Il caro bollette a due cifre ha costretto il Governo a recuperare "tra 5 e 7 miliardi": lo ha confermato oggi la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, con fonti di Governo che indicano la situazione ancora "in progress". L’esecutivo Draghi starebbe lavorando a “un intervento che faccia fronte all'emergenza, con un'attenzione particolare alle imprese”. Ed è di queste ore la notizia del caro benzina, con il prezzo del gasolio per autotrazione aumentato di circa il 22% rispetto ai primi mesi del 2021: una condizione che si somma alla crisi derivante dalla pandemia e che ha scatenato la rabbia dei camionisti, i quali si dicono “pronti a bloccare il Paese”. Il sindacato Anief lamenta la mancata considerazione per chi lavora in comparti pubblici, come la scuola, dove negli ultimi 10-12 anni gli stipendi sono stati incrementati di appena il 3,48%.
“L’invio dell’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto della Scuola prevede un aumento di circa il 4% per il triennio 2019-2021. E questo ci preoccupa, perché nel corso di questi anni l’inflazione è arrivata a collocarsi attorno al 15%. Con i rincari ulteriori di questi giorni, applicati su beni di prima necessità e sui carburanti, la situazione economica di docenti e personale Ata sta peggiorando ulteriormente: il rinnovo del contratto rischia di trasformarsi in una beffa, con il 4% di aumento già bruciato dagli ultimi aumenti. In questo quadro, è chiaro che gli stipendi del personale scolastico, già tra i più bassi dell’Ue e dell’area Ocde, devono prima di tutto essere ancorati al costo della vita, agli aumenti delle bollette e ai prezzi di consumo”.
“L’insegnante italiano, di questo passo, rischia di andare a collocarsi tra le categorie più povere d’Italia, con uno stipendio medio lordo sui 30mila euro annui. I 100 euro medi lordi in più in arrivo non possono bastare: servono almeno 300 euro, più le tre indennità di sede, incarico e rischio biologico. E anche un sistema fiscale più equo, che allenti ulteriormente la percentuale di tasse per chi percepisce fino a 30-40mila euro annui. Finiamola di dire che occorre assolutamente valorizzare gli insegnanti e chi lavora per le nuove generazioni, poi però quando c’è da investire per loro non è mai il momento”, conclude il presidente Anief.
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