo indeterminato. Sì, il 2022 può diventare, se lo vogliamo, l’anno in cui iniziare a risolvere il problema del precariato. Al ministro dell’istruzione chiederemo risoluzioni chiare sugli organici. Bisogna poi risolvere il problema dell’assegnazione provvisoria collegata al vincolo triennale, intervenire ancora per il riconoscimento dei passaggi verticali degli Ata; ci aspettiamo dal ministro di capire dove si vuole andare”, ha concluso Pacifico.
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