I giudici amministrativi revocano il blocco della retribuzione di un militare dell'Esercito al quale era stata congelato lo stipendio perché non si era vaccinato contro il Covid-19: accogliendo la richiesta di sospensiva, presentata dal militare, i giudici della terza sezione del Tar di Palermo hanno previsto "la corresponsione dell'assegno alimentare, atteso che - altrimenti - il ricorrente resterebbe del tutto privo di mezzi di sostentamento". Nell’ordinanza appare possibile, scrive la stampa, l'illegittimità costituzionale della norma "nella parte in cui determina una disparità di trattamento rispetto alle altre cause di sospensione, per le quali è invece prevista la concessione di un assegno alimentare in misura non superiore alla metà dello stipendio".
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Ci rincuora la decisione presa dal Tar di Palermo, che ordina di pagare metà stipendio a un militare sospeso, ma fa pensare quella del Tar del Lazio III bis che continua a negare lo stesso diritto in sede cautelare al personale della scuola. Ancora di può perché anche i Tar di Lombardia, Veneto, Sicilia, Lazio V e I Bis, hanno accolto i ricorsi per alcune categorie di personale. In queste fasi cautelari, alcuni ricorrenti si sentono discriminati pure nei tribunali. Noi, come Anief, rimaniamo certi che riusciremo a fare avere gli stipendi al personale sospeso alla fine di questa storia”.
Secondo il sindacato Anief, molto potrebbe fare anche la politica: alla luce dei dati della curva dei contagi e delle terapie intensive in netto calo, continuare a rendere obbligatoria la vaccinazione per entrare al lavoro sarebbe una scelta sbagliata. Dobbiamo uscire dallo Stato di emergenza e di ritornare alla normalità. Nel frattempo, tra l'1% del personale scolastico sospeso, meno di 10 mila unità di personale, c’è chi ha presentato ricorso al Tar: molti di loro hanno un ricorso pendente presso il tribunale amministrativo, sempre in attesa che si pronunci la Consulta e la CGUE.
Anief ricorda che anche il Tar Lombardia ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sul ricorso prodotto da uno psicologo e pure la sezione V del Tar Lazio ha disposto il pagamento della metà della retribuzione di alcune guardie penitenziarie annullando la sospensione dal servizio dei militari. Anche il Tar del Veneto si è espresso contro l'obbligo vaccinale per accedere al lavoro: il Tribunale regionale ha disposto, infatti, il reintegro dello stipendio al personale (dipendenti di polizia) che rimane sospeso in attesa della Camera di Consiglio, nel rispetto dell'articolo 1 e degli articoli 35 e 36 della Costituzione. La decisione nella regione segue quella del Tribunale di Padova che ha sollevato questione di legittimità comunitaria in Corte di giustizia europea lo scorso dicembre, che si era pronunciato sul ricorso presentato da un’infermiera, mentre il prossimo 16 marzo toccherà al Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia decidere se sollevare una nuova questione di legittimità costituzionale in merito all'articolo 32, a proposito di un tirocinante specializzando medico.
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