“Ecco perché bisognava ripartire in DAD senza creare discriminazione tra studenti vaccinati e non, e stoppare le sospensioni per il 5% di personale ancora immune. Aprire le classi il 10 gennaio 2022 quando il resto degli spazi chiusi è limitato al 35% è contro ogni logica, irrazionale e serve soltanto a coprire la politica fallimentare sull'abuso dell'utilizzo della certificazione verde nel nostro Paese. Non prevedere una specifica indennità al personale scolastico da rischio biologico, poi, è addirittura umiliante”.
Via libera del Governo alla proposta delle Regioni sul nuovo protocollo per la gestione dei contagi negli istituti scolastici, con divisione tra studenti vaccinati e non vaccinati con soglia a 12 anni: gli alunni che si sono fatti somministrare il vaccino nelle scuole medie e superiori potranno restare in classe fino al secondo contagio; solo per i bambini da 0 a sei anni (quindi delle scuole dell’infanzia e degli asili nido) la quarantena continuerà a scattare al primo caso di contagio; alla primaria, invece, al primo contagio si farà un test di verifica antigenico o molecolare, da ripetere dopo cinque giorni, mentre si andrà in dad per dieci giorni solo in presenza di un secondo contagio entro dieci giorni dal primo.
Nelle scuole medie e superiori, con un caso di positività sono previsti l’auto-sorveglianza e l’uso, in aula, delle mascherine Ffp2; con due casi è prevista la dad per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo; per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe; con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni. Inoltre, incrociando gli ultimi dati del ministero della Salute sui casi positivi, si stima che le scuole riapriranno con un numero altissimo di contagiati: circa 285mila alunni tra i 6 e i 19 anni risultano positivi al Covid, a cui vanno aggiunti non meno di 20mila docenti e Ata.
Pessimo è il giudizio di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “La scuola perde la sua mission naturale di luogo di coesione sociale per diventare un ambiente di divisione sociale, in base alle fasce d'età e alle scelte vaccinali intraprese dalle famiglie. Non è difficile prevedere che da domani nelle 8.300 scuole italiane non solo il diritto allo studio verrà messo in cantina, ma regnerà il caos per l'incapacità – continua il sindacalista autonomo – di dare l'unica risposta giusta che tutti si aspettavano: lo sdoppiamento delle classi e l'aumento degli organici di un personale sempre più disorientato”.
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